Un volto celebre, riconosciuto in ogni angolo del pianeta e abituato a parlare a platee sterminate, è finito nel mirino di un sofisticato raggiro basato sull’intelligenza artificiale. Il caso ha fatto rapidamente il giro delle chat e dei social.
Un appello che ha messo in allarme migliaia di utenti e ha costretto l’interessato a intervenire in prima persona: “Se vi arriva questo video, non credeteci e non condividetelo”. La richiesta è secca, urgente, e racconta meglio di qualsiasi analisi la potenza persuasiva raggiunta dai deepfake, quei contenuti generati o manipolati dall’IA che riproducono volti e voci con impressionante fedeltà.

Secondo una prima ricostruzione, il filmato incriminato sfrutta un mix di tecniche: frammenti reali tratti da apparizioni pubbliche, sincronizzazione labiale generata da modelli di deep learning, doppiaggio mediante voice cloning. Il risultato è un messaggio che sembra autentico in ogni sua componente — postura, timbro, inflessione — ma che in realtà è interamente confezionato per spingere i destinatari verso link esterni e forme di pagamento non tracciabili. A rendere il tutto ancora più credibile, la diffusione capillare attraverso canali privati, gruppi, forward e profili che imitano in modo mimetico la comunicazione della persona coinvolta.
Nelle prime ore, molte persone hanno segnalato il contenuto scambiandolo per un endorsement reale, generando il classico effetto valanga: più un video viene condiviso, più piattaforme e algoritmi tendono a rilanciarlo. Proprio per frenare questa dinamica, l’interessato ha invitato chiunque lo riceva a fermarsi, verificare le fonti e a non inoltrarlo. Nel frattempo, sono state avviate le segnalazioni ai gestori dei servizi digitali e richieste rimozioni rapide dei duplicati, una corsa contro il tempo resa complessa dall’elevata replicabilità dei contenuti manipolati.
È Rafael Nadal: ecco cosa è accaduto
La vittima del raggiro è Rafael Nadal. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, l’ex numero uno al mondo è stato preso di mira con un video generato dall’intelligenza artificiale, costruito per sembrare una sua comunicazione diretta e rassicurante. Nel filmato, la voce e il volto del campione maiorchino promuovono un presunto investimento privo di rischi. Nadal ha smentito in modo netto e pubblico, rivolgendosi ai fan e agli utenti con un messaggio che non lascia margini: “Se vi arriva questo video, fate attenzione: non sono io, è una truffa”.

Il contenuto appariva confezionato per sfruttare la sua credibilità: fondali riconoscibili tratti da vecchie interviste, un tono confidenziale, frasi studiate per creare urgenza (“posti limitati”, “ultime ore”, “garanzia totale”). Elementi tipici delle frodi digitali, ricombinati qui con la forza emotiva di un volto amatissimo. A peggiorare il quadro, la circolazione su canali misti: non solo feed social, ma anche messaggistica privata, dove il passaparola tra contatti aumenta la fiducia e riduce i controlli.
Il team del tennista ha provveduto a segnalare i profili che rilanciavano il video, richiedendone la rimozione e invitando le piattaforme ad adottare watermark e sistemi di etichettatura per i contenuti generati dall’IA. La vicenda evidenzia quanto sia diventato semplice costruire falsi “perfetti” a partire da materiali legittimi: bastano interviste, conferenze stampa o clip dai canali ufficiali per allenare modelli in grado di replicare timbro, ritmo e micro-espressioni. E quando il protagonista è una figura globale come Nadal, l’ampiezza dell’archivio pubblico offre ai malintenzionati una materia prima praticamente inesauribile.
Nella dinamica descritta, compaiono anche altri elementi ricorrenti: commenti finti sotto i post che fingono testimonianze entusiaste, profili “verificati” solo in apparenza con nomi quasi identici all’originale, link accorciati che nascondono l’indirizzo di destinazione. Tutti tasselli pensati per superare la diffidenza iniziale e accompagnare l’utente verso l’azione impulsiva. Il consiglio, ribadito anche dal campione e dal suo entourage, è di non fidarsi di richieste di denaro, presunti rendimenti garantiti e “opportunità irripetibili” attribuite a volti noti: prima di cliccare o pagare, verificare sempre la provenienza sui canali ufficiali.