Arriva il Superbonus inquilini: una bella opportunità con cifre analoghe ai proprietari

Vivi in affitto e pensi che i bonus casa siano solo roba da proprietari? Sorpresa: c’è un’agevolazione “gemella” anche per chi affitta: si tratta del Superbonus inquilini. Ecco in cosa consiste.

Se le tue bollette sembrano un romanzo di suspense e il riscaldamento è un terno al lotto, la vera trappola è credere che, da inquilino, tu non possa farci nulla. Errore. Il problema non è solo l’energia che scappa dalle finestre, ma l’idea che i lavori in condominio ti passino sopra la testa. Quante volte ti sei detto: “Non è casa mia, non posso intervenire”?

scambio chiavi e scritta bonus
Arriva il Superbonus inquilini: una bella opportunità con cifre analoghe ai proprietari – uspms.it

E se ti stessi perdendo un’occasione concreta per pagare meno, vivere meglio e persino dire la tua in assemblea? Sì, perché esiste un nuovo Bonus, quello per gli inquilini, con benefici economici e percentuali che possono essere analoghe a quelle dei padroni di casa. Ecco come funziona.

Come funziona il Superbonus inquilini

Il cosiddetto Superbonus condominiale 2025 riguarda soprattutto i condomìni e gli interventi sulle parti comuni. Qui entra in scena l’ospite “insospettabile”: l’inquilino. Le guide e i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate hanno chiarito che chi detiene l’immobile con contratto regolarmente registrato (anche in comodato) e con il consenso del proprietario può accedere ai benefici fiscali per le spese che sostiene, nel rispetto delle regole vigenti.

foglio di carta, casa, chiavi
Come funziona il Superbonus inquilini – uspms.it

Tradotto: se vivi in un condominio che decide di rifare cappotto, impianto o altri interventi agevolabili sulle parti comuni, non resti a guardare; puoi contribuire, detrarre e goderti bollette più basse. Come si può usufruire di questo bonus? Prima di tutto verifica che l’intervento riguardi parti comuni di un condominio (vanno bene anche i condomini minimi, da 2 a 4 unità): il perimetro 2025 guarda lì, non alle singole unità totalmente indipendenti.

Poi controlla che il tuo contratto di locazione o comodato sia registrato e procurati il consenso esplicito del proprietario a eseguire i lavori e a sostenere le spese. Questo passaggio non è un dettaglio: è la base che l’Agenzia delle Entrate richiede per riconoscere la detrazione a chi non è proprietario. A quel punto, coordina i passi con l’amministratore: delibera dei lavori, scelta dell’impresa, tempistiche, ripartizione millesimale.

Chiedi che i tecnici rilascino le asseverazioni e le APE pre e post intervento quando necessarie, e che venga apposto il visto di conformità fiscale, come prevedono le norme. Per i pagamenti usa i bonifici parlanti con codice fiscale di chi detrae e partita IVA dell’impresa, indicazione della causale normativa e tracciabilità cristallina: sono le piccole grandi formalità che salvano il beneficio in sede di controlli.

Veniamo alla scelta del “come” fruire del vantaggio. La detrazione IRPEF in dichiarazione è la via classica, spalmata in più anni, ed è sempre da valutare con un commercialista o un CAF per capire capienza e convenienza. La cessione del credito e lo sconto in fattura sono opzioni che negli ultimi anni hanno subito limiti e aggiornamenti: possono essere disponibili solo in specifici casi previsti dalla legge vigente. Qui non si improvvisa: verifica le regole aggiornate sul sito dell’Agenzia delle Entrate e chiedi all’amministratore e al professionista che segue il condominio se, per il vostro cantiere, sono ancora praticabili.

C’è poi la questione “trainanti” e “trainati”, che incide sull’ammissibilità degli interventi nell’unità: spesso il cappotto o l’impianto centralizzato sono gli interventi trainanti sulle parti comuni; finestre o schermature nella singola unità possono rientrare come trainati solo se agganciati correttamente al cantiere condominiale e nel rispetto dei requisiti tecnici. Anche qui, affidarsi a un tecnico abilitato fa la differenza tra un sì e un no alla detrazione. Non sottovalutare la partecipazione all’assemblea condominiale: come inquilino puoi di norma intervenire sulle questioni che ti riguardano e, per il voto, è spesso necessario che il proprietario ti deleghi formalmente; alcuni regolamenti lo prevedono espressamente.

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