Antonino Cannavacciuolo, ancora guai per il suo ristorante: “I calici già utilizzati”

Chef stellato e volto tv amatissimo, Antonino Cannavacciuolo è sinonimo di eccellenza: eppure, un dettaglio sussurrato online riaccende i riflettori su Villa Crespi.

Oggi parliamo di una recensione su TripAdvisor parla di piatti da standing ovation, ma solleva dubbi sul servizio. Coincidenza o segnale?

antonino cannavacciuolo in posa
Antonino Cannavacciuolo, ancora guai per il suo ristorante: “I calici già utilizzati” (ANSA) Uspms.it

Pensavate che fosse tutto cristallino? Tenetevi forte: tra i corridoi del web rimbalza un racconto che fa alzare più di un sopracciglio. Da una parte c’è lui, il gigante buono della cucina televisiva, lo chef simbolo capace di portare in tavola emozioni e di far salire l’audience con un sorriso. Dall’altra c’è il suo regno, Villa Crespi, tempio del gusto e vetrina delle sue 3 stelle Michelin, dove ogni dettaglio dovrebbe profumare di perfezione. E invece… proprio lì arriva la scossa: una recensione su TripAdvisor che, pur celebrando la cucina, sposta i riflettori sul servizio. Curiosi di capire perché?

Partiamo dai fatti, quelli raccontati da chi ha mangiato e pagato il conto. Il quadro generale? Piatti definiti da capogiro, cucina impeccabile e sapori equilibrati, l’essenza di ciò che ci aspettiamo quando si parla di Cannavacciuolo. Ma è nel sottotesto che si accende il campanello: il cliente sostiene che qualcosa, nel meccanismo della sala, non avrebbe girato come dovrebbe. A un certo punto, dice, la tavola si sarebbe trasformata in una piccola vetrina di vetri: tra calici già utilizzati e bicchieri d’acqua, il set sarebbe rimasto lì, un po’ affollato. Dettaglio minimo o segnale da non prendere sottogamba?

Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo sotto i riflettori: tra calici accumulati e compleanno dimenticato?

Mettiamo insieme gli indizi. La cucina viene descritta come straordinaria, la firma dello Chef Cannavacciuolo resta intatta, anzi, brillante. Il nodo, semmai, starebbe nella sala: qualche passaggio saltato, uno sguardo in meno, un timing non proprio chirurgico. Capita anche ai migliori? O è il classico caso in cui le aspettative da 3 stelle rendono ogni microscopica imprecisione una montagna? E voi, al posto loro, ci avreste fatto caso o avreste lasciato correre?

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Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo sotto i riflettori: tra calici accumulati e compleanno dimenticato? (Foto TripAdvisor) Uspms.it

L’osservazione del cliente è chiara nella sua prudenza: niente crociate, nessun dramma, ma una sottolineatura precisa su alcune negligenze che, in un luogo così, colpiscono. Il dettaglio dei calici non ritirati, per esempio, fa rumore perché una tavola d’alta cucina vive di ritmo ed essenzialità. Il discorso sui tovaglioli? È quell’attenzione premurosa che gli habitué di certi indirizzi danno per scontata. E il ritiro dei piatti mentre qualcuno ancora mangia è il tipo di gesto che, in sala, separa la routine dall’eccellenza. Coincidenze? Serata storta? O una piccola crepa che merita un check?

Attenzione, però: la stessa voce ribadisce con forza che la parte gastronomica è stata memorabile. Un equilibrio che dice molto: nessuno tocca la cucina, si parla della macchina del servizio. E qui entra in gioco l’effetto lente d’ingrandimento: quando il livello è altissimo, ogni minima sbavatura raddoppia di peso. È davvero così? O stiamo leggendo tra le righe un eccesso di pignoleria da tavola blasonata?

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