Se non hai questi documenti, perdi l’importante bonus: ecco la lista

Quali sono i documenti da avere a tutti i costi per richiedere questo importantissimo bonus: cosa non dimenticare mai.

C’è un errore che ogni anno costa caro a migliaia di contribuenti: dare per scontato che il diritto a un’agevolazione fiscale scatti automaticamente, senza un fascicolo di prove in ordine. Eppure le regole sono chiare: se non si conservano determinati documenti, un bonus molto richiesto sfuma, anche quando gli acquisti sono stati fatti correttamente e le spese sono perfettamente in linea con quanto prevede la legge. Il punto non è solo spendere, ma saper dimostrare, con carte alla mano, ogni passaggio.

monete e scritta bonus sui dadi
Se non hai questi documenti, perdi l’importante bonus: ecco la lista (Uspms.it)

Dalle fatture agli scontrini “parlanti”, dalla prova del pagamento tracciabile alle carte che attestano la corretta esecuzione dei lavori collegati: l’assenza di uno solo di questi tasselli può bastare perché, al momento della dichiarazione o di un eventuale controllo, l’agevolazione venga negata o, peggio, recuperata con interessi e sanzioni. È una trappola burocratica in cui è facile cadere, soprattutto quando ci si fida della memoria o ci si limita a conservare e-mail sparse e ricevute incomplete.

Bonus mobili: la lista dei documenti da avere per non perdere la detrazione

Il riferimento è il cosiddetto Bonus mobili ed elettrodomestici, la detrazione del 50% per l’acquisto di arredi e grandi apparecchi destinati a un immobile oggetto di ristrutturazione.

computer e block notes con scritto bonus
Bonus mobili: la lista dei documenti da avere per non perdere la detrazione (Uspms.it)

Per ottenerlo e difenderlo in caso di controlli, è fondamentale predisporre e conservare i seguenti documenti:

  • Prova dell’avvio dei lavori di ristrutturazione: titolo edilizio (CILA, SCIA, Permesso di costruire, DIA) se richiesto; in alternativa, dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che indichi la data di inizio lavori per gli interventi che non necessitano di abilitazioni. Per lavori su parti comuni condominiali, servono anche la delibera assembleare di approvazione e la tabella di ripartizione millesimale.
  • Fatture o scontrini “parlanti” degli acquisti: devono riportare natura, qualità e quantità dei beni (ad esempio tipologia di mobile o elettrodomestico) e dei servizi connessi. Quando si tratta di elettrodomestici, occorre che la documentazione descriva il modello in modo univoco, così da collegarlo all’eventuale etichetta energetica.
  • Prova del pagamento tracciabile: ricevuta del bonifico, ricevuta della transazione per pagamenti con carta di credito o debito, e relativo estratto conto che evidenzi l’addebito. Non sono ammessi contanti o assegni. Per il Bonus mobili non è richiesto il bonifico “parlante” tipico dei lavori edilizi: è sufficiente che il pagamento sia tracciabile e riconducibile al beneficiario.
  • Etichette energetiche e schede prodotto dei grandi elettrodomestici, laddove previste dalla normativa: vanno conservate per dimostrare il rispetto dei requisiti minimi in vigore al momento dell’acquisto. Laddove l’etichetta non sia prevista per una specifica categoria, è comunque opportuno archiviare la documentazione tecnica del produttore.
  • Documenti relativi a trasporto e montaggio: fatture e ricevute di spese di consegna e installazione, pagate anch’esse con mezzi tracciabili. Questi oneri rientrano tra le spese detraibili e vanno dunque conservati come gli acquisti principali.
  • In caso di acquisto online: conferma d’ordine, ricevuta del pagamento elettronico, documenti di trasporto (DDT) o prova di consegna e fattura elettronica/semplificata. La catena documentale deve consentire di collegare l’ordine al bene consegnato e al relativo pagamento.
  • Se è stato utilizzato un finanziamento: copia del contratto di credito al consumo e attestazione che la società finanziaria ha corrisposto il pagamento al fornitore con modalità tracciabili. Il beneficiario dovrà conservare anche le ricevute delle rate pagate.
  • Comunicazioni alla ASL (se dovute): nei casi in cui la normativa sulla sicurezza cantieri imponga la comunicazione preventiva, è necessario conservarne copia per documentare la regolarità dell’intervento edilizio collegato.
  • Prove di collegamento all’immobile: documenti che identifichino l’unità immobiliare oggetto dei lavori (ad esempio estremi catastali già noti dalla dichiarazione o dal cantiere) e che consentano di dimostrare che i beni acquistati sono destinati a quell’immobile.

Oltre alla documentazione, è essenziale rispettare i vincoli sostanziali del Bonus mobili: gli acquisti devono essere temporalmente successivi alla data di avvio dei lavori e riferiti all’immobile ristrutturato; il pagamento deve essere effettuato dal soggetto che richiede la detrazione; il tetto massimo di spesa agevolabile è fissato dalla normativa vigente e la detrazione si ripartisce in dieci quote annuali di pari importo. Chi vuole evitare brutte sorprese dovrebbe archiviare tutto in modo ordinato, preferibilmente in duplice copia (digitale e cartacea), e verificare che ogni acquisto sia supportato dalla triade fattura-pagamento tracciabile-prova di collegamento ai lavori.

Gestione cookie