Cos’è il set jetting: la nuova moda per tutti i viaggi da Natale in poi

Il set jetting è la nuova moda di viaggiare: ecco come sceglierai la tua prossima destinazione, soprattutto per l’arrivo del prossimo Natale.

Il nuovo tormentone del turismo ha un nome che suona pop e internazionale: set-jetting. Se ne parla da anni, ma con l’avvicinarsi delle vacanze natalizie e dell’alta stagione di city break e ponti invernali, la tendenza esplode di nuovo: scegliere la meta non in base a una guida o a un passaparola, ma a tutt’altro.

Cappello, diario, cellulare, macchina fotografica, mappa
Cos’è il set jetting: la nuova moda per tutti i viaggi da Natale in poi – uspms.it

Ecco cosa si intende per set jetting, la nuova moda di viaggiare e come organizzare un viaggio pienamente rispondente a questa tendenza, da Natale in poi. Non puoi perdertela se sei un amante dei viaggi.

Cos’è il set jetting e quali sono le destinazioni

Non si sceglie la meta del prossimo viaggio in base ad una guida o al passaparola ma in base al proprio film o alla propria serie TV preferita. Ecco cosa vuol dire set jetting: l’emozione di “entrare” nella scena che ci ha fatti sognare, dall’inseguimento di James Bond a Londra alle distese verdi della Terra di Mezzo in Nuova Zelanda, fino ai vicoli di Matera illuminati nell’ultima avventura di 007.

Il “turismo cinematografico”, noto anche come set-jetting o location vacation, è una nicchia in cui i viaggiatori esplorano luoghi legati a film e serie TV. Include non solo le location all’aperto, ma anche la visita a studi di produzione e parchi a tema ispirati a franchise iconici. Il termine set-jetting, popolare dalla fine degli anni Duemila, gioca con l’idea del jet-setting: non più esclusiva di un’élite, ma un modo per vivere esperienze autentiche e condivisibili, spesso con budget accessibili e itinerari “tematici” curati da enti del turismo e operatori specializzati.

Fare la valigia
Cos’è il set jetting e quali sono le destinazioni – uspms.it

Ecco delle idee per partire subito e proseguire fino alla Primavera: da Londra e dintorni (Regno Unito), per gli appassionati di Harry Potter il pellegrinaggio inizia a King’s Cross, con la celebre “piattaforma 9¾”, e prosegue al Warner Bros. Studio Tour di Leavesden. In città, crociere sul Tamigi in stile 007 danno un tocco adrenalinico. In inverno, le decorazioni rendono tutto più scenografico. Passando per Cotswolds e Surrey, i paesaggi de “L’amore non va in vacanza” (The Holiday) sono perfetti per un weekend cozy tra cottage e pub con camino.

New York offre tra le case addobbate di Brooklyn e gli hotel iconici, i luoghi di “Mamma ho perso l’aereo” e di tante commedie festive danno la misura del mito. Tour tematici collegano anche le location di Sex and the City e altri cult. Scozia e Highlands, Outlander ha risvegliato l’interesse per castelli, villaggi in pietra e brughiere. Irlanda del Nord e Islanda per Il Trono di Spade si passa da foreste e castelli a campi di lava e ghiacciai.

Grecia (Sporadi), Skopelos e Skiathos sono i set di Mamma Mia!. Da primavera in poi clima e collegamenti migliorano, ma anche l’inverno regala quiete e prezzi più gentili. Thailandia, Khao Phing Kan, ribattezzata “James Bond Island” dopo L’uomo con la pistola d’oro, si visita con escursioni in barca. Meglio optare per operatori attenti all’impatto ambientale e orari meno affollati.

Nuova Zelanda, la Terra di Mezzo esiste davvero tra Matamata (Hobbiton), fiordi e vulcani. È un viaggio più lungo, ideale da programmare tra fine estate australe e inizio autunno per evitare i picchi. Italia, Matera e la sua gravina sono diventate icone grazie a 007; in Sicilia, Taormina e Noto hanno beneficiato dell’effetto serie. Le destinazioni che investono in accoglienza alle produzioni e in storytelling post-uscita dei titoli raccolgono dividendi a lungo termine: mappe, segnaletiche, eventi e musei alimentano flussi che durano ben oltre il ciclo in sala o in streaming.

Esempi emblematici arrivano dalla Nuova Zelanda post-Signore degli Anelli e dai castelli britannici associati al mondo dei maghi. Il rovescio della medaglia è l’overtourism: negli anni scorsi, alcune spiagge asiatiche diventate virali hanno dovuto limitare gli ingressi per permettere agli ecosistemi di rigenerarsi. La buona notizia è che i viaggiatori possono fare la differenza: scegliere periodi meno battuti, affidarsi a operatori responsabili, distribuire il tempo su zone più ampie del territorio.

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