Legge 104: bisogna rifare la domanda nel 2026? Ecco cosa prevede la nuova riforma

Ma bisogna rifare la domanda nel 2026 per la Legge 104? Vi sveliamo cosa prevede la nuova riforma e tutte quelle che sono le novità in merito.

Per migliaia di famiglie e lavoratori, il 2026 è già una data cerchiata in rosso sul calendario. La domanda che circola con insistenza è semplice quanto cruciale: bisognerà rifare la domanda per la Legge 104?

disegni per le tipologie di disabilità
Legge 104: bisogna rifare la domanda nel 2026? Ecco cosa prevede la nuova riforma (Uspms.it)

L’interrogativo non è casuale: sul tavolo c’è una nuova riforma della disabilità e dell’accertamento dei requisiti che, secondo le anticipazioni istituzionali, cambierà linguaggio, procedure e modalità di riconoscimento. In questa prima parte ci limitiamo a registrare l’attesa e l’incertezza: c’è una riforma in arrivo, i dettagli sono in via di definizione e l’attenzione resta alta, perché eventuali novità potrebbero toccare direttamente permessi, congedi e benefici connessi alla 104 per chi assiste o convive con una persona con disabilità.

Il quesito che molti pongono ai patronati e agli sportelli sociali è pragmatico: chi ha già un verbale 104 dovrà rimettersi in fila? E cosa accadrà a chi ha una revisione fissata oltre il 2025? Su questo punto, al momento, le istituzioni stanno preparando indicazioni operative e un calendario di transizione. Le famiglie vogliono certezze, i caregiver chiedono continuità e i datori di lavoro hanno bisogno di regole chiare per gestire assenze e permessi nel 2026.

Cosa prevede la nuova riforma: come cambiano domanda e riconoscimenti dal 2026

Secondo le linee guida note e le bozze attuative del riordino della disabilità, il 2026 dovrebbe essere l’anno in cui confluiscono in un sistema unico le attuali certificazioni: invalidità civile, handicap (Legge 104) e altri accertamenti verranno letti entro una cornice comune che introduce una “valutazione di base” e, quando necessario, una “valutazione multidimensionale” orientata al progetto di vita.

persona sulla sedia a rotelle
Cosa prevede la nuova riforma: come cambiano domanda e riconoscimenti dal 2026 (Uspms.it)

In questo scenario:

  • Nessun obbligo generalizzato di rifare la domanda: chi possiede già un riconoscimento 104 senza scadenza di revisione dovrebbe vedere traghettati i propri diritti nel nuovo sistema, con continuità dei benefici. È atteso un passaggio automatico dei dati nel fascicolo digitale INPS, senza necessità di ripresentare istanze solo per “allinearsi” alla riforma.
  • Revisione e nuove valutazioni: per i verbali che riportano una data di revisione, l’INPS potrà convocare gli interessati secondo i nuovi criteri. Non si tratta di “rifare la domanda” in senso stretto, ma di sottoporsi alla verifica programmata che, dal 2026, adotterà la nuova metrica di valutazione funzionale. La convocazione arriverà con congruo preavviso tramite PEC, MyINPS o raccomandata.
  • Nuove domande dal 2026: chi presenterà per la prima volta richiesta di riconoscimento (o intende estendere/aggiornare i benefici) lo farà sul portale unificato, con un’unica istanza digitale da cui potranno derivare, se accertati i requisiti, i vari diritti collegati, compresi permessi e congedi previsti dalla 104.
  • Continuità dei permessi 104: i tre giorni mensili retribuiti per assistere il familiare con disabilità, così come gli altri istituti connessi (ad esempio il congedo straordinario), restano nel perimetro dei diritti; la riforma punta a semplificare l’accesso e a coordinare meglio i flussi tra datore di lavoro e INPS. Per i lavoratori già autorizzati, non è previsto un decadimento automatico del diritto allo scoccare del 2026.
  • Progetto di vita e servizi: insieme al riconoscimento della condizione di disabilità, viene rafforzato l’aggancio con i servizi territoriali. In presenza di bisogni complessi, la valutazione multidimensionale potrà attivare un progetto personalizzato; ciò non sostituisce i benefici 104, ma li integra in un quadro più ampio di sostegni.
  • Digitalizzazione e sportello unico: il fascicolo sanitario e previdenziale converserà di più con l’INPS, limitando certificati duplicati e visite ripetute. Medici certificatori e commissioni avranno strumenti condivisi; i tempi di definizione delle pratiche dovrebbero accorciarsi, con tracciamento in tempo reale dello stato della domanda.
  • Fase transitoria: il 2026 non sarà un “click day”. È attesa una finestra di transizione in cui coesisteranno vecchi verbali e nuovi esiti. Circolari INPS e linee applicative chiariranno i casi particolari (minori, aggravamenti, mutamenti della situazione lavorativa o familiare, cambi di residenza tra Regioni).

Conservare e digitalizzare verbali e certificazioni mediche, verificando eventuali scadenze di revisione annotate nel verbale 104. Aggiornare contatti e recapiti in MyINPS per non perdere comunicazioni di convocazione o richieste di integrazione documentale.

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