Se costa troppo quello normale, provate il “Parmigiano dei poveri”, si tratta di un’alternativa super economica che puoi spolverare direttamente sulla pasta.
Non avete Parmigiano e il frigo piange? C’è un Parmigiano dei poveri che salva cena e portafogli: è super economico, profuma di casa e dà alla pasta una finitura da chef. Si prepara in pochi minuti, quasi a costo zero, con ciò che avete già.

La pasta ha bisogno di una finitura. Quella che chiude il cerchio, che lega i sapori e regala una texture irresistibile. Quando manca, tendiamo a esagerare con sale e condimenti pesanti, a comprare prodotti last minute non proprio economici o, peggio, a rassegnarci a piatti piatti. Eppure, esiste un trucco di cucina povera che da decenni fa felici stomaci e portafogli. Gli “esperti del settore” lo conoscono bene: un chef italiano intervistato da Voici ha rilanciato questa dritta geniale e super pratica, ricordando come sia perfetta per “spolverare” la pasta al posto del formaggio. Io l’ho riscoperto proprio così, dopo averlo visto fare in famiglia da sempre e averlo snobbato per anni. Risultato? Una volta provato, non torni indietro.
Perché vale la pena risolvere subito questa mancanza? Primo: i prezzi del formaggio grattugiato vanno su e giù e incidono sul budget. Secondo: senza una finitura saporita finirai per usare più sale o sughi troppo ricchi, che appesantiscono e non risolvono il bisogno di quella nota croccante e sapida. Terzo: in casa gira sempre del pane che secca e finisce sprecato. Tradotto: stai buttando soldi e gusto ogni settimana. Rimandare significa continuare a fare spesa d’impulso, cedere al takeaway quando la pasta non convince, oppure accettare piatti che non fanno mai quel “click” in bocca. Non è solo una questione di gusto: è gestione furba della dispensa e di tempo, perché questo trucco si fa davvero in un lampo.
Sveliamo il parmigiano dei poveri, la soluzione economica
È il pangrattato tostato. In Sicilia lo chiamano muddica atturrata, ed è storicamente soprannominato il “formaggio/Parmigiano dei poveri” perché sostituisce la spolverata di formaggio regalando sapidità, profumo e, soprattutto, quella croccantezza che fa diventare la pasta indimenticabile. Un chef italiano citato da Voici suggerisce proprio questa astuzia super economica per “vestire” gli spaghetti quando il formaggio manca o non si vuole usare.

La magia sta tutta nella tecnica, facilissima e veloce. Prendi del pane raffermo trasformato in pangrattato (meglio se un po’ grossolano), scalda un filo di olio extravergine in padella e fallo tostare a fiamma media, mescolando finché diventa dorato e profumato. A quel punto puoi personalizzare: uno spicchio d’aglio schiacciato da far profumare e poi togliere, una scorza di limone grattugiata per la nota fresca, un po’ di peperoncino per chi ama il piccante, un trito di prezzemolo per un tocco verde.
Se cerchi l’effetto “umami” intenso tipico del formaggio, una alice sciolta nell’olio prima di aggiungere il pane fa miracoli. Il segreto è tostare finché diventa d’oro e croccantissimo, poi spegnere, aggiustare di sale e pepe e, a fuoco spento, mischiare alla pasta già condita o spolverare generosamente al momento di servire. Il morso cambia subito: i sughi “abbracciano” meglio la pasta, ogni boccone scrocchia e profuma, il palato è soddisfatto come se ci fosse il formaggio.
Il bello? È a costo quasi zero perché recuperi il pane secco e lo trasformi in un jolly di sapore. In più è adattabile a esigenze diverse: se sei intollerante al lattosio, non rinunci alla finitura; se sei vegan, basta evitare l’acciuga e puntare su erbe, agrumi o un pizzico di lievito alimentare per una sfumatura “formaggiosa” 100% vegetale; se sei senza glutine, usa pangrattato gluten-free o briciole di pane ad hoc, oppure prova una granella sottile di mais tostato che regala una bella croccantezza.