Se stai preparando una fuga in Italia, fermati un attimo: quel “consiglio d’oro” che hai letto in mille guide è ormai fuori tempo.
C’è un suggerimento che i residenti di lunga data invitano a ignorare, perché oggi può farti spendere di più, sprecare tempo e rovinarti il viaggio.

Basta con i falsi miti: viaggiare in Italia non è più come dieci anni fa. Il problema? Continuiamo a ripetere consigli “di sempre” come se nulla fosse cambiato. Risultato: confusione, spese inutili, piccole trappole da turista che si potrebbero evitare con una mossa semplice. Quante volte hai sentito dire che in Italia devi muoverti solo con contanti, prelevare a ogni angolo e tenere il portafogli gonfio “perché altrimenti non paghi niente”? Ecco il punto: questa dritta, secondo chi qui ci vive da anni e lo ha raccontato a testate di viaggio accreditate, è diventata il classico suggerimento da ignorare. Ti incuriosisce capire perché?
Introduciamo i fatti nudi e crudi. L’Italia si è aggiornata. Oggi pagare con carta o smartphone è la norma in negozi, ristoranti, hotel, musei, trasporti e perfino nei bar di quartiere. Dopo la pandemia, il contactless è esploso e la legge italiana ha reso il POS obbligatorio per chi vende beni o servizi: tradotto, non sei tu a dover rincorrere il bancomat, è l’esercente a dover accettare la carta. Sì, ci sono eccezioni e arrotondamenti “creativi”, ma la direzione è chiara e confermata da residenti di lungo corso: il vecchio mantra “solo contanti” non regge più.
Viaggio in Italia, il falso mito dei contanti
Il cuore del “consiglio da ignorare” è semplice: l’idea che in Italia si paghi “solo in contanti” è ormai datata. Gli esperti del settore turistico e chi qui ci vive confermano che l’infrastruttura digitale è matura, i POS sono ovunque e i pagamenti contactless sono quotidianità. In più, c’è un aspetto legale: i professionisti e gli esercizi commerciali sono tenuti ad accettare pagamenti elettronici; rifiutarli può comportare sanzioni. Questo non significa che ogni singolo bar in montagna avrà sempre il terminale funzionante tra un temporale e l’altro, ma indica chiaramente quale sia lo standard attuale.

Quindi, come si risolve il problema? La soluzione, supportata da fonti affidabili e dalla pratica quotidiana, è passare a una strategia ibrida intelligente. Viaggia con una o due carte principali (Visa/Mastercard) abilitate al contactless, preferibilmente con commissioni ridotte sui pagamenti in valuta estera; attiva Apple Pay o Google Pay per evitare di estrarre il portafogli in luoghi affollati; informa la banca del viaggio per prevenire blocchi; conserva un piccolo fondo di contanti per imprevisti e zone rurali.
Quando ti compare la proposta di cambio dinamico al POS o al bancomat, rifiutala e paga addebitando in euro: in genere il tasso della tua banca è migliore di quello del terminale. Se proprio devi prelevare, prediligi gli ATM delle banche (spesso integrati in filiali riconoscibili) e verifica le commissioni a schermo prima di confermare. Per musei, treni, ristoranti popolari, prenota online e usa la carta: risparmi tempo e ti assicuri l’ingresso.