Se la lavastoviglie inizia a puzzare vuol dire che si stanno commettendo degli errori nel suo utilizzo. Ecco il parere dell’esperto per risolvere il problema.
La lavastoviglie è un elettrodomestico fondamentale in casa perché semplifica e velocizza il lavaggio di piatti, bicchieri, posate e stoviglie. Tuttavia bisogna occuparsi della sua manutenzione e pulizia. Sì, perché da qui si possono liberare dei cattivi odori molto fastidiosi.

Se la tua lavastoviglie sa di fogna o uova marce, niente drammi: ho scoperto che il problema non è l’apparecchio, ma certe abitudini sbagliate che la trasformano in un nido di odori. Ho chiesto a un esperto e ho capito che stavo davvero facendo tutto nel modo peggiore.
Gli errori che fanno puzzare la lavastoviglie
Diciamolo senza giri di parole: aprire la lavastoviglie e sentire una zaffata di cattivo odore toglie la poesia anche a un pranzo perfetto. Piatti puliti ma con quella nota stantia addosso? Terribile. Il paradosso è che la usi per igienizzare… e invece sembra un bidone dimenticato.

Quante volte hai provato deodoranti profumati, bucce di limone o il classico “tappo di miracoli” e, puntualmente, dopo pochi giorni la puzza è tornata? Il punto è semplice: se non affronti la causa, l’odore riaffiora. Ti riconosci? Allora domandati: vuoi davvero continuare a convivere con piatti “puliti” che profumano di scarico?
Il problema, in soldoni, è che la sporcizia microscopica si accumula dove non guardi: nel filtro, nel pozzetto/sump, nei bracci irroratori, nella guarnizione dello sportello e nel tubo di scarico. Con i lavaggi spesso a bassa temperatura e dosi di detergente abbondanti “per sicurezza”, si crea un biofilm scivoloso che trattiene odori e batteri. Di solito te ne accorgi quando apri lo sportello e ti arriva una ventata di umido/metallico, oppure quando i bicchieri escono puliti ma “annusandoli” senti quel retrogusto di stantio.
Se guardi bene, magari trovi il filtro untuoso, qualche residuo nel pozzetto o una patina scura lungo la guarnizione. Io, esasperato, ho chiamato un amico esperto di elettrodomestici, Luca, che mi ha riportato con i piedi per terra: “Le lavastoviglie non puzzano per natura, puzzano perché si forma sporco dove l’acqua non arriva bene. E i programmi eco o troppo brevi, da soli, non bastano a ‘sanificare’.”
Mi ha spiegato che molti produttori raccomandano una manutenzione regolare: pulizia del filtro, ciclo ad alta temperatura con appositi pulitori per lavastoviglie, controllo dei bracci, e soprattutto l’abitudine di lasciare lo sportello socchiuso dopo il lavaggio per far uscire l’umidità. Ho provato, e già dopo il primo ciclo “caldo” con pulitore dedicato, la differenza era netta.
Ignorare la puzza è un pessimo affare. Gli odori tendono ad attaccarsi alle stoviglie, costringendoti a rilavare (più bolletta e più tempo buttato). Il biofilm può proliferare, otturare microfori dei bracci e arrivare a stressare pompa e scarico, con rischio di interventi tecnici costosi. In più, cucinare e mangiare con stoviglie che “sanno di sporco” non è esattamente l’ideale dal punto di vista igienico: senza allarmismi, è comunque una cattiva pratica domestica. E più aspetti, più la patina si consolida e diventa difficile da rimuovere.
Ecco, per mettere il dito nella piaga, gli errori che fanno puzzare la tua lavastoviglie (sì, molti li facevo anch’io):
- usare quasi sempre programmi eco/freddi e raramente un ciclo a 70 °C o intensivo, favorendo il biofilm
- dimenticare di pulire il filtro (almeno ogni 1-2 settimane) e il pozzetto/sump, dove ristagnano residui
- non controllare i bracci irroratori: fori otturati da grasso e calcare non lavano né risciacquano bene
- tenere lo sportello sempre chiuso dopo il ciclo: l’umidità intrappolata alimenta odori e muffe
- esagerare con il detergente o usare prodotti scadenti: schiuma e residui si incollano alle parti interne
- dimenticare sale e brillantante quando l’acqua è dura: il calcare intrappola sporco e rende tutto più “vischioso”
- non raschiare i residui grossi dai piatti (non serve prelavare, ma togliere il “molto” sì)
- iniziare il lavaggio con tritarifiuti/pozzetto del lavello sporco (se collegato): lo scarico “risputa” odori nella macchina
- sovraccaricare o disporre male le stoviglie, impedendo il flusso d’acqua: restano zone sempre sporche/umide
- lasciare piatti sporchi per giorni dentro prima di avviare: fermentano e profumano l’interno di… cantina
- trascurare la guarnizione dello sportello e i bordi: lì si annidano patine scure e cattivi odori
- ignorare la pulizia mensile con un pulitore specifico per lavastoviglie (consigliato dai produttori)
- usare rimedi aggressivi improvvisati (candeggina, aceto puro, prodotti non specifici) che possono rovinare guarnizioni e componenti
- non verificare il tubo di scarico (pieghe, ristagni) e l’eventuale air gap/sifone: l’odore di scarico può rientrare
- non aggiornare le impostazioni di durezza dell’acqua: dosaggi errati = residui e calcare ovunque

A questo punto, come si risolve in concreto? La strada “seria” è quella che troverai nei manuali dei produttori e nelle linee guida dei grandi marchi: comincia con una pulizia profonda. Togli e lava il filtro sotto acqua calda con un goccio di detergente per piatti, raggiungi il pozzetto con una spugna (senza oggetti appuntiti), controlla e libera i fori dei bracci irroratori. Passa un panno umido e un po’ di detergente neutro sulla guarnizione e lungo il bordo della vasca. Poi esegui un ciclo ad alta temperatura a vuoto con un pulitore specifico per lavastoviglie: questi prodotti sono formulati per sciogliere grasso e calcare senza intaccare guarnizioni e metalli come possono fare rimedi casalinghi troppo acidi o clorati.
D’ora in poi, pensa in modalità “mantenimento”. Usa il programma caldo almeno una volta a settimana per tenere a bada biofilm e grassi. Adatta il dosaggio del detergente alla durezza dell’acqua e alla quantità di sporco; ricordati di sale e brillantante se non usi all-in-one, verificando che l’impostazione di durezza sia corretta. Prima di avviare, dai una pulita al tritarifiuti o fai scorrere acqua calda nel lavello se sono collegati. Non prelavare sotto il rubinetto (non serve, e sprechi acqua), ma rimuovi i residui grossi con una spatola. E, finito il ciclo, lascia lo sportello socchiuso mezz’ora/un’ora per far evaporare l’umidità: è un gesto minuscolo che cambia tutto.