Patente, cambiano i limiti di età; svolta storica in Europa, le nuove regole

I limiti di età per la patente cambiano: ecco le nuove regole che rappresentano una svolta in Europa.

Una riforma organica e attesa, destinata a cambiare abitudini e responsabilità di milioni di automobilisti europei: il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva nuove norme sulle patenti di guida che, per la prima volta, introducono limiti di età aggiornati, regole uniformi e strumenti digitali validi in tutta l’Unione.

Ragazza con patente davanti auto
Patente, cambiano i limiti di età; svolta storica in Europa, le nuove regole – uspms.it

Il provvedimento, che entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue, dovrà poi essere recepito dai singoli Stati entro tre anni, con un ulteriore anno per la piena attuazione operativa. Cambiano i limiti per i più giovani, arrivano una patente digitale disponibile anche sul cellulare, esami più severi focalizzati sulla sicurezza e, soprattutto, il ritiro del documento che varrà automaticamente in tutti i Paesi membri.

Svolta storica in Europa: cambia tutto sulla patente

La svolta più attesa sulle patenti riguarda i neopatentati: sarà possibile ottenere la patente B già a 17 anni, a condizione di guidare esclusivamente accompagnati da un conducente esperto fino al compimento dei 18 anni. Per i conducenti inesperti viene introdotto un vero e proprio periodo di prova di almeno due anni, durante il quale scatteranno sanzioni più pesanti in caso di violazioni come guida in stato di ebbrezza, mancato uso della cintura o inosservanza dei dispositivi di sicurezza.

Ragazza mostra patente dal finestrino
Svolta storica in Europa: cambia tutto sulla patente – uspms.it

Una misura pensata per responsabilizzare chi muove i primi passi al volante e per stimolare comportamenti prudenti proprio nel tratto più delicato del percorso di apprendimento. Altre novità toccano i trasporti professionali: per far fronte alla carenza di autisti, il pacchetto consente ai diciottenni di ottenere la patente per autocarri (categoria C) e ai ventunenni quella per autobus (categoria D), ma solo se in possesso del certificato di abilitazione professionale. In assenza di tale titolo, l’età minima resta fissata rispettivamente a 21 e 24 anni.

Sul fronte della salute e della validità dei documenti, la riforma uniforma a 15 anni la durata delle patenti per motocicli e automobili, salvo la possibilità per gli Stati di ridurre a 10 anni ove la patente coincida con il documento d’identità nazionale. Per autocarri e autobus la validità resta a 5 anni. Gli Stati membri potranno inoltre accorciare i periodi di rinnovo per i conducenti di 65 anni e oltre, così da prevedere controlli medici più frequenti o corsi di aggiornamento.

Le visite non si limiteranno all’esame della vista, ma includeranno anche la valutazione delle condizioni cardiovascolari, per intercettare meglio i fattori di rischio. Elemento di modernizzazione è la patente digitale, che potrà essere conservata e mostrata anche su smartphone, nel segno di una mobilità più semplice e tracciabile. L’aggiornamento tecnologico si accompagna a un deciso inasprimento degli standard di formazione:

  • sull’esame di guida dovrà coprire i rischi legati agli angoli ciechi
  • sul corretto uso dei sistemi di assistenza alla guida
  • sull’apertura sicura delle portiere per prevenire incidenti con ciclisti e motociclisti, e i pericoli della distrazione causata dal cellulare
  • sulla consapevolezza nei confronti degli utenti vulnerabili, come pedoni, bambini e ciclisti
  • sulle sanzioni e interdizioni: fino a oggi, come ha ricordato il relatore Matteo Ricci, chi commetteva un’infrazione grave in un Paese diverso da quello che aveva rilasciato la patente spesso sfuggiva a conseguenze effettive. Circa il 40% delle infrazioni transfrontaliere restava senza seguito. Con la riforma, la decisione di sospensione o ritiro adottata da un’autorità nazionale sarà riconosciuta in tutta l’Unione, impedendo a chi perde la patente in uno Stato di mettersi al volante altrove.

Ogni tassello del nuovo quadro normativo è orientato a ridurre il rischio:

  • il periodo di prova per i neopatentati punta a correggere i comportamenti più pericolosi nella fase iniziale
  • gli esami più severi accrescono la consapevolezza dei pericoli e aggiornano le competenze alla luce delle tecnologie di assistenza
  • i controlli sanitari mirati intercettano condizioni che possono incidere sulla capacità di guida
  • la digitalizzazione facilita verifiche e controlli
  • il riconoscimento reciproco dei ritiri impedisce falle nell’enforcement.

L’obiettivo dichiarato della riforma è una riduzione significativa degli incidenti e dei decessi sulle strade europee, che sfiorano ormai quota 20.000 ogni anno.

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