Bonus per chi non lavora: 4 canali (non cumulabili o quasi) per avere i sussidi

Arriva un bonus per chi non lavora. O, meglio, una costellazione di misure 2025 con quattro canali distinti per ottenere sussidi e indennità, calibrati su profili e situazioni diverse.

Bonus per i disoccupati, si parla di un assegno uguale per tutti, ma di interventi mirati, con massimali aggiornati, obblighi di attivazione e durate precise.

persone in sala d'attesa e scritta bonus
Bonus per chi non lavora: 4 canali (non cumulabili o quasi) per avere i sussidi (Uspms.it)

I canali non sono sempre cumulabili tra loro e, in alcuni casi, si escludono a vicenda: per questo la scelta corretta dipenderà dalla storia contributiva, dall’età, dalla posizione previdenziale e dal percorso di reinserimento nel lavoro.

A creare curiosità è il fatto che questi strumenti coprono l’intero arco delle transizioni occupazionali: dalla perdita involontaria del posto alle collaborazioni che si interrompono, fino agli autonomi con partita IVA in forte calo di reddito e agli “occupabili” che intraprendono formazione strutturata per rientrare nel mercato. In comune hanno un’impostazione che privilegia l’attivazione: niente rendite passive, ma un sostegno condizionato a obblighi digitali, patto di ricerca attiva e, in alcuni casi, percorsi formativi e aggiornamento delle competenze.

Chi, dunque, può beneficiarne? Quali sono gli importi 2025, come si calcolano e quali obblighi comportano? E soprattutto: quali si possono abbinare e quali no? Ecco la mappa completa.

I quattro canali del 2025: cosa sono e come funzionano

Tra requisiti, scadenze e obblighi digitali, il 2025 ridisegna i sussidi per chi non lavora puntando su attivazione, formazione e aggiornamento dei massimali. Prima di scegliere, conviene analizzare il proprio profilo previdenziale, l’età, l’ISEE e il canale più coerente con il rientro nel mercato.

ragazza seduta da sola
I quattro canali del 2025: cosa sono e come funzionano (Uspms.it)

NASpI 2025. È l’indennità di disoccupazione per i lavoratori subordinati che hanno perso il lavoro in modo involontario. Dal 1° luglio 2025 il massimale mensile lordo sale a circa 1.576 euro (in precedenza 1.562,82). L’importo si calcola come il 75% della retribuzione media mensile degli ultimi quattro anni fino a 1.436,61 euro, più il 25% della parte eccedente, comunque entro il massimale. Dal sesto mese scatta una riduzione del 3% al mese; per gli over 55 la degressività opera con una diversa tempistica, con decadimento dal nono mese. La durata potenziale può arrivare fino a 24 mesi, in relazione alle settimane di contribuzione maturate. La domanda passa da un obbligo di attivazione digitale: occorre sottoscrivere il Patto di Attivazione e rispettare gli impegni di ricerca attiva.

DisColl 2025. Pensata per collaboratori e parasubordinati iscritti alla Gestione Separata INPS che restano disoccupati in modo involontario, ha un massimale 2025 pari a 1.562,82 euro mensili. Anche qui il calcolo segue la logica del 75% del reddito medio mensile degli ultimi due anni fino a 1.436,61 euro, con il 25% della quota eccedente fino al tetto. Vale la stessa degressività: dal sesto mese l’importo si riduce del 3% mensile. La durata massima è di 12 mesi. Si tratta di una tutela dedicata a chi non ha un rapporto di lavoro subordinato diretto ma opera con forme parasubordinate.

Supporto Formazione e Lavoro (SFL). È il canale riservato a chi non lavora e ha tra 18 e 59 anni, con un ISEE familiare non superiore a 10.140 euro. Richiede la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale e la partecipazione effettiva a percorsi di formazione o politiche attive. Prevede un indennizzo mensile variabile, legato al reddito e alla composizione del nucleo, ed è costruito per persone “occupabili” che intraprendono un percorso di qualificazione o riqualificazione. Gli importi non sono fissati in una cifra unica, perché mirano a modulare il sostegno in funzione dell’impegno e del profilo familiare.

ISCro (indennità per partite IVA). Riguarda professionisti e lavoratori autonomi con partita IVA iscritti alla Gestione Separata che subiscono una riduzione del reddito superiore al 70% rispetto alla media dei due anni precedenti. È un supporto temporaneo, fino a 6 mesi, con importo mensile tra 200 e 800 euro, pari al 25% della media dei redditi autonomi dichiarati nei due anni di riferimento. Occorre presentare domanda entro il 31 ottobre; la misura è finanziata su base annuale e soggetta a plafond.

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