Arriva una nuova multa in Europa che farà arrabbiare in molti, l’hanno appena introdotta e causerà un vero e proprio disagio.
C’è una nuova sanzione che sta emergendo in Europa, destinata a diventare un punto fermo nelle strategie di controllo di diversi paesi.

Questa misura, recentemente introdotta, si avvale di tecnologie avanzate per intercettare le infrazioni in tempo reale, eliminando la necessità dei tradizionali posti di blocco. La difficoltà nel evitare questa sanzione risiede nella capacità del sistema di “ascoltare”, identificare e sanzionare automaticamente, rendendo inutile qualsiasi tentativo di cambiare percorso o rallentare all’ultimo momento.
L’obiettivo delle autorità europee è chiaro: ridurre un fenomeno diffuso e spesso sottovalutato che influisce negativamente sulla qualità della vita, sulla salute e sul decoro urbano. Per combattere efficacemente tale fenomeno, si affiancano ai già noti autovelox e telecamere ZTL, nuovi dispositivi di controllo automatico che mirano a colmare una lacuna specifica, soprattutto in zone residenziali e centri storici.
Multa per l’inquinamento acustico: come funziona e cosa accade in Italia
La nuova sanzione si concentra sull’inquinamento acustico generato dai veicoli a motore, introducendo i cosiddetti “autovelox del rumore”. Questi dispositivi, dotati di microfoni direzionali e telecamere, sono capaci di registrare i livelli sonori e, superata una certa soglia, associare la misurazione alla targa del veicolo responsabile. L’obiettivo è sanzionare emissioni sonore oltre i limiti consentiti e comportamenti ritenuti molesti, come accelerazioni inutili e l’uso di scarichi non omologati.

Le amministrazioni che hanno adottato o stanno per adottare questa misura prevedono un doppio effetto: da un lato, prevenire comportamenti scorretti difficili da controllare in passato; dall’altro, generare un forte effetto deterrente, dato che l’infrazione può essere rilevata anche senza la presenza fisica di una pattuglia. La capacità di operare autonomamente 24 ore su 24 rende particolarmente complesso eludere tali controlli.
La collocazione dei nuovi dispositivi sarà strategica, basata su segnalazioni dei residenti e analisi dei dati, rendendo difficile per gli automobilisti memorizzare una mappa fissa dei controlli. Questo approccio dinamico e basato sull’analisi delle criticità promette di rendere i controlli più efficaci e meno prevedibili.
Il contesto normativo europeo si sta evolvendo per ridurre i livelli di rumore ammessi e incoraggiare l’adozione di strumenti moderni per combattere l’inquinamento acustico. In Italia, il dibattito è già aperto tra amministrazioni locali e ministeri, con il Codice della Strada che prevede sanzioni specifiche per chi viola le norme relative agli impianti di scarico.
L’introduzione di controlli automatici richiederà l’omologazione dei dispositivi e la definizione di soglie e protocolli di misurazione adeguati. I progetti pilota in corso in diversi Comuni italiani mirano a stabilire le basi tecniche e procedurali per l’efficace implementazione di questi controlli.
Per gli utenti della strada, ciò significa che circolare con impianti di scarico non omologati o modificati potrebbe comportare rischi significativi di sanzioni. La manutenzione accurata dei sistemi di scarico diventa quindi cruciale per evitare di superare le soglie di rumore consentite. Le installazioni italiane seguiranno criteri ben definiti, operando in fasce orarie mirate e basandosi su norme tecniche precise per minimizzare il rischio di sanzioni ingiustificate.
La direzione è chiara: la lotta contro il rumore molesto sta entrando in una nuova era, caratterizzata da controlli automatici e sempre più sofisticati, rendendo la sfida di evitare la nuova multa sempre più ardua.