Nuovo trucco per fare i soldi su Whatsapp: così diventi ricchissimo

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Meta integra gli annunci “click-to-WhatsApp” con il posizionamento nello Stato, aprendo ai brand un canale diretto, a schermo intero, che porta gli utenti dalla promozione alla chat in un tocco. Ecco come funziona e perché può trasformarsi in un volano di vendite.

Persona apre l'app di Whatsapp sul telefono (Uspms.it)
Nuovo trucco per fare i soldi su Whatsapp: così diventi ricchissimo (Uspms.it)

Il “trucco” per monetizzare su WhatsApp non è magia, ma una nuova combinazione di strumenti pubblicitari targata Meta che promette di accorciare il percorso tra scoperta e acquisto a un semplice tap.

Dopo l’introduzione, a giugno, degli annunci nello Stato di WhatsApp posizionamenti a schermo intero inseriti tra gli aggiornamenti dei contatti l’azienda sta ampliando le opzioni: alcuni inserzionisti possono ora lanciare campagne con clic che rimandano direttamente a WhatsApp, sfruttando il posizionamento nello Stato e, soprattutto, aprendo immediatamente una chat con l’azienda.

Come trasformare WhatsApp in una fonte di guadagno

Meta unisce due asset che hanno già dimostrato di funzionare: da un lato gli annunci “click-to-message” su Facebook e Instagram, che avviano conversazioni con i potenziali clienti; dall’altro la visibilità full screen degli aggiornamenti dello Stato, ospitati nella scheda Aggiornamenti, separata da chat e chiamate personali e condivisa con i Canali.

Persona scrive messaggio sull'app Whatsapp
Come trasformare WhatsApp in una fonte di guadagno (Uspms.it)

Il risultato è una vetrina verticale e immersiva, con call to action orientata al messaggio privato, che porta gli utenti dal feed di Facebook o Instagram a WhatsApp senza frizioni.

Secondo l’azienda, gli annunci nello Stato restano confinati alla scheda aggiornamenti per non interferire con le conversazioni private, ma quando l’utente tocca la creatività viene indirizzato direttamente alla chat dell’impresa su WhatsApp.

In termini di performance, la mossa punta a cavalcare un trend già evidente: i formati “click-to-message” hanno guadagnato popolarità tra i brand per tassi di risposta e conversione spesso superiori rispetto ai click che portano a landing page esterne.

Con WhatsApp che ha superato i 100 milioni di utenti negli Stati Uniti e una penetrazione capillare in molti mercati, il canale si consolida come ambiente privilegiato per customer care, consulenza pre-vendita e chiusura ordini.

Che cosa cambia per i brand? La novità consente di costruire funnel iper-corti. L’utente vede una promo nel feed di Instagram o Facebook, la ritrova o la riceve nello Stato di WhatsApp in formato a tutto schermo, e con un tocco apre una conversazione con l’azienda.

Qui entrano in gioco risposte rapide, catalogo prodotti, pagamenti via link e automazioni: è l’equivalente digitale del commesso che intercetta il cliente nel corridoio giusto e lo accompagna alla cassa. Per PMI e creator, significa poter trasformare l’attenzione momentanea in dialogo, e il dialogo in vendita, senza dispersioni.

Sul fronte creativo, il formato premia video verticali brevi, demo di prodotto, offerte a tempo e messaggi chiari sull’azione da compiere (“Scrivici per il codice sconto”, “Prenota in chat”, “Configura il tuo pacchetto”). Sul piano media, l’integrazione con Ads Manager permette di targettizzare per interessi, lookalike e retargeting di chi ha già interagito con il brand, con la chat su WhatsApp impostata come evento chiave per la misurazione.

Per gli utenti, la distinzione resta netta: gli annunci nello Stato compaiono solo nella scheda Aggiornamenti e non invadono le conversazioni private.

La possibilità di mutare aggiornamenti e gestire le preferenze aiuta a contenere il “rumore” pubblicitario, mentre l’etichettatura delle inserzioni garantisce trasparenza.

persona appoggiata al tavolo apre Whatsapp
Il metodo rivoluzionario per fare soldi su WhatsApp (Uspms.it)

La promessa implicita è uno scambio: meno click, più utilità. Se il messaggio è rilevante e la risposta dell’azienda è rapida e competente, l’esperienza risulta meno intrusiva e più simile a un servizio.

Non tutto, però, è immediatamente disponibile ovunque. Meta segnala che gli annunci nello Stato di WhatsApp non sono ancora attivi in tutte le regioni; l’accesso al nuovo posizionamento combinato è riservato a un sottoinsieme di inserzionisti e verrà ampliato progressivamente.

Per chi può già testarli, il consiglio è di partire con campagne a budget contenuto, test A/B su creatività e call to action, e flussi di risposta ben preparati: messaggi di benvenuto, FAQ automatizzate, passaggio fluido a un operatore umano e, quando pertinente, integrazione con catalogo e pagamenti.

Per chi vive di performance, il “trucco” sta tutto qui: cancellare attriti e portare il cliente dentro una chat in cui domande, obiezioni e pagamenti trovano una risposta in tempo reale.

È la traduzione, su WhatsApp, del negozio sotto casa che conosce i propri clienti e li serve al volo, con l’ampiezza di reach di Facebook e Instagram e la forza dell’attenzione a schermo intero dello Stato. Meta, dal canto suo, spinge sempre più WhatsApp oltre la messaggistica privata, verso un ecosistema commerciale conversazionale che parla la lingua e i ritmi dei consumatori di oggi.

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