Attenzione alle bollette: in arrivo il “conguaglio silenzioso” può costarti 180€

Molte persone si sono ritrovate nelle bollette un “conguaglio silenzioso”: non è una cosa da poco perché può costarti 180 euro. Ecco come difenderti.

Se stai per pagare la bolletta senza leggerla riga per riga, fermati. In queste settimane di ottobre 2025 molti utenti stanno trovando addebiti extra che non si aspettavano: non è una bufala, è il famoso “conguaglio silenzioso”.

fogli, calcolatrice, donna con le mani nei capelli
Attenzione alle bollette: in arrivo il “conguaglio silenzioso” può costarti 180€ – uspms.it

Una voce che spunta quasi in sordina, spesso sotto diciture generiche, e che può pesare anche oltre i 180 euro. Ti è mai capitato di chiederti perché stai pagando più del solito, senza una spiegazione chiara? Ecco il punto: se non capisci da dove nasce quell’importo, rischi di pagare per consumi vecchi, stimati male o semplicemente non dovuti. Ecco come difenderti.

Che cos’è il conguaglio silenzioso

Il conguaglio è un ricalcolo tra consumi stimati e consumi effettivi, basato su letture del contatore. È lecito, perché serve ad allineare il dovuto. Ma il diavolo sta nei dettagli. Quando le letture reali arrivano in ritardo, o quando si accumulano stime poco realistiche, il conto si gonfia tutto insieme. E qui entra in scena il “silenzio”: alcuni fornitori indicano l’importo come voce generica — “ricalcolo”, “altre partite”, “conguaglio” — senza spiegarti con precisione periodo, metri cubi o kWh interessati.

bollette e calcolatrice
Che cos’è il conguaglio silenzioso – uspms.it

Diverse segnalazioni di associazioni come ADICU aps e portali di confronto come Facile.it confermano che il fenomeno esiste, ed è plausibile il caso della famiglia di Roma che ha evitato un addebito da 182 euro semplicemente chiedendo chiarimenti e facendo valere i propri diritti. Ma come si presenta davvero questo problema nella tua bolletta?

Tipicamente noti un importo più alto del solito, con un dettaglio che non torna. Magari vedi una differenza tra consumo stimato e consumo effettivo, oppure scopri che la lettura reale mancava da mesi. Può succedere se il contatore non è stato letto di recente, se l’autolettura non è stata inviata o se c’è stato un errore di rilevazione non imputabile a te.

In certi casi, soprattutto con contatori poco accessibili o guasti, il conguaglio accorpa periodi lunghi. Ed è qui che devi alzare il sopracciglio: la prescrizione breve (2 anni), prevista dalla legge e recepita nelle delibere ARERA, ti tutela rispetto a consumi troppo datati. Se l’addebito riguarda consumi di oltre 24 mesi e il ritardo non è colpa tua, puoi opporre la prescrizione e pagare solo la parte recente.

Ignorare il problema è il modo più rapido per complicarti la vita. Se non verifichi ora, potresti ritrovarti con solleciti, interessi e una gestione del reclamo più lenta perché hai già saldato senza contestare. Quindi il passo più potente e sottovalutato è la lettura attenta della bolletta. Cerca la voce “conguaglio” o “ricalcolo”, verifica se l’importo è spiegato con periodo e letture iniziali/finali e confronta i dati con quelli del tuo contatore. Se hai un contatore telegestito, controlla sull’area clienti se le letture sono effettive o stimate.

Se hai un contatore non telegestito, la tua arma segreta si chiama autolettura: inviarla nei giorni indicati dal fornitore riduce drasticamente il rischio di stime errate e conguagli futuri. È un gesto da due minuti che vale oro. Se l’addebito ti sembra eccessivo o poco chiaro, passa all’azione con un reclamo scritto al fornitore. Chiedi il dettaglio completo del ricalcolo, indica le tue letture e, se il conguaglio copre periodi oltre i due anni senza tua responsabilità, invoca la prescrizione biennale.

donna che legge foglio
Come difendersi dal conguaglio silenzioso – uspms.it

Ricorda che i fornitori devono rispondere entro tempi stabiliti dalla regolazione ARERA indicati nella loro Carta dei Servizi; in caso di ritardi, possono essere previsti indennizzi automatici. Se emergono errori di lettura o sospetti un malfunzionamento, domanda una verifica del contatore: se il guasto non è imputabile a te, i costi della verifica non dovrebbero ricadere sull’utente.

C’è poi la soluzione “tampone” quando il conguaglio è legittimo ma pesante: chiedi la rateizzazione. È un tuo diritto in molte situazioni, specie se il ricalcolo deriva da letture accumulate. Così eviti di far saltare il bilancio del mese senza perdere sconti o bonus. In parallelo, tieni d’occhio il Portale Consumi di ARERA (se disponibile per la tua fornitura) per incrociare i dati storici e capire se ci sono discrepanze: è lo strumento pubblico pensato proprio per darti trasparenza.

Se il fornitore non ti convince o non risponde, non restare bloccato in attesa. Puoi rivolgerti allo Sportello per il Consumatore Energia e Ambiente e, soprattutto, al Servizio Conciliazione ARERA, gratuito e online: è la via “soft” ma efficace per risolvere le controversie senza avvocati. Le associazioni dei consumatori, come ADICU aps, possono aiutarti a impostare la documentazione e a capire se il tuo caso rientra nelle tutele previste. Non dimenticare: se il conguaglio è illegittimo, hai diritto a rimborso o a uno storno; se è legittimo ma nasce da mesi di stime, la rateizzazione è la soluzione più razionale.

Gestione cookie