I figli sono sempre tutelati dalla Legge anche se sono nati fuori da un matrimonio: ecco quali diritti spettano secondo le regole vigenti in Italia.
La questione dei diritti dei figli nati fuori dal matrimonio ha sempre suscitato un grande interesse, soprattutto in Italia dove la famiglia è considerata un pilastro fondamentale della società. La distinzione tra figli “legittimi” e “naturali” ha radici profonde nella storia giuridica del Paese, ma negli ultimi anni si è assistito a una vera e propria rivoluzione legislativa che ha ridotto significativamente le differenze tra queste due categorie.
Fino a non molto tempo fa, i figli nati al di fuori del vincolo matrimoniale erano soggetti a una serie di limitazioni legali che influenzavano diversi aspetti della loro vita, dall’identità familiare all’eredità. Tuttavia, la legge introdotta nel 2012 ha segnato un punto di svolta decisivo verso l’uguaglianza dei diritti.
Una delle modifiche più evidenti riguarda il cognome: i figli naturali possono ora acquisire automaticamente il cognome del padre, eliminando una delle discriminazioni più tangibili. Inoltre, in caso di decesso prematuro dei genitori, questi bambini non saranno più automaticamente adottati ma affidati ai parenti più prossimi in linea retta come i nonni. Questo cambio normativo sottolinea l’intenzione del legislatore di trattare tutti i figli allo stesso modo indipendentemente dalla natura della relazione dei loro genitori.
Il Codice Civile italiano con l’articolo 315-bis stabilisce chiaramente che tutti i figli hanno gli stessi diritti e doveri nei confronti dei genitori e viceversa. Questo include il diritto all’istruzione, al mantenimento materiale e morale e alla crescita in un ambiente familiare affettuoso. Anche la capacità di essere ascoltati in tutte le questioni che li riguardano è garantita a tutti i minori dai dodici anni in su o anche meno se dotati di adeguato discernimento.
Un altro aspetto fondamentale riguarda il riconoscimento della paternità: prima del 2012 era possibile per un padre non riconoscere un figlio nato fuori dal matrimonio senza particolari conseguenze legali. La nuova legislazione invece prevede l’uguaglianza totale tra tutti i bambini permettendo il riconoscimento attraverso vari mezzi come l’atto di nascita o una dichiarazione davanti all’Ufficiale dello stato civile.
La questione dell’eredità rappresentava uno degli ambiti maggiormente discriminatori nei confronti dei figli naturali. Prima delle modifiche legislative recentemente introdotte, questi ultimi potevano essere esclusi dall’eredità anche contro la volontà esplicita dei genitori defunti. Oggi invece hanno pieno diritto alla quota ereditaria spettante per legge allo stesso modo dei fratelli nati da coppie sposate o da unioni civili.
Nonostante queste importantissime conquiste sul fronte dell’uguaglianza giuridica tra tutti i bambini indipendentemente dalle circostanze della loro nascita, persistono ancora alcune differenze minoritarie relative principalmente alla trasmissione dell’eredità da parte di parentela estesa oltre ai genitori diretti e ai nonni.
Questa evoluzione normativa riflette una società italiana sempre più inclusiva che riconosce il valore intrinseco dell’uguaglianza fra individui fin dalla tenera età ed elimina barriere antiquate basate su concezioni tradizionaliste della famiglia.
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