“Infine voglio…”, testamento Armani: a un amico solo 4 pezzi ma valgono un tesoro

L’apertura del testamento di Giorgio Armani: ad un amico solo 4 pezzi ma che valgono un tesoro.

La scomparsa di Giorgio Armani ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore del mondo della moda e del design italiani. Fondatore di un impero che ha ridefinito l’estetica contemporanea, Armani ci lascia un’eredità che va oltre il suo inconfondibile stile, caratterizzato da linee pure e tonalità sobrie.

Armani
“Infine voglio…”, testamento Armani: a un amico solo 4 pezzi ma valgono un tesoro (ansafoto) – uspsm.it

La sua visione ha infatti plasmato decenni di moda, influenzando profondamente il settore. La notizia della sua morte ha suscitato un profondo cordoglio, ma anche grande curiosità riguardo al destino dei suoi preziosi beni. In particolare ad un amico Armani ha lasciato solo 4 pezzi ma che valgono un tesoro: ecco di chi e di cosa si tratta.

Il testamento di Armani e il tesoro che ha lasciato ad un amico

All’apertura del testamento, si è scoperto che Armani ha lasciato a Michele Morselli, amico amministratore delegato de L’Immobiliare srl, ben 4 pezzi di grande valore: un tavolo in monaco con le gambe in oro, un altro tavolo a ‘Z’ in legno chiaro, una poltrona in finto animale e un’altra di cavallino arancio.

Armani e documento ufficiale
Il testamento di Armani e il tesoro che ha lasciato ad un amico (ansafoto) – uspms.it

Questi oggetti, non solo raccontano un’epoca ma svelano anche la profondità dei legami personali di Armani, lontani dai riflettori. Tra le disposizioni testamentarie, spicca l’attenzione di Armani per l’arte e gli arredi di pregio. Opere d’arte come il ritratto di Andy Warhol e un quadro di Henri Matisse sono state lasciate a persone care, delineando un percorso sentimentale che trasforma l’archivio privato dello stilista in una vera e propria mappa degli affetti.

Le auto d’epoca vengono divise tra Dell’Orco e Morselli, mentre alla Fondazione Giorgio Armani gli arredi del piano terra della sua residenza milanese come un grande quadro con gli stilisti, poltrone e divano in pelle e legno e un grande tavolo a quadretti. Disposto anche che sull’imbarcazione venga ospitato per due settimane l’anno Michele Morselli e i suoi famigliari.

Queste scelte non solo riflettono il gusto estetico di Armani ma anche il desiderio di mantenere viva la sua eredità attraverso legami personali e professionali. Le disposizioni a favore di Pantaleo Dell’Orco, compagno e braccio destro di Armani, sono particolarmente rivelatrici, con lasciti che includono sculture in bronzo e tappeti giapponesi.

La decisione di destinare somme significative alle pronipoti e ad altre figure chiave del suo entourage dimostra un’attenzione alla continuità familiare e alla cura dei suoi cari. Il testamento di Giorgio Armani non è solo un documento che dispone della divisione dei beni, ma un vero e proprio racconto che svela l’umanità e la profondità dei legami dello stilista.

Attraverso le sue ultime volontà, Armani ha tracciato un percorso che lega indissolubilmente la sua vita privata alla sua immensa eredità professionale, lasciando un segno indelebile nel mondo della moda e dell’arte. La sua visione estetica e i suoi valori continueranno a vivere attraverso le persone e gli oggetti che hanno segnato la sua esistenza.

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