Arrivano dei rincari pazzeschi in Italia con le bollette della luce che sono più care del 74%, la situazione è molto più difficile di quello che era stato previsto.
Le bollette della luce sono più care del 74% rispetto a dieci anni fa, un incremento che ha profondamente modificato le abitudini, i budget familiari e i piani di investimento sia di grandi che di piccole imprese.

L’Italia si trova di fronte a rincari pazzeschi, una situazione aggravata dalla progressiva eliminazione degli scudi pubblici e da un mercato elettrico soggetto a volatilità. Le famiglie affrontano bollette più onerose e l’ansia di dover scegliere tra tariffe non sempre trasparenti, mentre le aziende sono costrette a rivedere turni e processi produttivi per contenere i consumi nelle ore più costose.
Nel 2020, il problema sembrava limitato, ma il biennio 2021-2022 ha portato una tempesta perfetta: l’esplosione dei prezzi del gas, tensioni geopolitiche, picchi sulla CO2 e una domanda post-pandemica hanno completamente ribaltato gli equilibri. Gli interventi d’emergenza hanno solo parzialmente mitigato l’impatto, senza portare a una normalizzazione lineare. Oggi, con la fine degli aiuti e il passaggio a un nuovo assetto di mercato per molti utenti non vulnerabili, lo shock si traduce in fatture più salate.
Bollette, in cosa consistono questi rincari
Il rincaro delle bollette non è uniforme ma si compone di diverse voci che, sommate, fanno la differenza. La quota energia, che riflette l’andamento del mercato all’ingrosso e include i costi di approvvigionamento, le perdite di rete e il dispacciamento, è la prima voce di spesa. Sebbene i valori medi siano diminuiti dopo i picchi del 2022, restano significativamente più alti rispetto alla media del decennio precedente. A questo si aggiungono i costi di rete e gli oneri generali di sistema, che hanno visto un aumento per finanziare investimenti nelle infrastrutture e nelle rinnovabili. Anche imposte, IVA e costi fissi legati alla potenza impegnata giocano un ruolo non trascurabile nell’aumento delle spese.

L’impatto di questi aumenti si estende a tutto l’ecosistema. Per chi possiede un’auto elettrica, la convenienza economica dipende dalla possibilità di ricaricare il veicolo a casa durante le ore più vantaggiose. Le imprese, specialmente quelle ad alta intensità energetica, hanno dovuto adattare i loro turni di lavoro e investire in efficienza energetica. Anche il settore domestico ha visto un incremento nell’installazione di impianti fotovoltaici, nonostante l’accesso non sia uniforme a causa di vari fattori limitanti.
Il **dato del 74%** di aumento nelle bollette in dieci anni è la somma di dinamiche sia congiunturali che strutturali, che includono una crisi di mercato senza precedenti, la necessità di una rete che si adatti a nuovi consumi e rinnovabili, e un quadro regolatorio in evoluzione. Questi fattori, insieme ai cambiamenti nei comportamenti d’uso, mettono alla prova la sostenibilità economica di famiglie e imprese, specialmente durante i mesi autunnali e invernali, che rimangono decisivi per valutare la possibilità di una stabilizzazione dei prezzi.
Per milioni di nuclei familiari, la spesa per l’energia elettrica è diventata la seconda voce di spesa fissa, subito dopo il mutuo o l’affitto. A ciò si aggiunge l’incertezza legata a tariffe variabili, offerte “time-of-use”, penali e costi fissi che si sommano al consumo. La percezione comune è quella di trovarsi in un labirinto tariffario, dove la convenienza di ieri può diventare un onere oggi, e un errore di valutazione può avere conseguenze economiche significative.