Con l’estate alle porte e le spese che si moltiplicano, ogni euro risparmiato fa la differenza. E in pochi lo sanno, ma esiste un sistema assolutamente legale per ridurre sensibilmente l’importo della TARI senza ricorrere a CAF o consulenti. È una procedura semplice, spesso ignorata, che molti cittadini stanno già sfruttando per alleggerire la bolletta e destinare i risparmi ad altro… magari alle tanto sognate vacanze.
In un contesto economico sempre più pressante, dove ogni centesimo risparmiato può fare la differenza, esiste un ambito spesso trascurato che nasconde potenzialità di risparmio non indifferenti: la tassa sui rifiuti, meglio conosciuta come TARI.

Questa imposta, che grava su cittadini e imprese, può rivelarsi un peso notevole nel bilancio annuale. Tuttavia, pochi sono a conoscenza che il sistema legale italiano prevede delle vie per ridurne l’importo, in alcuni casi fino al 50% o più.
Non si tratta di escamotage ai limiti della legalità, ma di opportunità ben radicate nel tessuto normativo, spesso ignorate o sottovalutate. Queste possibilità si fondano su regole precise e sentenze della Cassazione che aprono a scenari di risparmio significativi. Ma quali sono queste opportunità? E come è possibile accedervi?
Tutti i metodi per ottenere uno sconto sulla TARI
Una delle situazioni più frequenti che può portare a una riduzione della TARI è legata alla qualità del servizio di raccolta rifiuti.

Se il servizio pubblico non viene svolto con regolarità o è completamente assente, il cittadino ha il diritto di richiedere uno sconto che può arrivare fino al 40%. In circostanze più gravi, come quelle che comportano un rischio igienico-sanitario riconosciuto dall’ASL, la riduzione può toccare l’80%. Per accedere a questo sconto, è necessario fornire al Comune una certificazione sanitaria o una segnalazione ufficiale che attesti la situazione di disservizio.
Un altro aspetto interessante riguarda la distanza dal punto di raccolta. Se l’abitazione o l’attività commerciale si trova in una zona non adeguatamente servita dal sistema di raccolta, è possibile ottenere uno sconto fino al 40%.
La legge, infatti, riconosce il disagio causato dalla maggiore distanza da percorrere per il conferimento dei rifiuti. Questo tipo di riduzione si basa su sentenze che hanno chiarito come il calcolo dello sconto debba tenere conto di questa specifica problematica.
Per beneficiare di queste riduzioni, è fondamentale presentare una domanda specifica al Comune, allegando la documentazione che attesti il disservizio, la distanza significativa dal punto di raccolta, o qualsiasi altra condizione prevista dalla normativa locale per la riduzione della TARI.
È importante sottolineare che ogni Comune può prevedere modalità e requisiti specifici per l’accesso a queste agevolazioni, rendendo quindi essenziale una verifica preliminare delle norme applicabili nel proprio territorio.
Queste opportunità rappresentano un esempio concreto di come, anche in un settore apparentemente rigido come quello delle tasse comunali, esistano margini per un’ottimizzazione del carico fiscale.
Tuttavia, l’accesso a tali benefici richiede una conoscenza approfondita delle normative e una certa proattività nel presentare le richieste agli enti competenti. In questo contesto, l’informazione gioca un ruolo chiave, permettendo ai cittadini e alle imprese di esercitare i propri diritti e di alleggerire, anche significativamente, il peso della tassazione locale.