C’è chi crede ancora che piccoli gesti di inciviltà passino inosservati. Un mozzicone, una bottiglietta, una busta lanciata dal finestrino… e poi via, convinti di averla fatta franca.
Con il nuovo Decreto-Legge 8 agosto 2025, n. 116, in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta, si alza notevolmente l’asticella delle sanzioni per chi inquina. Non solo multe salate, ma anche sospensione della patente, confisca dei mezzi e pene detentive per i trasgressori più gravi.
Le nuove regole mirano a contrastare atteggiamenti incivili alla guida. Dal 9 agosto 2025, chi getta carte, mozziconi o rifiuti dal veicolo rischia multe salate e, nelle aree protette, addirittura l’arresto.
Non più semplici raccomandazioni: si tratta di misure severe per proteggere ambiente e decoro urbano.
Grazie a telecamere intelligenti e sistemi di videosorveglianza di nuova generazione, le infrazioni possono essere documentate con precisione millimetrica. Non importa che il gesto sembri “piccolo”: basta un fazzoletto o una bottiglietta lanciata dal finestrino perché le immagini diventino prova ufficiale per la contestazione.
Multe più alte: per l’abbandono di rifiuti si va da 1.500 a 18.000 €, con sospensione della patente da 1 a 4 mesi se si usano veicoli.
Rifiuti in aree protette o siti contaminati: fino a 5 anni di reclusione per i non pericolosi, fino a 6 anni e 6 mesiper i pericolosi.
Titolari di imprese: pene aggravate e responsabilità diretta, con possibilità di cancellazione dall’Albo nazionale autotrasportatori.
Telecamere come prova: videosorveglianza valida anche senza contestazione immediata, con i sindaci competenti a irrogare le sanzioni.
Combustione illecita di rifiuti: da 3 a 7 anni di reclusione, pene aumentate se segue un incendio.
Confisca obbligatoria di veicoli e aree utilizzati per commettere il reato, salvo estranei.
Imprese: pene aumentate di un terzo se il reato avviene nell’ambito di attività organizzata.
Codice della strada: specifiche sanzioni per chi getta rifiuti dai veicoli in movimento, rilevabili con telecamere.
L’obiettivo è colpire l’inciviltà alla radice, dalla “Terra dei Fuochi” alle città d’arte. Grazie a droni, telecamere intelligenti e rilievi satellitari, ogni gesto può essere tracciato e perseguito. Il decreto autorizza l’uso della Carta nazionale dell’uso del suolo per individuare alterazioni e abusi.
Non c’è più margine per l’indifferenza: che sia una piccola cartaccia o un carico industriale, le conseguenze ora sono certe, pesanti e immediate. Chi inquina paga, e in alcuni casi può finire dietro le sbarre.
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