Il calendario fiscale si fa a più velocità e richiede massima attenzione: hai tempo fino al 31 ottobre, è l’ultima chiamata!
L’autunno fiscale è il momento in cui programmazione e precisione fanno la differenza. Per studi, imprese e amministrazioni del personale, la chiave è tenere allineati sistemi, deleghe e flussi di dati, evitando sovrapposizioni e corse dell’ultimo minuto. È il periodo in cui le scadenze non sono più una linea unica, ma un mosaico di adempimenti che, con cadenze differenziate, alimentano la macchina della dichiarazione dei redditi e dei controlli incrociati.
In un contesto che spinge con decisione verso la digitalizzazione, l’interscambio di informazioni tra Certificazione Unica e modello 770 resta centrale. L’obiettivo è garantire che i dati raggiungano l’amministrazione finanziaria in tempo utile, in modo coerente e completo, riducendo errori e integrazioni successive. Il 31 ottobre è una data da segnare sul calendario: ecco per chi e cosa fare.
I sostituti d’imposta sono chiamati a un vero e proprio esercizio di regia: identificare la natura dei compensi, valorizzare i campi informativi pertinenti, verificare anagrafiche e codifiche, presidiare gli scarti telematici.
Gli strumenti ci sono, ma serve un controllo di qualità lungo tutta la filiera, dal gestionale alla trasmissione. L’invito, ormai consueto, è non aspettare l’ultimo giorno: gli imprevisti tecnici, la necessità di rettifiche o di invii correttivi possono compromettere le tempistiche, con ricadute potenzialmente onerose.
Il 31 ottobre è la data che rappresenta l’ultimo passaggio utile per l’invio delle Certificazioni Uniche 2025 che contengono redditi esenti o non rilevanti ai fini della dichiarazione precompilata. È una finestra che riguarda ancora una platea non trascurabile di sostituti d’imposta: sebbene l’estensione della precompilata abbia progressivamente ridotto i casi “fuori perimetro”, il flusso informativo non è ancora totalmente convergente.
Resta il tradizionale legame tra CU e modello 770, seppur in una versione via via più snella e orientata all’integrazione con la precompilata. Proprio questa integrazione ha comportato una riorganizzazione del calendario su più livelli: non esiste più un’unica data per tutte le CU, ma scadenze differenziate in funzione della tipologia di reddito certificato e della sua rilevanza ai fini della precompilata. Il Decreto Legislativo n. 81/2025 ha fissato un ulteriore assestamento: dal 2026, la scadenza per le CU degli autonomi soggetti alla precompilata slitterà dal 31 marzo al 30 aprile.
Nessuna variazione, invece, per le CU dei dipendenti e pensionati né per quelle relative a redditi esclusi dalla precompilata. Lo slittamento di fine aprile risponde all’esigenza di concedere più tempo per la raccolta e la trasmissione dei dati, migliorando la qualità delle informazioni che confluiscono nella precompilata. Il calendario rivisto per le CU degli autonomi si rifletterà anche sull’apertura delle dichiarazioni precompilate per le partite IVA: l’avvio è atteso al 20 maggio, più tardi rispetto ai lavoratori dipendenti.
Un aggiustamento che mira a sincronizzare i flussi, garantendo che i dati delle certificazioni arrivino a sistema prima della messa a disposizione dei modelli, e che richiede a professionisti e contribuenti una riallocazione delle attività in studio. Quindi, è consigliabile:
La pianificazione dei flussi e la classificazione corretta dei redditi diventano passaggi cruciali, soprattutto laddove le regole cambiano e i confini tra ciò che va nella precompilata e ciò che ne resta fuori si fanno più definiti.
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