96 rate e ti togli tutti i debiti: a chi è rivolto e come funziona

Hai delle cartelle che ti tolgono il sonno? Sta arrivando una possibile via d’uscita: una definizione agevolata che spalma i debiti fino a 96 rate, calibrata su importo e capacità di pagamento. Ecco di che si tratta.

Diciamolo chiaro: le cartelle esattoriali non si dissolvono con la procrastinazione, anzi. Tra interessi, sanzioni e ansia ogni volta che squilla il telefono, il conto emotivo e finanziario sale. Ti riconosci? Hai accumulato avvisi, solleciti, magari qualche vecchio piano saltato e ora non sai da dove ripartire? La domanda da farti è semplice: quanto ancora puoi rimandare prima che i costi, e lo stress, diventino ingestibili?

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96 rate e ti togli tutti i debiti: a chi è rivolto e come funziona – uspms.it

Per fortuna c’è una bella notizia per chi ha dei debiti. Con 96 rate è possibile uscirne e saldarli. Tuttavia questa possibilità non dovrebbe essere ammessa a tutti. Ecco come dovrebbe funzionare e perché conviene prepararsi subito.

Come funziona il saldo dei debiti in 96 rate

Le cartelle affidate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, se ignorate, si trasformano in un cappio burocratico. In pratica succede questo: arriva la notifica, passano i giorni, i tassi maturano, poi arrivano i solleciti. Se continui a non muoverti, entrano in gioco fermi amministrativi, pignoramenti e blocchi dei rimborsi fiscali. È un meccanismo lento ma inesorabile, e più aspetti più diventa caro.

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Come funziona il saldo dei debiti in 96 rate – uspms.it

Ecco perché l’ipotesi di rottamazione quinquies sta facendo drizzare le orecchie a tanti. Mentre al Ministero dell’Economia si definisce il Documento di finanza pubblica e la prossima legge di Bilancio, la rotta è chiara: l’idea iniziale da 120 rate si sta assestando su 96 rate massime, cioè otto anni. Una durata lunga abbastanza da respirare, ma non infinita, con piani “elastici” costruiti su importo della cartella e capacità contributiva. In più, gli uffici stanno ragionando su una rata minima di 50 euro, per evitare micro-versamenti impossibili da gestire.

Tradotto: niente rate “simboliche”, ma un percorso realistico che ti accompagna verso l’estinzione del debito senza ammazzare il budget. Nel frattempo, gli “addetti ai lavori” – commercialisti, consulenti del lavoro e tributaristi – ripetono sempre lo stesso consiglio: mappa subito la tua posizione e rimani però con gli occhi aperti: il provvedimento non è ancora legge. Le parole del viceministro Maurizio Leo sono prudenti (“ci si sta lavorando”), mentre dalla Commissione Finanze confermano che l’intervento “si fa”, con Massimo Garavaglia che rimanda i dettagli all’equilibrio della manovra.

Traduzione: l’architettura c’è, la cornice finanziaria la fisserà la legge di Bilancio. Il che rende ancora più urgente prepararsi: chi arriva pronto, arriva prima. In pratica, cosa sappiamo oggi? L’orientamento è un piano fino a 96 rate (otto anni), con calendario modulato in base all’entità del debito e alla tua capacità di pagamento. La rata minima ipotizzata è di 50 euro. I debiti coinvolti sarebbero quelli affidati ad ADER tra il 2000 e il 2023. Sul fronte delle “regole di comportamento”, l’ultima bozza trapelata prevede la decadenza solo dopo il mancato pagamento di otto rate non consecutive: non più esclusione immediata al primo scivolone, quindi, ma tolleranza per chi ha difficoltà temporanee.

È anche allo studio l’esclusione di chi ha già aderito ad altre definizioni agevolate e poi non ha rispettato gli impegni. Attenzione, però: siamo in ambito di proposta, non di testo definitivo. L’azzerramento di sanzioni, interessi e aggio previsto in una versione iniziale è stato oggetto di revisione per tenere sotto controllo i conti pubblici. Il perimetro finale lo dirà la legge di Bilancio. Fino ad allora, il canale autorevole resta il sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione e le comunicazioni ufficiali del MEF.

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Chi può estinguere debiti in 96 rate – uspms.it

Cosa fare adesso, concretamente, senza perdere tempo? Primo, accedi con SPID/CIE al tuo profilo ADER e scarica l’estratto delle tue cartelle esattoriali. Secondo, valuta la sostenibilità di un impegno su 8 anni: quanto puoi destinare ogni mese senza sforare? Terzo, parlane con il tuo consulente per verificare se, nell’attesa della quinquies, ti conviene attivare gli strumenti già esistenti. Perché questo è il punto che tanti sottovalutano: oggi è già possibile chiedere una rateizzazione ordinaria ai sensi dell’art. 19 del DPR 602/73, generalmente fino a 72 rate, con estensioni in casi di comprovata difficoltà.

È una rete di sicurezza che può evitare incubi come i pignoramenti. E quando uscirà l’eventuale nuova misura, potrai decidere con dati alla mano se conviene transitare nella definizione agevolata. Ricorda anche che l’aderire a un piano non è solo una scelta economica, è un investimento sulla tua serenità. Le opposizioni criticano la priorità del Governo su questi interventi, parlando di “emergenze sociali” come salari e sanità. Tu, però, devi mettere ordine nella tua vita finanziaria. Se esiste un’opportunità con regole chiare e tempi gestibili, valutarla non è un favore allo Stato: è una tutela per te.

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