Kyrgios sconvolge il mondo del tennis, l’ultimo annuncio lascia di sasso

Nick Kyrgios ha deciso di sconvolgere il mondo del tennis, il suo ultimo annuncio lascia di sasso sia i colleghi che tutti i tifosi.

Chi segue il circuito lo sa: quando Nick Kyrgios prende la parola, l’inerzia del tennis cambia. È successo di nuovo. Il talento più irriverente e divisivo della sua generazione ha messo sul tavolo un annuncio che ha gelato addetti ai lavori e tifosi. Non è la solita uscita a caldo: è qualcosa che tocca la sostanza del suo rapporto con questo sport. E il sussurro che ha seguito le sue parole è diventato rapidamente un brusio globale.

kyrgios con la faccia contrita
Kyrgios sconvolge il mondo del tennis, l’ultimo annuncio lascia di sasso (ANSA) Uspms.it

Perché con Kyrgios non si parla solo di risultati. Si parla di energia, di spettacolo, di un modo diverso di intendere la competizione. La finale di Wimbledon 2022 lo ha consacrato come protagonista assoluto anche quando il ranking diceva altro; il titolo in doppio all’Australian Open con Thanasi Kokkinakis lo ha reso un’icona mainstream oltre i confini del circuito. Nel bene e nel male, il suo nome sposta.

Al 17 ottobre 2025, però, c’è anche un’altra verità: Kyrgios ha giocato pochissimo nelle ultime stagioni, frenato da problemi al ginocchio e al polso. Ha sperimentato la tv, si è preso il tempo per rimettere insieme i pezzi, ha parlato apertamente delle fatiche mentali che il tour impone. E adesso ha detto qualcosa che pesa più del solito.

L’annuncio che nessuno voleva ascoltare, cosa ha detto Nick Kyrgios?

È di ritiro che si parla. Kyrgios ha ammesso di pensare seriamente a lasciare il tennis, riaprendo una porta che lui stesso aveva già socchiuso in passato. Non è un colpo di teatro, ma il riflesso di un percorso: nelle interviste degli ultimi anni, riprese anche da testate specializzate come Tennis World Italia, aveva spiegato di non immaginarsi una carriera lunga, di sentirsi logorato da una routine che non fa per lui. Oggi quelle considerazioni tornano con forza, e suonano come una presa d’atto.

kyrgios col cappellino
L’annuncio che nessuno voleva ascoltare, cosa ha detto Nick Kyrgios? (ANSA) Uspms.it

Per un giocatore che compirà 30 anni nel 2025, in un’epoca in cui la longevità è diventata la norma, la prospettiva di un addio anticipato è un cortocircuito. Ed è qui che il suo annuncio sconvolge: perché mette a nudo la distanza tra il personaggio travolgente e l’atleta che ogni giorno deve negoziare con dolore, motivazioni, aspettative.

C’è la realtà dei fatti: il corpo ha presentato il conto. Un ginocchio operato, un polso capriccioso, pochissimi match giocati dal 2023 in poi. C’è la sincerità, rara nel tennis d’élite, di chi ammette che il tour non è per tutti, che l’equilibrio è fragile e che la felicità non coincide sempre con una vita in aeroporto. C’è anche un’eredità già tangibile: Kyrgios ha portato allo stadio persone che il tennis non lo guardavano, ha spinto l’ATP a confrontarsi con il tema dell’intrattenimento, ha mostrato che si può essere campioni senza assomigliare a nessuno.

Sul piano tecnico, perdere Kyrgios significherebbe archiviare una combinazione quasi irripetibile: servizio devastante, mano finissima, istinto da doppista (basti ricordare l’Australian Open vinto con Kokkinakis), e quella capacità di accendere o spegnere il match come se avesse in mano un interruttore. Sul piano narrativo, sarebbe la fine di una presenza capace di catalizzare l’attenzione come poche altre.

Al momento, non c’è una data. Non c’è un comunicato ufficiale di fine carriera, ma ci sono parole che tracciano una linea. La sensazione è che Kyrgios stia scegliendo di non farsi trascinare dagli eventi: meglio decidere, piuttosto che subire. E nell’incertezza resta uno spiraglio, perché con lui le virate improvvise sono sempre possibili. Ma questa volta la bussola sembra puntare altrove.

Che si tratti di un addio o di una pausa prolungata, il messaggio è chiaro: il tennis che verrà dovrà fare i conti con l’assenza (o la presenza intermittente) del suo elemento più destabilizzante. Per molti è una ferita. Per altri, l’occasione di interrogarsi su cosa chiediamo ai campioni. Per tutti, il promemoria che dietro la spettacolarità c’è una persona in carne e ossa. E che certe frasi, quando arrivano, non si possono ascoltare distrattamente. Sono il tipo di frasi che, semplicemente, ti lasciano di sasso.

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