Allarme sott’olio: alcuni lotti di queste famose conserve sono stati richiamati dal commercio e non si devono consumare assolutamente.
Diciamolo chiaro: quando si parla di conserve, la sicurezza non è un dettaglio. E se in dispensa hai un vasetto “sospetto”, il dubbio rovina l’appetito. Hai mai pensato che un antipasto possa trasformarsi in un problema? Oggi ti spiego perché vale la pena fare un controllo subito e come risolvere in pochi minuti.

Il fatto: il Ministero della Salute ha segnalato un richiamo precauzionale per alcuni lotti di conserve, che sarebbe meglio evitare di portare in tavola e riportare in negozio. Ecco perché.
I lotti di conserve richiamati dal commercio
Il Ministero della Salute ha richiamato alcuni lotti di conserve. Si tratta in particolare di alcune conserve vegetali sott’olio a marchio Vittoria per una “sospetta contaminazione microbiologica”.

I prodotti interessati sono i friarielli alla napoletana, le melanzane alla brace e le scarole in olio, tutti in vasi di vetro da 1 kg. Per i friarielli, tra i lotti segnalati ci sono il 310125 (TMC 31/01/2028), 060325 (06/03/2028), 150225, 130225, 280325, 160525, 050625, 110725 e 040825; per le melanzane i lotti 130325 (13/03/2028) e 150525 (13/05/2028); per le scarole il 140225 (14/02/2028).
Le conserve sono state prodotte da Terra Mia di Amura Stefano per Ciro Velleca Srl, nello stabilimento di via Cangiani 16, Scafati (Salerno). A rendere la faccenda più delicata, c’è un precedente: lo stesso produttore era stato coinvolto nel focolaio di botulino di Diamante (CS), con richiami cautelativi di friarielli venduti a marchio Terra Mia, Vittoria e Bel Sapore. Inoltre, gli avvisi recenti sono stati pubblicati sul portale ministeriale con qualche ritardo rispetto alla data del provvedimento e, in alcuni casi, senza immagini dei prodotti, dettaglio che non aiuta quando devi riconoscere in fretta un vasetto.
Come si presenta “il problema” nella vita reale? Spesso non si presenta. Le contaminazioni microbiologiche non sempre lasciano indizi evidenti: il vasetto può sembrare perfetto e l’olio trasparente. A volte, è vero, si possono notare segnali come il coperchio bombato, un sibilo anomalo all’apertura, odori acidi o schiuma, ma secondo le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità e delle autorità europee, la pericolosità di alcuni microbi (come il botulino) sta proprio nel fatto che il prodotto può apparire e profumare “normale”.
Ecco perché un richiamo ufficiale non è un consiglio: è una precauzione da seguire. Quando hai dubbi su un sott’olio, applica la regola “non si assaggia, si restituisce”: meglio perdere cinque minuti che una serata al pronto soccorso. Ignorare un richiamo può trasformarsi in un rischio per la salute serio: le tossinfezioni alimentari vanno dalla classica gastroenterite a quadri neurologici potenzialmente gravi in caso di botulino (vista offuscata, difficoltà a deglutire, debolezza progressiva).