Sono tanti i lavoratori che possiedono la Partita IVA ma per loro c’è una possibile brutta notizia: una clamorosa modifica che potrebbe avvenire nel 2026.
Il sistema fiscale forfettario rappresenta una modalità di tassazione preferenziale per numerosi professionisti autonomi e piccole realtà imprenditoriali in Italia. Questo regime, introdotto per facilitare la gestione fiscale e ridurre il peso delle tasse, è indirizzato a coloro che non superano un determinato limite di fatturato, attualmente stabilito in 85.000 euro.
L’evoluzione del numero di titolari di partita IVA a regime forfettario tra il 2023 e il 2025 mostra una tendenza all’aumento costante delle adesioni. Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze a maggio 2025, più di 1,9 milioni di soggetti hanno optato per questa forma di tassazione, rappresentando oltre il 51% del totale delle partite IVA attive. Nonostante questo, pare che nel 2026 ci possa essere un cambiamento che non farà piacere a molti.
Negli ultimi anni, si è assistito a un incremento delle adesioni alla Partita IVA forfettaria da parte di molti professionsti, specialmente dopo l’aumento del limite massimo di fatturato consentito, grazie a:
Tuttavia il Fondo Monetario Internazionale ha sollevato la necessità di una revisione complessiva delle agevolazioni fiscali, inclusa la possibile abolizione del regime forfettario, per migliorare l’equità e la sostenibilità delle finanze pubbliche. Il FMI critica il sistema per la sua mancanza di progressività fiscale, per la riduzione delle entrate statali e per le potenziali disuguaglianze tra lavoratori autonomi e dipendenti, suggerendo che la sua eliminazione potrebbe contribuire a una maggiore equità e a una riduzione delle perdite di gettito.
Il dibattito politico in Italia è polarizzato: alcuni partiti sostengono la proposta di abolizione del FMI, mentre altri, in particolare nel centrodestra, propongono di elevare ulteriormente il limite di fatturato per accedere al regime, portandolo a 100.000 euro annui. Le discussioni in vista della manovra finanziaria 2025-2026 si concentrano su possibili modifiche al regime forfettario, tra cui la riduzione delle soglie di fatturato, la revisione delle aliquote, l’introduzione di limitazioni per settore o tipo di attività , l’aggiornamento dei coefficienti di redditività e un rafforzamento dei controlli per prevenire abusi.
Qualsiasi modifica o abolizione del regime forfettario avrebbe implicazioni significative, sia dal punto di vista fiscale che sociale, influenzando le entrate dello Stato, i costi amministrativi per le piccole imprese e i professionisti, il mercato del lavoro autonomo e la sostenibilitĂ del sistema previdenziale.
Scopri come rendere sicuro il consumo di pesce crudo con un metodo pratico da applicare…
Con un solo click ti puoi godere l'assaggio da tutte queste cioccolaterie, il tour piĂą…
In questi tempi che corrono, le famiglie italiane si trovano a dover fare i conti…
Vuoi ritrovare i contenuti visti su Instagram? Ecco la guida semplice per accedere alla cronologia…
Un ex naufrago sogna un ruolo a Uomini e Donne, ma la risposta di Tina…
Evita guai con il Fisco: impara a distinguere Caf e patronato e scopri cosa rischi…