La story di Elettra Lamborghini che fa discutere: “La faccio finita”. La cantante da mesi combatte contro una malattia sconosciuta.
Elettra Lamborghini è un volto noto del modo dello spettacolo. L’artista è davvero molto versatile: non solo cantante ma anche conduttrice, attrice e soprattutto “intrattenitrice” di quanti la seguono sui social. Soprattutto i suoi follower hanno mostrato solidarietà nei confronti della cantante dopo la story che ha postato.
La Lamborghini infatti da mesi combatte contro una malattia sconosciuta e in una story postata negli ultimi giorni si è lasciata andare ad un messaggio davvero sconfortante che ha preoccupato tutti: “La faccio finita”. Ma cosa è successo alla famosa cantante e cosa voleva intendere davvero?
La malattia di cui soffre Elettra Lamborghini e lo sfogo sui social
In una story che ha fatto il giro dei social, Elettra si mostra a letto con una borsa dell’acqua calda e una frase che non lascia indifferenti: «Oggi faccio l’ennesima visita e spero con tutto il mio cuore che mi dicano che è endometriosi così mi opero prima possibile e la faccio finita… sta diventando davvero un handicap questa condizione ormai da qualche mese.. è straziante». Parole forti, che aprono uno squarcio su un dolore quotidiano che, a quanto pare, andrebbe avanti da tempo.
L’intenzione di “farla finita” – con il dolore, s’intende – suona come la colonna sonora di chi non ne può più. A questo punto, una domanda sorge spontanea: cos’è l’endometriosi, la parola che Elettra cita apertamente? Senza fare i professori, parliamo di una condizione infiammatoria benigna in cui cellule simili a quelle dell’endometrio (il tessuto che normalmente riveste l’interno dell’utero) finiscono dove non dovrebbero, per esempio su ovaie o peritoneo pelvico.
Le cause non sono ancora del tutto chiare – entrerebbero in gioco fattori immunitari, genetici e ormonali – e le manifestazioni sarebbero diverse da donna a donna. È più comune di quanto si pensi: secondo l’OMS, potrebbe interessare circa il 10% delle donne in età fertile, spesso tra i 25 e i 35 anni. Quando dà segni di sé, il primo campanello d’allarme è il dolore: dolore pelvico, mestruazioni molto dolorose (dismenorrea), rapporti dolorosi (dispareunia), fino alla defecazione dolorosa.
Le linee guida internazionali raccomandano diagnosi precoce: si parte da anamnesi ed esame ginecologico, si prosegue con ecografia transvaginale, e in alcuni casi si arriva a RM o laparoscopia. I percorsi di cura? Diversificati: dal controllo clinico alla terapia farmacologica (come progesterone o combinazioni estro-progestiniche), fino all’intervento chirurgico quando serve, spesso in laparoscopia, con valutazioni attente caso per caso.
Se Elettra “sperasse” davvero in questa diagnosi, potrebbe essere perché, una volta messo un nome al problema, si aprirebbe la strada a una soluzione. Una chirurgia mirata, in casi selezionati, aiuterebbe a spegnere il dolore e a riprendersi la qualità della vita. Ma attenzione: nulla è confermato. Per ora abbiamo soltanto una story, un dolore definito “straziante” e quella frase che fa discutere.
E qui scatta la riflessione: una artista con un’agenda fitta – tra palchi, tv e progetti – come starà affrontando questo percorso di visite? La borsa dell’acqua calda è il dettaglio più domestico e onesto possibile: l’immagine di chi, come mille altre donne, prova ad andare avanti nonostante tutto.
