Esonero Tudor, la decisione è presa: annuncio in casa Juventus

La decisione sull’esonero di Tudor è stata presa: ecco l’annuncio in casa Juventus, tutti i tifosi sono rimasti completamente di stucco.

Dal Derby d’Italia in poi, il pendolo s’è spostato con forza. Mentre l’Inter ha infilato sette vittorie su sette rilanciando ambizioni e certezze, la Juventus si è impantanata: cinque pareggi e due sconfitte, la caduta di Como come detonatore dell’insofferenza del tifo e lo stop di Madrid come ulteriore conferma di un’autostima incrinata. La squadra di Tudor fatica a dare continuità ai pochi segnali positivi visti a tratti: costruzione pulita fino ai 30 metri e poca incisività in area, pressing a ondate ma non sempre coordinato, margine d’errore ridotto al minimo e punito dagli avversari alla prima sbavatura.

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Esonero Tudor, la decisione è presa: annuncio in casa Juventus (Instagram @juventus) – uspms.it

L’annuncio è arrivato per voce di Giorgio Chiellini, che ha blindato il tecnico prima del fischio d’inizio con il Real e lo ha fatto in termini inequivocabili. Una decisione che fa da contrappunto a un momento sportivamente complicatissimo, in campionato come nella nuova Champions, dove i bianconeri restano inchiodati a quota 2 nella classifica unica e vedono allontanarsi la possibilità di entrare tra le prime otto evitando il playoff per gli ottavi. Ecco la decisione che è stata presa sull’esonero di Tudor.

La decisione sull’esonero Tudor è presa

Il verdetto interno è arrivato, prima ancora di quello del Bernabeu: la Juventus va avanti con Igor Tudor. Dopo la settima partita consecutiva senza vittorie, culminata nello 0-1 a Madrid firmato Bellingham pochi giorni dopo il k.o. di Como, la società ha scelto la linea della continuità. Niente esonero, almeno adesso.

Pur essendo un quadro in cui pesano anche il calendario e la pressione, fattori che lo stesso club rivendica di voler gestire con “equilibrio e lucidità”, Chiellini ha tolto il tema dal campo dei rumor: “Igor è l’allenatore della Juventus e da parte nostra non c’è altra volontà che continuare con lui”. E ancora: “È stato scritto di presunti rapporti non buoni, ma c’è un confronto come in tutti i club e come in tutte le famiglie, a volte si è d’accordo, a volte no, ma poi si va avanti insieme. È stato un calendario tosto, dove potevamo fare qualche punto in più, ma c’è grande lucidità nell’affrontare il momento. Ci sarà modo di ributtarci dentro il campionato con equilibrio e lucidità”.

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La decisione sull’esonero Tudor è presa (Instagram @dnadabomber) – uspms.it

Parole che fanno testo e che spostano l’ago della bilancia sul lavoro quotidiano alla Continassa: tutela pubblica al tecnico e richiesta implicita al gruppo di reagire sul campo. La scelta societaria è chiara: la trasferta dell’Olimpico contro la Lazio, ex squadra di Tudor, assume i contorni di uno snodo. Dentro un campionato che chiede risposte immediate e in vista di una Champions in cui ogni punto pesa doppio, la gara con i biancocelesti può orientare il breve periodo.

Una sconfitta aprirebbe inevitabilmente scenari di riflessione, un pareggio terrebbe il tecnico a galla in attesa di un segnale più netto, una vittoria restituirebbe ossigeno e fiducia prima del rientro allo Stadium contro l’Udinese, appuntamento già marchiato in rosso nella tabella interna. Sette partite senza vittoria sono un’anomalia per la Juventus, ma non un inedito storico. Il primato negativo resta distante: tredici gare a secco in tre annate lontane (1956, 1962, 1963).

Il confronto più recente dice però che l’attuale striscia ha superato quella della primavera 2024 sotto Allegri, quando arrivarono sei uscite senza successi, poi riscattate dal trionfo in Coppa Italia. Per trovare un filotto peggiore bisogna tornare al 2008/2009, con otto gare senza vittoria. Oggi come allora, il problema è soprattutto mentale oltre che tecnico: la Juventus crea meno di quanto concede e, quando l’inerzia gira contro, fatica a rovesciarla.

La quota due dopo Madrid complica la scalata e rende ogni successiva uscita quasi uno spareggio. Per raddrizzare la rotta, a Tudor serve ricucire tre strappi: compattezza tra i reparti nei momenti di non possesso, qualità nell’ultimo passaggio per aumentare la pericolosità interna all’area, gestione emotiva nei finali. La dirigenza, attraverso Chiellini, ha scelto la strada dell’investitura pubblica, nella convinzione che il gruppo possa invertire il trend senza scosse. Dentro lo spogliatoio il messaggio è semplice: il margine di errore è finito.

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