Ranking Atp: Sinner rosicchia punti ad Alcaraz. La classifica che torna a far sognare non solo i tifosi.
La corsa al trono mondiale riaccende i motori e l’Italia può tornare a sognare ad alta voce. Jannik Sinner si rimette nella scia di Carlos Alcaraz: lo scarto tra i due si riduce a meno di mille punti, 11.340 per lo spagnolo contro 10.500 per l’altoatesino, alla vigilia di un finale di stagione che promette scossoni. La vittoria a Vienna, primo titolo non Slam dell’anno per Jannik, riapre la lotta per il numero 1 e aggiunge un tassello chiave alla sua stagione di continuità e maturità agonistica.
Nella capitale austriaca, dove già due anni fa aveva scritto una pagina intensa, Sinner ha piegato di nuovo Alexander Zverev, centrando il terzo successo negli scontri diretti più recenti. Lo scenario è intrigante: Sinner guadagna terreno, Alcaraz sente il fiato sul collo e il calendario offre due snodi cruciali.
Da una parte Parigi-Bercy, con i suoi 1000 punti che fanno gola a tutti e in particolare gravano sulle spalle di Zverev, chiamato a difendere il titolo. Dall’altra le Finals, dove Sinner dovrà proteggere gran parte del bottino 2024. È il gioco dei pesi e contrappesi di fine stagione, in cui ogni partita può valere doppio e il ranking diventa un sismografo emotivo delle ultime settimane dell’anno.
Il duello tecnico tra Sinner e Alcaraz resta il perno narrativo di questa era. Il primo, con potenza misurata e gestione chirurgica dei momenti caldi; il secondo, esplosività e istinto combinati a una creatività sempre capace di trovare varchi. La distanza in classifica si assottiglia e la percezione è che l’equilibrio sia fragile: appena uno strappo, una semifinale in meno o una finale in più, può riallineare i pianeti. In questo senso, l’inerzia delle ultime settimane premia l’azzurro, che ha ritrovato fluidità al servizio, lucidità nelle scelte e una solidità di rendimento che lascia poco spazio all’avversario quando la posta si alza.
Dietro ai due leader, Alexander Zverev mantiene la terza piazza con 6.160 punti, ma la sua classifica entra ora nella zona turbolenta: Parigi porta con sé una “cambiale” da 1000 punti che può ridisegnare le gerarchie. Taylor Fritz (4.685) e Novak Djokovic (4.580) sono separati da un’inezia, mentre Alex de Minaur (3.935) sorpassa Ben Shelton (3.820), spostando l’asse tra velocità e potenza nelle posizioni che contano. In top 10 rientrano Casper Ruud (3.235) e Felix Auger-Aliassime (3.195), a certificare la fluidità di un’elite in cui i margini si assottigliano settimana dopo settimana.
C’è anche tanta Italia nella parte nobile della classifica: Lorenzo Musetti resta saldo all’ottavo posto con 3.685 punti, testimonianza di una crescita tecnica e mentale che attraversa l’intera stagione. Ma il colpo di copertina, fuori dai primissimi, lo firmano i protagonisti di Basilea: Alejandro Davidovich Fokina centra il best ranking e mette piede per la prima volta in top 15, mentre il brasiliano Joao Fonseca si spinge fino al numero 28, festeggiando il secondo titolo dell’anno dopo Buenos Aires. Segnali di rinnovamento che arricchiscono il circuito, con nuovi interpreti capaci di inserirsi con autorità nei grandi palcoscenici.
In chiave azzurra, arriva anche il bel balzo di Matteo Arnaldi: +6 posizioni, 66esimo in classifica e un finale in crescita che lascia intravedere margini di ulteriore progresso nel 2026. È il riflesso di un movimento che, oltre alle punte di diamante, continua a costruire profondità e competitività. Sul fronte WTA, la semifinale nel 500 di Tokyo consegna a Elena Rybakina il sorpasso su Jasmine Paolini: la kazaka è ora numero 6 del mondo con 4.550 punti, davanti all’azzurra ferma a 4.525. Si rivede alle porte della top 10 **Belinda Bencic**, ora 11esima, sospinta dal successo in Giappone.
Sorridono anche Linda Noskova, che entra al numero 13 grazie a un balzo di quattro posti, e la statunitense Ann Li, protagonista di un +11 che la porta al 33 dopo il titolo a Guangzhou. Tra slanci, sorpassi e punti pesanti ancora in palio, il margine tra Alcaraz e Sinner è ormai un’ombra, e ogni partita può trasformarsi in una svolta.
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