Con questo trucco geniale eviti che i piatti si contamino subito dopo usciti dalla lavastoviglie: elimini il 99% dei batteri senza toccarli con un dito

Esiste un trucco geniale per evitare che i piatti si contaminino di batteri dopo essere usciti dalla lavastoviglie. Ecco in cosa consiste.

Hai presente quei piatti “appena usciti” dalla lavastoviglie che, in un attimo, tornano a essere un rischio igienico? C’è una mossa furba, zero sbatti e zero contatti, che ti aiuta a abbattere fino al 99% dei batteri senza sfregare né asciugare.

sistemare piatti in lavastoviglie
Con questo trucco geniale eviti che i piatti si contamino subito dopo usciti dalla lavastoviglie: elimini il 99% dei batteri senza toccarli con un dito – uspms.it

Sì, perché i piatti che laviamo in lavastoviglie sono quelli in cui mangiamo e, se sono contaminati, possono rappresentare un rischio per noi. Per fortuna con pochi gesti sarà possibile rimuovere tutti i batteri ed usarli ancora in sicurezza.

Come rimuovere i batteri dai piatti dopo essere usciti dalla lavastoviglie

Diciamolo chiaro: il nemico dei piatti non è la lavastoviglie, è ciò che accade dopo. Corri ad aprirla, le stoviglie sono calde e lucide, ma restano gocce qua e là. Prendi lo strofinaccio e via, due passate e “problema risolto”. Non proprio.

piatti che si asciugano
Come rimuovere i batteri dai piatti dopo essere usciti dalla lavastoviglie – uspms.it

Sai quante volte quel canovaccio è servito per asciugarti le mani tra una cipolla e un uovo? E quante volte è rimasto umido sul forno a fare da spa a germi e odori? I fatti sono noti: la lavastoviglie è comoda, lava ad alte temperature, usa detersivi efficaci e, con i cicli giusti, fa un lavoro igienico superiore al lavaggio a mano. Anche diverse linee guida di igiene domestica, come quelle citate da CDC e NSF International, ricordano che l’elettrodomestico, specie con funzione di sanitizzazione, offre una marcia in più.

Il problema si presenta dopo, quando la fretta ci fa afferrare i canovacci. E lì scatta la trappola. I panni da cucina sono tra le superfici più “contestate” della casa: toccano superfici varie, mani, alimenti crudi e spesso restano umidi, l’ambiente perfetto per la proliferazione microbica. Se li passi su piatti appena lavati, reimpianti ciò che la macchina ha appena tolto.

La ricontaminazione non è solo una questione estetica. Se in casa ci sono bimbi, anziani o persone con difese immunitarie più basse, basta poco per trasformare un’abitudine innocente in un rischio evitabile. Rimandi oggi, rimandi domani, ti abitui a riasciugare, magari impili le stoviglie ancora umide e crei un microclima perfetto per odori e biofilm. A quel punto partono i lavaggi extra, sprechi tempo, energia e detersivo. E la salute non è un test su cui fare esperimenti.

Il cuore del gioco è semplice e accreditato: lascia che sia la lavastoviglie a fare anche l’ultima parte. Se la tua ha un ciclo di sanitizzazione (spesso segnalato come “Sanitize” o certificato NSF/ANSI 184), attivalo: utilizza temperature e tempi studiati per ridurre in modo significativo i batteri sulle stoviglie. In alternativa, scegli il programma più caldo e l’opzione di asciugatura ad alta temperatura. Poi arriva la mossa che fa la differenza, senza “toccarli con un dito”: a fine ciclo, apri lo sportello e lascialo leggermente socchiuso.

Quella fessura di pochi centimetri libera il vapore, accelera l’evaporazione e permette l’asciugatura all’aria direttamente all’interno, dove i piatti restano al riparo da contatti indesiderati. Molti modelli moderni hanno persino l’apertura automatica dello sportello proprio per migliorare l’igiene e limitare gli aloni.

Piccoli accorgimenti amplificano l’effetto. Un goccio di brillantante aiuta l’acqua a scivolare via senza lasciare pozze: meno gocce, meno tentazione di asciugare a mano. Carica correttamente le stoviglie in modo che non si “abbraccino” tra loro; l’acqua deve potersi drenare. Evita di sovraccaricare, altrimenti la condensa resta intrappolata. E soprattutto, resisti all’impulso di passare il panno “solo su quel bicchiere”: è lì che spesso reinizi tutto da capo.

asciugare piatti con canovaccio
Il trucco per evitare contaminazioni di batteri sui piatti – uspms.it

“Ma così non tocco proprio i piatti?” Esatto, durante la fase critica no. Li toccherai quando saranno completamente asciutti e freddi, e a quel punto la tua interazione sarà minima: prendi i piatti dai bordi o dal fondo, riponili e fine. Se proprio devi usare un panno, scegline uno pulito, dedicato e lavato frequentemente ad alta temperatura; ma l’obiettivo è non averne bisogno.

Vale la pena ricordarlo: la manutenzione della lavastoviglie fa parte del pacchetto igiene. Pulisci il filtro, le guarnizioni e, ogni tanto, esegui un ciclo a vuoto con un prodotto specifico per rimuovere grassi e calcare. Un interno pulito riduce i residui, migliora l’asciugatura e ti evita di cercare scorciatoie post-lavaggio.

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