Lavoratori: a novembre arrivano 190 euro e gli arretrati, ma per alcuni cifra un po’ più bassa

A novembre scatterà un aumento in busta paga che può arrivare fino a circa 190 euro, insieme agli arretrati: una bella boccata d’ossigeno, ma non uguale per tutti. Ecco la novità.

Smettiamola di chiamarli “spicci”: quando il contratto si aggiorna, parliamo di soldi veri. Il problema? Molti si aspettano 190 euro netti e restano spiazzati quando vedono un importo più basso. Hai presente quella sensazione di “ma come, dov’erano promessi”?

mani di persona con calcolatrice
Lavoratori: a novembre arrivano 190 euro e gli arretrati, ma per alcuni cifra un po’ più bassa – uspms.it

Ecco, è il momento di capire come funziona davvero, perché a novembre 2025 arrivano aumenti e arretrati per il pubblico impiego, ma l’ammontare sul tuo conto dipende da più fattori di quanto sembri. Ti va di evitare l’errore classico e farti trovare pronto? Ecco il “trucco” per non restare delusi.

A chi spettano 190 euro e gli arretrati in busta paga

Il rinnovo del CCNL 2022-2024 per i dipendenti pubblici è stato definito nei comparti cardine — scuola, sanità, enti locali — e prevede incrementi che, a regime, si muovono nell’ordine di alcune decine di euro fino a circa 190 euro lordi al mese. Le tabelle definitive variano per livello e comparto: la cifra di cui si parla è un “massimo potenziale”, non il nuovo “minimo garantito” per chiunque.

raccoglitori, calcolatrice, lente di ingrandimento
A chi spettano 190 euro e gli arretrati in busta paga – uspms.it

In parallelo, è previsto il pagamento degli arretrati contrattuali, che per molti potranno toccare anche quota 2.500 euro complessivi, in base al periodo coperto dalla retroattività e all’inquadramento. I pagamenti sono calendarizzati con partenza dalla busta paga di novembre 2025, mentre eventuali conguagli o code potranno slittare di qualche emissione successiva, come spesso accade nei grandi comparti pubblici.

Nella vita reale, il cedolino non parla mai un linguaggio “instagrammabile”. Quello che leggi nelle notizie è spesso in lordo, mentre in tasca arriva un netto che risente di scaglioni IRPEF, detrazioni, addizionali e della tua situazione personale. È normale, quindi, che gli importi finali oscillino: alcuni vedranno cifre vicine ai 190 euro, altri un netto più basso, altri ancora avranno importi diversi per via di indennità specifiche di comparto.

Gli arretrati, poi, hanno un capitolo a parte: possono essere indicati in cedolino come “arretrati contrattuali” e, quando riferiti ad anni precedenti, in molti casi sono soggetti a tassazione separata. Tradotto: la loro incidenza sul reddito complessivo e sui conguagli può cambiare da persona a persona.

La soluzione inizia da una mappa chiara. Individua il tuo comparto e il tuo livello contrattuale: le tabelle ARAN e le comunicazioni della Funzione Pubblica e del tuo ente sono il riferimento. Se sei gestito da NoiPA, tieni d’occhio l’area “Consultazione pagamenti” e la sezione “Cedolino”, dove normalmente compaiono sia l’incremento tabellare sia gli arretrati contrattuali. Leggi con attenzione le descrizioni delle voci: è lì che capisci se gli arretrati sono trattati come “di anni precedenti” e se compare l’indicazione di tassazione separata.

Fai poi una stima prudente del netto. Ricorda che il “fino a 190 euro” di cui si parla è, nella maggior parte dei casi, un dato lordo o comunque indicativo; il netto effettivo varia con scaglione IRPEF, detrazioni per lavoro dipendente e addizionali regionali/comunali. Se non vuoi calcoli a spanne, chiedi supporto a un CAF o al tuo ufficio del personale: in pochi minuti ottieni una proiezione più realistica, soprattutto utile se hai già in corso cessioni, pignoramenti o indennità particolari.

Quando arriva il cedolino di novembre, verifica tre cose: che l’incremento tabellare sia presente e coerente con il tuo livello; che gli arretrati coprano il periodo indicato dal contratto nel tuo comparto; che eventuali conguagli non abbiano azzerato la festa. Se qualcosa non torna, segnala subito a RSU/sindacato o all’amministrazione: più aspetti, più diventa complicato rimettere in sesto i conti nelle emissioni successive.

Gestione cookie