Brutte notizie in casa nero azzurri: duro colpo per l’Inter per via di ciò che accadrà a Lautaro Martinez.
La ripresa del campionato non ammette distrazioni per l’Inter, attesa da un ritorno in campo ad alta tensione: sabato 18 ottobre i nerazzurri faranno visita alla Roma all’Olimpico, un incrocio che pesa già come un bivio nella parte alta della classifica. I giallorossi, attualmente capolisti a braccetto con il Napoli dopo sei giornate, rappresentano un banco di prova che impone massimo focus, gestione delle energie e preparazione meticolosa.

Il calendario, come spesso accade in autunno, è serrato: pochi giorni di lavoro pieno ad Appiano, un gruppo da ricompattare dopo la sosta e la necessità di rimettere subito in moto automatismi, condizione e intensità. A complicare il quadro, la situazione dell’attacco, dove lo staff deve fare i conti anche con l’infortunio muscolare di Thuram, variabile che restringe le rotazioni e rende ancora più strategica la presenza del capitano, Lautaro Martinez.
Duro colpo per l’Inter: brutte notizie su Lautaro Martinez
Lautaro Martinez, perno tecnico ed emotivo della squadra, è il riferimento attorno a cui l’Inter ha costruito gol, leadership e identità. Qui arriva però la notizia che scombina i piani. L’amichevole dell’Argentina contro Portorico, inizialmente fissata per lunedì 13 ottobre, è stata posticipata di ventiquattro ore per ragioni di sicurezza e ordine pubblico, con trasferimento dal Soldier Field di Chicago al Chase Stadium di Miami.

Uno slittamento che, tradotto nel quotidiano di club, significa rientro in Italia più tardi del previsto per Lautaro Martinez e tabella di marcia completamente da ricalibrare. Per l’Inter è un duro colpo: un giorno in meno in campo con i compagni alla ripresa può equivalere a un’intera sessione perduta nel microciclo pre-partita. Con l’attacco già ridotto dall’assenza di Thuram, ogni minuto di preparazione condivisa vale doppio. L’assetto offensivo, i sincronismi nelle uscite palla, le combinazioni tra punta e trequarti, gli aggiustamenti sulle palle inattive: tutto richiede ripetizioni, tempi, correzioni.
Inoltre, i limiti fisiologici imposti dai fusi orari, dal minutaggio in Nazionale e dai trasferimenti transcontinentali costringono lo staff a un equilibrio delicato tra carico e prudenza. Filtra una certa apprensione per la compressione dei tempi: la pianificazione studiata in anticipo salta, le prove tattiche vengono concentrate e l’eventuale gestione dei minuti di Lautaro va riconsiderata a ridosso della gara. Nulla viene dato in pasto alla fretta: si attenderanno i riscontri sullo stato del giocatore al rientro, i feedback dello staff della Selección e i dati oggettivi raccolti ad Appiano.
L’idea, condivisa, è di non scoprire troppo le carte: l’Inter vuole proteggere il capitano e, al contempo, preservare la propria strategia in vista dell’Olimpico. In parallelo, il gruppo è chiamato a responsabilizzarsi: qualità e profondità di rosa dovranno sopperire a un contesto non ideale. Le alternative offensive, i centrocampisti con gol nelle corde e gli esterni capaci di attaccare l’area diventano risorse decisive per aprire linee e creare superiorità in assenza di prove estese con il numero dieci.
Lo staff tecnico, consapevole delle incognite, può scegliere un approccio modulare: più solidità nelle prime fasi, linee compatte, gestione del ritmo, poi accelerazioni mirate quando Lautaro avrà ritrovato brillantezza dopo il viaggio. Tanto dipenderà anche dalla capacità di leggere la partita, spezzarne i momenti e colpire sui dettagli. Resta il dato più scomodo: Martinez tornerà più tardi rispetto a quanto previsto inizialmente. Le prossime ore diranno quanto questo contrattempo influirà davvero sulle scelte e sulla condizione del capitano.