Un lotto di salame stagionato è stato richiamato: ecco di quale si tratta. Ma soprattutto, non mangiarlo!
Il salame è uno degli affettati più amati della tradizione italiana: profumato, saporito, versatile. Lo si assapora al naturale su un tagliere, con pane casereccio e un filo di burro, oppure in un panino croccante che ne esalta il gusto. Intorno al salame ruotano rituali e preferenze: c’è chi predilige la fetta sottile, chi quella più spessa e rustica; chi sceglie stagionature lunghe e consistenze asciutte, chi preferisce note più dolci e delicate.

Negli ultimi anni, però, è cresciuta l’attenzione a ciò che portiamo in tavola: etichette, provenienza delle carni, metodi di stagionatura, conservazione e sicurezza alimentare. Un approccio consapevole che riguarda tanto gli acquisti quanto il consumo, con un occhio di riguardo alle comunicazioni ufficiali su eventuali allerte e richiami. È proprio in questo contesto che arriva un avviso importante: riguarda un lotto di salame stagionato, per il quale è stato disposto un richiamo in via precauzionale. L’indicazione è netta: quel lotto non va consumato.
Il lotto richiamato di salame stagionato
Il Ministero della Salute ha segnalato il richiamo da parte del produttore di un lotto di salame stagionato a marchio Penserini Macelleria. Il motivo indicato sull’avviso di richiamo è una non conformità microbiologica non meglio specificata. Il prodotto in questione è venduto in pezzi interi da 300 grammi circa, con il numero di lotto 0109252 e il termine minimo di conservazione (TMC) 30/06/2026.
L’azienda Penserini Macelleria ha prodotto il salame stagionato richiamato. Lo stabilimento di produzione si trova in via Santa Lucia Villanova snc, a Macerata Feltria, in provincia di Pesaro e Urbino (marchio di identificazione UE IT K120V).
In via precauzionale, si raccomanda di non consumare il salame stagionato con il numero di lotto sopra indicato. Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso del prodotto richiamato possono quindi restituirlo al punto vendita dove è stato acquistato.

Se hai acquistato salame stagionato di questo marchio nelle scorse settimane, il primo passo è controllare con attenzione l’etichetta: confronta il numero di lotto e il TMC con quelli indicati nell’avviso. Un promemoria utile: il TMC (termine minimo di conservazione) non è una “scadenza” perentoria come quella dei prodotti freschi, ma indica la data entro cui l’alimento mantiene le sue qualità ottimali. Tuttavia, quando interviene un richiamo ufficiale, il TMC diventa un riferimento per il ritiro e l’identificazione del lotto.
Anche un salume dall’aspetto normale può non essere idoneo al consumo se rientra in un richiamo motivato da ragioni microbiologiche. Il richiamo riguarda pezzi interi da circa 300 grammi: anche il formato può aiutare a identificare il prodotto interessato. Ricorda che la non conformità microbiologica, pur non specificata, è un motivo sufficiente per non mettere a rischio la salute: anche in assenza di odori anomali o alterazioni visibili, il consumo non è consigliato.
Ma:
- Non assaggiare e non consumare il prodotto se il lotto e il TMC corrispondono a quelli segnalati
- Conserva l’imballo per facilitare la verifica al banco informazioni
- Riporta il salame al punto vendita dove lo hai acquistato: hai diritto alla sostituzione o al rimborso secondo le procedure del negozio
- Evita di smaltire il prodotto in modo non corretto se sospetti contaminazioni: segui le indicazioni del rivenditore
- Se hai già consumato il prodotto del lotto richiamato e avverti disturbi gastrointestinali, rivolgiti al tuo medico curante, segnalando il richiamo.
I richiami per “non conformità microbiologica” possono riguardare la presenza di batteri patogeni o una carica microbica oltre i limiti consentiti. Non è detto che ogni unità del lotto sia contaminata, ma la misura è cautelativa per tutelare la salute pubblica. Le persone più vulnerabili (anziani, donne in gravidanza, bambini piccoli e soggetti con difese immunitarie ridotte), dovrebbero prestare particolare attenzione ai richiami che coinvolgono salumi e prodotti a base di carne.
Per i consumatori abituali di salame stagionato, rimangono valide alcune buone pratiche: acquistare da canali affidabili, conservare il prodotto correttamente in frigorifero, evitare contaminazioni crociate in cucina e rispettare le indicazioni in etichetta. Quando si affetta il salame in casa, è bene utilizzare coltelli puliti e taglieri dedicati, lavando accuratamente le superfici dopo l’uso.