Il nuovo trend diffuso tra i giovani: lo fanno ogni sera prima di dormire

Un nuovo trend sta “colpendo” i nostri giovani: ecco cosa fanno ogni sera prima di dormire.

Si diffonde a macchia d’olio sui social, ha milioni di visualizzazioni su TikTok e Reels, e potrebbe “colpire” anche i nostri figli. Non è una sfida spericolata né l’ennesima moda costosa: è un’abitudine serale, ripetuta con sorprendente costanza, che promette maggiore lucidità a scuola e al lavoro, meno ansia al mattino e un senso di controllo sulla propria giornata. Genitori e insegnanti la osservano con curiosità, qualcuno con scetticismo: è davvero salutare o è solo l’ennesimo rituale da esibire online?

Giovani al cellulare
Il nuovo trend diffuso tra i giovani: lo fanno ogni sera prima di dormire – uspms.it

Quel che è certo è che, nell’ecosistema dei trend giovanili, capaci di propagarsi in poche ore da un telefono all’altro, questa routine è già diventata un nuovo codice generazionale, scandito da hashtag, micro-influencer e routine filmate in camera da letto. Ecco il nuovo trend diffuso fra i giovani che fanno prima di dormire.

Il nuovo trend diffuso fra i giovani: cosa fanno prima di dormire

Si chiama early night ed è la scelta di andare a letto presto, anche nel fine settimana. Un’inversione di rotta rispetto alla narrativa del “fare tardi” come prova d’indipendenza: le serate che iniziano all’aperitivo e finiscono all’alba cedono il passo alle “notti corte”, con luci spente prima di mezzanotte. Non si tratta solo di uscire meno o rientrare prima: rientra nel trend anche il rifiuto del binge watching fino al mattino.

donna sul letto con telefono in mano
Il nuovo trend diffuso fra i giovani: cosa fanno prima di dormire – uspms.it

L’obiettivo dichiarato dagli zoomer è semplice e ambizioso: dormire intorno alle nove ore. Un’analisi citata dal New York Times indica che nel 2022 i ventenni hanno totalizzato in media 9 ore e 28 minuti di sonno a notte, circa l’8% in più rispetto a dieci anni fa. La leva è la consapevolezza: sonno insufficiente significa spossatezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione. Meglio non mettere sotto sforzo l’orologio biologico, dicono i video che popolano le piattaforme. Perché promette un beneficio tangibile, quasi immediato.

È una scelta “misurabile”: smartwatch, app e tracker visualizzano grafici, qualità del sonno, percentuali di recupero. L’estetica social ha fatto il resto: termos di tisane sul comodino, lampade calde, libri aperti, allarmi programmati, routine di skin care come preludio del riposo. La cura di sé diventa contenuto, e la disciplina si trasforma in identità condivisa. Al posto dell’orgoglio millennial del “dormo quattro ore e lavoro il doppio”, emerge la fierezza di chi sa staccare, ricaricarsi e presentarsi al mattino con le batterie piene.

Il fenomeno si intreccia con altri segnali culturali: la riduzione del consumo di alcol e sostanze tra i giovanissimi e una maggiore attenzione al benessere. Diverse indagini internazionali su adolescenti tra i 12 e i 16 anni, che includono anche l’Italia, registrano negli ultimi 15 anni una crescita della quota di chi beve meno e meno spesso. Simile il quadro per il fumo: se nel 1990 gli adolescenti fumatori erano il 26%, nel 2019 la percentuale si è ridotta fino al 10%. L’early night intercetta e rafforza questa tendenza, tagliando le occasioni di eccesso notturno e riducendo i rientri a notte fonda, con possibili benefici anche in termini di sicurezza.

Ragazza nel letto sorridente con occhi chiusi
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Naturalmente non mancano le ombre. C’è chi teme che la nuova virtù del dormire presto si trasformi in pressione sociale inversa: se non spegni le luci in tempo, sei “meno disciplinato”. Alcuni esperti mettono in guardia dal rischio di trasformare l’igiene del sonno in ossessione, alimentando ansia da prestazione notturna (la tentazione di inseguire il “punteggio perfetto” delle app, finendo per dormire peggio). E poi c’è la questione della vita sociale: se ogni serata finisce troppo presto, quanto resta dello spazio per l’imprevisto, la conversazione lunga, l’amicizia che nasce alle due di notte? La linea di confine tra cura di sé e rinuncia si sposta con l’età, gli impegni, i contesti.

Un format virale non può diventare regola uguale per tutti. Per le famiglie, il trend pone domande concrete. Se i figli rivendicano il rientro anticipato per “fare early night”, è un no o un sì da parte dei genitori? Molti educatori suggeriscono di cogliere l’occasione per costruire buone abitudini condivise: orari regolari, uso dei dispositivi ridotto nell’ultima ora, luce soffusa in camera, niente caffeina la sera. Non si tratta di imporre coprifuoco, ma di negoziare routine realistiche, senza demonizzare le eccezioni della tarda serata tra amici o un concerto atteso da mesi.

L’attenzione al sonno non sostituisce, inoltre, il dialogo sui rischi tipici della notte: alcol, consenso, spostamenti in sicurezza. E se un ragazzo chiede di lasciare presto ogni festa, conviene verificare che non stia evitando situazioni per disagio o tristezza: dietro un “vado a dormire presto” potrebbe nascondersi una richiesta d’aiuto. Anche l’industria si adegua. I locali sperimentano format anticipati, eventi che iniziano prima e finiscono poco dopo la mezzanotte; i cinema spingono sugli spettacoli early; i mezzi pubblici modulano corse serali in alcune città universitarie.

Sui social, intanto, impazzano i video “get unready with me”, in cui la sequenza serale è raccontata passo dopo passo: tazza, pigiama, libro, sveglia. La promessa implicita è semplice: domani andrà meglio, se oggi decidi di spegnere.

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