Lancia e Ferrari si fondono per una Supercar unica: è un gioiello senza tempo

Lancia e Ferrari sono pronte a fondersi in una Supercar unica, davvero si tratta di un gioiello senza tempo che illumina il mercato dei motori.

Un annuncio capace di far sobbalzare appassionati e addetti ai lavori: Lancia e Ferrari hanno deciso di fondere savoir-faire e visione in un progetto unico, una Supercar pensata per incarnare l’idea stessa di “gioiello senza tempo”. Nessun nome svelato, nessuna scheda tecnica diffusa in prima battuta: soltanto il racconto di un’alleanza rarissima nel panorama automobilistico, nata per far convivere grazia sartoriale e muscoli d’alta scuola. Una promessa di stile e prestazioni, cucita su misura del gusto italiano e proiettata oltre le mode.

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Lancia e Ferrari si fondono per una Supercar unica: è un gioiello senza tempo (uspms.it)

Il senso dell’operazione emerge dalla scelta delle parti: da una parte Lancia, marchio di eleganza misurata, di interni scolpiti da maestri tappezzieri, di proporzioni che puntano alla pulizia formale, forte di un patrimonio che va dall’Aurelia alla Delta. Dall’altra Ferrari, custode del mito motoristico mondiale, laboratorio vivente di dinamica, aerodinamica e potenza espressa con la naturalezza di chi, a Maranello, lavora da sempre sull’eccellenza. Due universi che, anziché sovrapporsi, si incastrano: il lusso come esperienza, la velocità come cultura.

Sono bastate poche righe per accendere l’immaginazione: una scocca dalle superfici tese, luci sottili come lame di cristallo, un cofano pronto a raccontare storie di cavalli scalpitanti e un abitacolo ovattato, dove il silenzio è una scelta e non un obbligo. Si parla di materiali nobili, di legni e pelli trattati con la cura delle botteghe, di metalli satinati che rifuggono l’effetto scenografico per sposare il tocco, la durata, la patina che il tempo sa donare. E di una tecnica che fa rima con leggerezza, rigidità, controllo: sostanza prima della spettacolarizzazione.

Nuova Lancia Dedra Ferrari: l’arte del lusso incontra la potenza assoluta

A metà strada tra mito e futuro, il velo si solleva: l’auto è la Nuova Lancia Dedra Ferrari. Un nome che rievoca la tradizione Lancia in chiave contemporanea e la innesta sull’anima sportiva di Maranello. Secondo le ricostruzioni che circolano negli ambienti specializzati, l’idea è quella di una gran turismo 2+2 dal taglio scultoreo, capace di unire il portamento da berlina di rappresentanza all’agilità di una coupé ad alte prestazioni. La Dedra, nella sua nuova interpretazione, smussa gli angoli del passato per diventare un manifesto: la raffinatezza come tecnologia, la potenza come arte.

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Nuova Lancia Dedra Ferrari: l’arte del lusso incontra la potenza assoluta (uspms.it)

Il frontale riprende in chiave moderna il calice Lancia, assottigliandolo in una firma luminosa che incornicia prese d’aria scolpite con funzionalità aerodinamica. La coda si fa filante, quasi un invito al viaggio, con gruppi ottici cesellati e una linea di cintura che corre tesa, disegnando un profilo senza tempo. I cerchi, dal disegno a ventaglio, nascondono un impianto frenante degno di una sportiva d’élite, mentre la carrozzeria alterna volumi pieni a superfici concave, per un gioco di luci che esalta le proporzioni più che i dettagli effimeri.

Dentro, la sinfonia è tutta italiana: plancia sospesa, cuciture millimetriche, pelli selezionate e inserti che richiamano la tradizione degli atelier torinesi. La tecnologia si fa discreta: schermi ad alta definizione perfettamente integrati, interfacce intuitive, comandi tattili solo dove servono, una cura maniacale per l’acustica dell’abitacolo. È un lusso che non abbaglia ma accompagna, che si misura nella consistenza dei materiali, nella precisione degli accoppiamenti, nell’ergonomia pensata per viaggiare veloci senza affaticare.

Sotto la pelle, il contributo Ferrari si avverte in ogni vite. Le indiscrezioni parlano di una meccanica ad alte prestazioni, con soluzioni di propulsione ibride di nuova generazione e un’elettronica di controllo avanzata: sterzo chirurgico, assetto adattivo, gestione della trazione raffinata per coniugare trazione posteriore pura con la fruibilità quotidiana di una gran turismo contemporanea. Nessun numero ufficiale, per ora, ma l’aspettativa è quella di prestazioni di riferimento, accompagnate da una colonna sonora meccanica educata, orchestrata per essere presenza e non rumore.

L’equilibrio è il cardine: due anime, due modalità d’uso. Una “gran classe”, per macinare chilometri con compostezza, comfort termico e acustico, massaggio sedili e guida assistita di livello elevato; e una “pista libera”, per liberare la danza del telaio, la rapidità del cambio a doppia frizione, la prontezza dell’avantreno e la spinta del powertrain nella sua veste più vigorosa. Il tutto con un occhio alla sostenibilità materiale e alla riduzione degli sprechi, dai processi produttivi alla scelta delle finiture.

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