7 anni di galera per chi compie quest’infrazione, italiani avvisati: non ci saranno sconti

Italiani avvisati, chi compie quest’infrazione rischia sette anni di galera e non ci sono sconti. La pena sta facendo discutere sotto ogni punto di vista.

C’è un comportamento che molti continuano a sottovalutare, spesso relegandolo all’ombra dell’inciviltà estiva o a un momento di leggerezza.

mani con le manette dietro la schiena
7 anni di galera per chi compie quest’infrazione, italiani avvisati: non ci saranno sconti (Uspms.it)

Eppure è un gesto che può costare carissimo, persino la libertà personale. Nelle bozze e nelle anticipazioni del nuovo pacchetto di norme sulla circolazione, il governo spinge per una stretta senza precedenti: per un’infrazione specifica si parla apertamente di pene fino a sette anni di reclusione, con la chiara indicazione che non ci saranno sconti. Non si tratta di eccessi di velocità o di guida con lo smartphone in mano. La linea dura arriva da una serie di episodi che continuano a verificarsi, purtroppo, nel nostro paese.

Abbandono animali, rischi sette anni

L’abbandono di animali è già un reato previsto dal Codice penale e dalla normativa sul maltrattamento, con sanzioni penali e pecuniarie. La novità indicata dal pacchetto di riforma del Codice della Strada è l’inasprimento sostanziale per le condotte che creano un rischio diretto per la circolazione. In parole semplici: lasciare un cane o un gatto sul ciglio di una statale, liberare un animale in corsia di emergenza o favorire la loro presenza sui tratti ad alta velocità non è più solo un gesto di crudeltà, ma viene trattato come una condotta che può determinare incidenti, tamponamenti a catena e, nei casi più drammatici, lesioni gravissime o decessi.

cagnolino triste e solo
Abbandono animali, rischi sette anni (Uspms.it)

Il riferimento al “fino a sette anni” non è uno slogan: nelle ipotesi più gravi, quando dall’abbandono derivi un sinistro con conseguenze pesanti per le persone, la responsabilità penale non si ferma al reato di abbandono. Il soggetto può rispondere anche dei reati previsti per gli incidenti con lesioni gravi o gravissime, e l’incrocio delle fattispecie porta l’asticella sanzionatoria su livelli elevatissimi.

Tradotto: chi abbandona un animale in un contesto che mette a rischio la circolazione, e da quel gesto scaturisce un incidente con feriti, si espone a pene detentive molto più severe, fino a sette anni nei casi indicati dagli schemi normativi circolati. La cornice è chiara: nessun automatismo di clemenza, niente sconti, valutazioni rigorose delle circostanze.

Le forze dell’ordine e le associazioni animaliste segnalano da anni un fenomeno non solo crudele, ma pericoloso per tutti. Animali abbandonati o vaganti su carreggiate e svincoli provocano brusche frenate, invadono le corsie, disorientano i conducenti. Nelle ore notturne e sui tratti senza illuminazione il rischio si moltiplica. Con l’aumento del traffico festivo e dei flussi turistici, ogni estate i casi tornano a crescere. La riforma risponde a questa emergenza rendendo il quadro di responsabilità più netto e le pene più dissuasive.

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