Anche se in pochi lo sanno, è possibile ottenere la maggiorazione nascosta dell’Assegno Unico che può valere oltre mille euro l’anno. Ecco come.
L’Assegno unico e universale è un sostegno economico che spetta alle famiglie con figli a carico attribuito per ogni figlio fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili. L’importo spettante varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di ISEE valido al momento della domanda, all’età e al numero dei figli e alle eventuali situazioni di disabilità dei figli.

Chi ha figli piccoli e un ISEE leggero, può ricevere una spinta extra sull’Assegno Unico che molti ignorano: una maggiorazione nascosta ma poco richiesta, capace di valere oltre mille euro l’anno. Il segreto? Una mossa sul portale INPS che pochi fanno in tempo.
Come ottenere la maggiorazione sull’Assegno Unico
Hai presente quando ti dicono “stai lasciando soldi sul tavolo”? Ecco, qui parliamo di soldi veri. Se hai bambini piccoli, potresti perdere fino a circa 97€ al mese semplicemente perché nessuno ti ha spiegato come sbloccare una maggiorazione già prevista. Non è fantascienza e non è un trucchetto borderline: è una regola dell’Assegno Unico. Ma la domanda è: perché rinunciare a qualcosa che ti spetta per legge, specie se stai giostrando spese, pannolini e bollette?

I fatti, nudi e crudi: l’Assegno Unico e Universale prevede un’integrazione per nuclei con ISEE sotto circa 17.000–17.227€ e la presenza di almeno un figlio con meno di 3 anni. Questa spinta può valere fino a circa 97€ mensili in più, che su dodici mesi diventano oltre 1.100€ (circa 1.164€) rispetto all’importo ordinario. Il punto è che non scatta in automatico in tutte le situazioni. L’INPS, nelle sue istruzioni e circolari dedicate all’Assegno Unico, spiega che si tratta di una maggiorazione integrativa da richiedere espressamente, distinta dalla domanda principale. Tradotto: se non la chiedi, spesso non arriva.
Tipico scenario: hai fatto domanda di Assegno Unico, ti arriva un importo “base” e pensi di essere a posto. L’ISEE lo hai caricato una volta e poi non lo hai più aggiornato, oppure non hai spuntato il campo giusto nella procedura. Risultato: addio maggiorazione. Molte famiglie scoprono mesi dopo che avrebbero potuto ottenere di più, ma hanno perso parte degli arretrati perché non hanno agito per tempo. E qui c’è la chicca: l’INPS consente una decorrenza retroattiva fino a 5 mesi dalla richiesta integrativa. Passata quella finestra, i soldi che non hai chiesto si perdono per strada.
Non a caso le stime parlano di un clamoroso 67% di aventi diritto che non inoltra la richiesta, principalmente per mancanza di informazione. La soluzione esiste ed è più semplice di quanto pensi. Prima di tutto serve un ISEE aggiornato e valido che rientri nella soglia giusta, cioè intorno a 17.000–17.227€. Senza quell’ISEE, l’INPS non può attribuire la fascia corretta e la maggiorazione per figli sotto i 3 anni semplicemente non parte. Poi si entra nel portale INPS con SPID, CIE o CNS, si va nella sezione “Assegno Unico e Universale per i figli a carico”, si apre la domanda già presentata e si utilizza la funzione di integrazione o modifica.
È lì che va indicata la presenza del bambino sotto i tre anni e va selezionata la maggiorazione prevista per i nuclei con ISEE basso. Una volta salvata e inviata l’integrazione, l’istituto ricalcola gli importi e, se ci sono i requisiti, riconosce anche gli arretrati fino a 5 mesi a ritroso rispetto alla data della richiesta. Se non te la senti di fare da solo, un patronato può seguire la pratica gratuitamente: non è glamour, ma è tremendamente efficace.
Gli importi possono variare ogni anno con gli adeguamenti e le rivalutazioni, perciò è saggio verificare i valori aggiornati sul sito ufficiale INPS o con il simulatore dedicato all’Assegno Unico. Le circolari e le schede servizio dell’INPS confermano il meccanismo: maggiorazione integrativa, requisito dell’ISEE per la fascia, figlio minore di 3 anni, richiesta esplicita e decorrenza retroattiva entro i limiti. Nessun trucco, solo burocrazia tradotta in soldi se segui i passaggi giusti.