Sinner di nuovo davanti ad Alcaraz: così può arrivare il sorpasso in classifica ATP

Jannik Sinner pronto per stare davanti nuovamente a Carlos Alcaraz, così può arrivare il sorpasso nella classifica ATP di tennis. Ora c’è grande curiosità di vedere quando accadrà.

C’è un momento, dentro ogni stagione, in cui i numeri smettono di essere sfondo e diventano trama. Jannik Sinner ci è tornato: il suo nome a ridosso di Carlos Alcaraz nella classifica ATP, la sensazione che il sorpasso sia possibile e che non si tratti solo di impressioni.

alcaraz colpisce la pallina di rovescio

Sinner di nuovo davanti ad Alcaraz: così può arrivare il sorpasso in classifica ATP (ANSA) Uspms.it

Il margine è sottile, la dinamica mutevole, ma il punto è un altro: quando le distanze si accorciano, ogni turno conta doppio, e la corsa al numero 1 ATP si decide nei dettagli. Il resto – come, quando, perché – arriva dopo. Intanto, un fatto: Sinner è di nuovo lì, dove l’aria è più rarefatta e i conti non perdonano.

La fotografia del momento restituisce due traiettorie che si rincorrono più che scontrarsi. Sinner ha una struttura di gioco e risultati ormai da leader, Alcaraz la continuità da fenomeno precoce che non è più una novità. L’ordine gerarchico, però, nel tennis è fluido: è fatto di punti da difendere, di grip sui grandi appuntamenti, di come si entra nelle settimane calde. Ed è qui che la logica del “può tornare davanti” diventa concretezza. Non basta un titolo, non basta una striscia: serve un mosaico, e a Sinner oggi non mancano tessere.

Sinner, il ritiro a Shanghai complica le cose

C’è però un nodo che pesa. Il ritiro a Shanghai ha tolto a Sinner l’occasione di capitalizzare in un Masters 1000 che, a fine anno, sposta davvero gli equilibri. Non è solo una questione di punti persi per strada: è il calendario che si stringe, sono gli incastri con i tornei successivi, è la forbice che si può riaprire se l’altro, Alcaraz, nel frattempo macina partite e piazzamenti. In un sistema a scorrimento di 52 settimane, ogni buco diventa una zavorra: significa meno margine d’errore nelle tappe successive, significa dover essere più perfetti di prima.

alcaraz e sinner a rete
Sinner, il ritiro a Shanghai complica le cose (ANSA) Uspms.it

Dopo Shanghai ora si fa durissima per l’assalto al vertice, perché quel vuoto in un 1000 non si recupera con un singolo acuto altrove, ma con una serie coerente di risultati. È la parte meno romantica della corsa: i conti. Eppure, la storia recente del circuito insegna che le stagioni si raddrizzano nelle settimane indoor, quando la confidenza sul duro e la gestione fisica fanno la differenza. In altre parole: il danno c’è, ma non è irreparabile.

Detto del freno di Shanghai, resta il quadro d’insieme. Sinner può ancora diventare numero 1 della classifica ATP. Come? Con una sequenza che valorizzi tre pilastri: le settimane indoor, i tornei ATP 500 e soprattutto il Masters 1000 di Parigi-Bercy, dove un grande percorso “pesa” più di qualsiasi 250 e può erodere in fretta i divari. Qui contano la qualità del servizio, la pulizia al rimbalzo e la gestione dei rientri ravvicinati: il tennis di Sinner, su questi campi, è naturalmente competitivo.

Le Nitto ATP Finals: il format premia la continuità contro i migliori. Un titolo da imbattuto vale fino a 1500 punti, ed è il singolo evento più “leverage” dell’annata. Anche senza arrivare al massimo, basta un percorso profondo per muovere seriamente l’asticella. E su un palcoscenico così, la forma mentale incide quanto quella fisica. Qui Sinner ha già dimostrato di saper stare.

La gestione dei “punti da difendere”: elemento spesso sottovalutato. Se Alcaraz ha un carico importante in chiusura, la finestra di Sinner si apre anche limitando le dispersioni: difendere il difendibile e trasformare le partite sporche in vittorie sporche. È in queste pieghe che si costruiscono i sorpassi. E non è retorica: è semplicemente come funziona il ranking.

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