Simona Ventura ha ricordato il tragico momento della malattia che ha vissuto: ecco di cosa ha sofferto la conduttrice del Grande Fratello.
Pensavamo fosse “solo” un ritorno alla grande, e invece c’è di più. Simona Ventura è tornata il 29 settembre alla guida dell’edizione dei 25 anni del Grande Fratello, con un cast di “sconosciuti” proprio come agli esordi. Dietro la scelta di riportare il reality alle origini, qualcuno si starebbe chiedendo se non ci sia anche un riflesso della sua storia personale. Perché un dettaglio social ha riaperto un capitolo che molti avevano dimenticato.

Proprio lei, con la franchezza che la contraddistingue, ha ricordato la malattia che l’aveva colpita qualche anno fa. E non si è fermata lì: ha lanciato un appello a chi sta vivendo la stessa esperienza, invitando a scriverle in direct per condividere dubbi e paure. Gesto semplice, potentissimo.
La malattia di Simona Ventura: nessuno la ricordava
Il 4 aprile 2024 Simona era stata colpita da una paresi facciale, la cosiddetta Paralisi di Bell (nota anche come paresi del settimo nervo). Sui social ha messo nero su bianco il ricordo, pubblicando due scatti a confronto—ieri e oggi—mostrando un volto completamente guarito ma anche una consapevolezza nuova.

Simona ha raccontato di non conoscere nemmeno l’esistenza di questa condizione fino a quando l’ha dovuta affrontare in prima persona. E la sua è stata una corsa contro il tempo vinta con un mix di forza e squadra: “in un mese e mezzo”—ha spiegato—avrebbe superato il peggio grazie alla propria determinazione, al sostegno di Giovanni Terzi e della famiglia, e al lavoro dei medici che l’hanno indirizzata verso il percorso giusto.
Qui entrano in gioco le parole chiave di quella risalita: terapia farmacologica, ozonoterapia—che, racconta, avrebbe dato una spinta al sistema immunitario—e fisioterapia con lo staff di Sport Education Team. Dettagli concreti, che parlano chiaro.
E poi c’è il lato umano, quello che fa rumore senza urlare: “Non lo dimenticherò mai”, ha scritto, ricordando anche la pioggia di messaggi arrivati da chi ha vissuto esperienze simili. Tra le risposte, c’è chi ha confessato di aver avuto una situazione analoga “lo stesso giorno dello scorso anno” e chi ha citato perfino un’infiammazione del trigemino, raccontando dolore e ospedale.
Segni di una comunità che, attorno a un volto noto, si riconosce e si sostiene. E in mezzo a tanti commenti, spicca l’abbraccio pubblico del marito, Giovanni Terzi, che ha celebrato la sua “caparbietà” e quel sorriso che, ogni mattina, non è mai mancato. Una cosa è certa: quel “prima e dopo” non è soltanto in due immagini. Potrebbe essere anche nel “prima e dopo” di un palco, di un microfono, di una direzione artistica che rimette al centro le persone—quei “sconosciuti” che diventano protagonisti. Una scelta coerente con la stagione che sta vivendo? Potrebbe.
Un segnale a chi l’ha seguita, per dire “si riparte da qui”? Anche. E la bellezza è proprio nel non avere una risposta definitiva, nel lasciarci giocare con i tasselli del puzzle.





