In Italia stanno per essere introdotte delle novità significative sul funzionamento degli autovelox. Ecco cosa cambierà nei prossimi giorni.
L’Italia si appresta a compiere un passo significativo nel settore della sicurezza stradale con l’introduzione di alcune novità significative sul funzionamento degli autovelox, che hanno l’obiettivo di promuovere anche una maggiore equità e trasparenza nell’applicazione delle sanzioni per il superamento dei limiti di velocità.
Gli automobilisti allora sono invitati a conoscere i cambiamenti sul funzionamento di questi dispositivi che, in effetti, mettono sempre timore ogni volta che si incontrano per strada.
In Italia stanno per essere introdotte delle novità significative sul funzionamento degli autovelox, con il cosiddetto censimento nazionale degli autovelox. Questa iniziativa, sancita dalla legge n. 105 del 18 luglio 2025, mira a creare un registro completo e aggiornato di tutti i dispositivi di controllo della velocità presenti sul territorio, sia fissi che mobili.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha recentemente delineato le procedure per la raccolta e la trasmissione dei dati attraverso un decreto dirigenziale, che prevede l’uso di una piattaforma telematica dedicata. Tuttavia, la data di avvio effettivo di questa operazione sarà definita da un successivo provvedimento ministeriale, dopodiché gli enti locali avranno 60 giorni per adempiere all’obbligo di comunicazione.
La necessità di un censimento degli autovelox nasce dalla volontà del MIT di affrontare e risolvere le problematiche legate all’omologazione e all’approvazione di questi dispositivi. Senza una conoscenza precisa del numero, della tipologia e della distribuzione degli autovelox sul territorio nazionale, diventa complesso stabilire regole chiare e uniformi per il loro utilizzo. Il censimento non si limiterà ai soli autovelox, ma includerà anche altri sistemi di rilevamento della velocità come Tutor, T-Red e Scout Speed, con l’obiettivo di fornire un quadro dettagliato e trasparente sull’impiego di tali dispositivi in Italia.
Il processo di censimento prevede che le amministrazioni locali e la Polizia stradale trasmettano al MIT una serie di informazioni dettagliate su ogni dispositivo, tra cui tipo, marca, modello, posizione (per i dispositivi fissi) e lo stato di approvazione o omologazione. Questi dati saranno poi resi pubblici sul sito del ministero, consentendo così una maggiore trasparenza e offrendo agli automobilisti la possibilità di verificare la regolarità dei dispositivi che hanno registrato eventuali infrazioni.
Per quanto riguarda la modalità di comunicazione dei dati, le amministrazioni e gli enti responsabili dovranno accedere alla piattaforma telematica attraverso il Portale dell’Automobilista o il Portale del Trasporto, utilizzando le credenziali fornite dal CED della Motorizzazione. Sarà necessario compilare un documento elettronico per ogni dispositivo, inserendo informazioni dettagliate come la denominazione e il codice dell’amministrazione o dell’ente competente, il codice catastale, gli estremi del decreto di approvazione del MIT, oltre a dati specifici del dispositivo come marca, modello e numero di matricola.
Eventuali variazioni dovranno essere prontamente comunicate attraverso una nuova trasmissione di dati. Questo censimento rappresenta un importante strumento di controllo e regolamentazione, volto a garantire l’uso corretto e legittimo degli autovelox, nel rispetto delle normative vigenti e della sicurezza degli automobilisti.
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