RC Auto, altri rincari dal 2025: stangata per gli italiani, non si fermano più

La quiete per chi sperava in una tregua non è arrivata. Dopo mesi di rialzi che hanno eroso i bilanci delle famiglie, il 2025 si apre con una nuova stangata sulla RC Auto. Le compagnie si preparano ad aggiornare i listini al rialzo, e per milioni di automobilisti il conto rischia di diventare ancora più salato.

I primi segnali sono già visibili: il mix di inflazione nei costi di riparazione, ricambi più cari, frequenza dei sinistri tornata a crescere e diffusione di tecnologie di bordo costose da ripristinare ha spinto l’intero mercato verso un ulteriore scatto in avanti. Alle porte, dunque, c’è un nuovo ciclo di aggiustamenti che promette di non fermarsi.

automobile e persona con un tablet
RC Auto, altri rincari dal 2025: stangata per gli italiani, non si fermano più (Uspms.it)

Se il 2024 aveva già mostrato quanto le tariffe potessero essere sensibili all’aumento dei costi vivi, il 2025 introduce una variabile in più: la necessità delle compagnie di riassorbire margini compressi e di riallineare le tariffe al rischio effettivo, regione per regione. Questo significa che non tutti pagheranno allo stesso modo.

Le differenze territoriali, già marcate, sono destinate ad ampliarsi, e la mappa dei rincari non sarà uniforme. In alcune aree si intravedono incrementi superiori alla media, in altre la crescita resterà più contenuta. Ma per capire dove e quanto si pagherà di più, bisogna entrare nel dettaglio: i numeri non sono uguali per tutti e, soprattutto, tre regioni spiccano per la forza degli aumenti attesi. Fino a qui, un quadro preoccupante; il resto, però, è nella distribuzione degli effetti e nelle scelte concrete che gli assicurati potranno mettere in campo per limitare l’impatto.

Dove e quanto si pagherà di più nel 2025

Secondo le anticipazioni e le elaborazioni circolate nel settore, il 2025 si profila come un anno di discontinuità, con incrementi particolarmente pronunciati in tre territori che già storicamente presentano premi medi elevati. La dinamica dei rincari appare trainata da fattori locali come l’intensità del traffico, l’incidentalità e il costo medio dei sinistri, oltre che dalla pressione dei furti e dalle spese di riparazione post-sinistro.

Tre regioni risultano in cima alla classifica dei rincari: Campania, Puglia e Calabria, dove gli aumenti attesi superano la media nazionale. In questi territori si prospettano scatti anche nell’ordine dell’8-12% su base annua, con picchi più marcati nelle province a maggiore densità di traffico e sinistrosità.

stretta di mano e firma del contratto
Dove e quanto si pagherà di più nel 2025 (Uspms.it)

Nel Centro-Sud gli aggiustamenti saranno diffusi: Lazio e Sicilia dovrebbero registrare incrementi significativi, seppur leggermente inferiori al terzetto di testa. Per molti assicurati il premio potrebbe avvicinarsi o superare la soglia dei 500 euro per polizze base su profili standard.

Nel Nord-Ovest, Liguria e alcune aree della Lombardia vedranno rialzi più moderati ma comunque percepibili, compresi in media tra il 4 e l’8%, con differenze rilevanti tra capoluoghi e province interne.

Nel Nord-Est la progressione appare più contenuta: Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Veneto, pur non immuni, mostrano aumenti più gestibili grazie a una sinistrosità mediamente più bassa e a reti riparative con costi relativamente più stabili.

Le regioni con i rialzi più contenuti dovrebbero restare Valle d’Aosta e alcune aree dell’Appennino, dove la dispersione del traffico e l’incidentalità inferiore tendono a calmierare le tariffe.

In termini pratici, la fotografia che si compone suggerisce una media nazionale in ulteriore ascesa, con molti profili tipo che, tra capoluoghi e città metropolitane, vedranno il preventivo salire di diverse decine di euro rispetto al rinnovo precedente. L’impatto sarà più marcato per i neopatentati e per chi ha avuto sinistri con colpa negli ultimi anni, categorie per le quali la sensibilità della tariffa ai fattori di rischio è maggiore. Anche l’elettronica di bordo, ormai ubiqua, gioca un ruolo: sensori, radar e telecamere fanno lievitare il costo di riparazione del danno materiale, e quindi il costo medio del sinistro, voce cruciale nelle formule attuariali delle compagnie.

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