Thiago Motta esonerato dal club bianconero, pronto al cambio di panchina ma la pazienza è finita.
L’epilogo con la Juventus di Thiago Motta, maturato a campionato in corso, ha lasciato strascichi contrattuali e interrogativi tecnici. Nel calcio italiano non è raro che un allenatore esonerato resti legato al club da un contratto fino a nuova sistemazione: una clausola che, in caso di successivo ingaggio altrove, prevede meccanismi di compensazione e consente alla società di origine di alleggerire il peso a bilancio.

È una variabile non secondaria anche in questa vicenda: l’eventuale approdo di Motta altrove permetterebbe ai bianconeri di risparmiare su una parte dell’ingaggio residuo, un dettaglio che, tra fair play finanziario e pianificazione del monte-salari, conserva un suo peso specifico.
Esonero e cambio di panchina per Thiago Motta
Dopo la rottura con la Juventus nel finale della scorsa stagione, Thiago Motta è il nome che torna a rimbalzare con insistenza nei corridoi del calcio europeo. L’ex centrocampista italo-brasiliano, reduce da un capitolo bianconero chiuso bruscamente e ancora senza squadra, è finito nel mirino della Real Sociedad, club che sta valutando un cambio alla guida tecnica dopo un avvio di annata complicato.

Secondo quanto riportato dal giornalista Matteo Moretto, i dirigenti di San Sebastián avrebbero già sondato la disponibilità di Motta a sposare il progetto. Il tecnico, però, non ha ancora sciolto le riserve: ascolta, riflette, pesa i pro e i contro, mentre dall’altra parte i baschi tengono viva anche piste alternative qualora i tempi o le condizioni non coincidessero.
Dalla Spagna filtra un quadro chiaro: a San Sebastián la pazienza è agli sgoccioli. L’attuale tecnico è in bilico dopo una serie di risultati deludenti, con la squadra intrappolata in una zona di classifica poco familiare e lontana dagli obiettivi stagionali. Il rendimento altalenante tra campionato ed Europa ha alimentato incertezza: i biancoblù faticano a dare continuità, la produzione offensiva è scesa rispetto alle ultime stagioni e la fase difensiva ha perso compattezza nei momenti chiave.
Tra infortuni e rotazioni dettate dai molteplici impegni, la Real non ha trovato la quadra. Ma perché proprio Motta? Le ragioni sono sia tecniche sia culturali. La Real Sociedad è un’istituzione del calcio basco con una forte identità: la cantera di Zubieta come cuore pulsante, una tradizione di gioco tecnico e propositivo, la capacità di valorizzare profili giovani accanto a leader esperti. Allo stadio Reale Arena il pubblico apprezza un calcio di possesso, intenso nelle pressioni, attento ai dettagli tattici.
L’idea di affidarsi a un allenatore che ha costruito la propria reputazione su principi di organizzazione, coraggio nelle uscite dal basso, linee di pressione coordinate e sviluppo ragionato sulle corsie appare naturale. Motta, nelle sue esperienze passate, ha mostrato di saper dare impronta e struttura, migliorando nel medio periodo la qualità del gioco e la resilienza mentale del gruppo. Sul fronte bianconero, un’eventuale nuova panchina per Motta aprirebbe lo spazio per una razionalizzazione dei costi: il principio del cosiddetto salary offset — frequente nei contratti degli allenatori — farebbe scattare la riduzione dell’esborso da parte della Juventus per la parte residua dell’accordo.
Resta il nodo dei tempi. La Real Sociedad non può permettersi una lunga impasse mentre la classifica chiama risposte immediate. I contatti esplorativi, riferisce Moretto, sono serviti a misurare la distanza tra desiderio e fattibilità: progetto tecnico, staff, durata del contratto, margini di intervento sulla rosa a gennaio. Motta ascolta e valuta, consapevole che il passo successivo definirà traiettorie importanti della sua carriera. A San Sebastián, intanto, cresce l’idea che un cambio in panchina possa rappresentare la scossa necessaria per riaccendere una stagione fin qui in salita.