Potete ricevere 542 euro al mese di assegno INPS per 12 mensilità di accompagno, ma come si fa? Oggi scopriamo da vicino questa tutela davvero importante a livello economico.
Il sostegno economico noto come assegno di accompagno rappresenta una risorsa fondamentale per molti nuclei familiari. Questa indennità INPS, che ammonta a 542 euro al mese per 12 mensilità, è destinata a persone in condizioni di grave non autosufficienza.

La peculiarità di questo sostegno è che non è legato al reddito e mira a contribuire alle spese di assistenza quotidiana, che vanno dall’aiuto per l’igiene personale all’acquisto di servizi domiciliari, fino al supporto di un caregiver per le necessità legate a visite e terapie. La sua importanza risiede nelle regole precise che ne disciplinano l’ottenimento, i casi di spettanza e le condizioni di sospensione, che non sono sempre ovvie, soprattutto quando si considerano situazioni come ricoveri, day hospital e permanenze in strutture pubbliche.
L’accompagno è riconosciuto a chi, a seguito di un accertamento sanitario, viene dichiarato invalido civile totale e si trova nell’impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o non è in grado di compiere gli atti quotidiani della vita senza assistenza. Non sono richiesti requisiti contributivi, né esiste una soglia ISEE da rispettare, rendendolo una prestazione assistenziale esente da IRPEF e cumulabile con altre misure di sostegno, sebbene non con tutte.
Un aspetto cruciale riguarda la durata e la periodicità dell’indennità, erogata per 12 mensilità con importo fisso e soggetta a controlli periodici da parte dell’INPS. La decorrenza parte dal mese successivo al riconoscimento, e sono previsti obblighi di comunicazione a carico del beneficiario o del suo rappresentante legale, la cui inosservanza può portare alla sospensione della prestazione o alla richiesta di restituzione di somme indebitamente percepite.
Come fare ad avere l’assegno INPS da 542 euro: requisiti, domanda e regole su ricoveri e day hospital
I requisiti sanitari per il riconoscimento dell‘indennità di accompagno richiedono la certificazione dell’invalidità civile totale da parte della Commissione medico-legale e la verifica di una delle due condizioni cardine: l’impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o la necessità di assistenza continua. Non ci sono limiti di età per la richiesta, e l’importo dell’assegno è fissato a 542 euro al mese.

Per quanto riguarda ricoveri e day hospital, la distinzione è fondamentale: le prestazioni in day hospital non comportano la perdita dell’accompagno, in quanto non sostituiscono l’assistenza continuativa a domicilio. Diversamente, il ricovero a titolo gratuito può portare alla sospensione dell’assegno, a meno che il ricovero non sia interamente gratuito o la struttura non fornisca l’assistenza coperta dall’indennità, situazioni in cui la compatibilità può permanere. È obbligatorio comunicare all’INPS i periodi di ricovero per evitare indebiti.
La domanda per l’assegno deve essere presentata telematicamente, partendo dal certificato medico introduttivo e procedendo con l’invio della domanda online tramite SPID, CIE o CNS. Segue la convocazione a visita presso la Commissione ASL/INPS, e, in caso di difficoltà a spostarsi, è possibile richiedere una visita domiciliare. I pagamenti avvengono mensilmente, e ogni variazione rilevante deve essere comunicata tempestivamente all’INPS.
Per chi si riconosce nelle condizioni descritte, il primo passo è rivolgersi al proprio medico per il certificato introduttivo e, successivamente, a un patronato per l’invio dell’istanza e la gestione degli adempimenti. Raccogliere documentazione sanitaria aggiornata e comprendere la differenza tra day hospital e ricovero gratuito è essenziale per sapere quando l’assegno resta compatibile e quando no, sottolineando l’importanza di una corretta informazione per l’esercizio di questo diritto.