Esistono diverse circostanze legalmente valide che consentono a un condomino di astenersi dal corrispondere le spese condominiali. Ecco i motivi che si possono usare.
Ci sono delle situazioni strettamente regolate dalla legge per poter evitare il pagamento delle spese legali. Queste richiedono un’attenta valutazione per essere applicate correttamente.

Di fatto permettono ad un condomino di astenersi dal pagamento di queste spese, in maniera del tutto lecita, evitando di essere “fregati” dall’amministratore di condominio.
I modi legali per evitare di pagare le spese condominiali
Ci sono diversi motivi per cui ci si può astenere dal pagamento delle spese condominiali. Non sono illeciti ma sono del tutto previsti dalla legge.
In primo luogo, qualora la decisione presa durante l’assemblea condominiale sia ritenuta nulla (ad esempio, per abuso di potere o per decisioni che contravvengono alla legge) o annullabile, il condomino ha la facoltà di non adempiere al pagamento, facendo opposizione nei tempi stabiliti dalla normativa vigente. Un altro motivo valido è rappresentato dalla mancata o irregolare approvazione del bilancio condominiale.

Senza un’approvazione formale, infatti, non è possibile imporre ai condomini il pagamento delle spese. Le discrepanze o gli errori nelle tabelle millesimali, che determinano una ripartizione iniqua delle spese, possono anch’essi costituire un motivo legittimo per contestare le spese imposte e, di conseguenza, per sottrarsi al loro pagamento. Le spese considerate voluttuarie o eccessivamente onerose, quali quelle relative a opere di lusso non indispensabili alla collettività condominiale, possono essere oggetto di contestazione, specialmente da parte di coloro che non beneficiano direttamente di tali servizi.
Un condomino che usufruisce solo parzialmente dei servizi offerti dal condominio può richiedere una riduzione proporzionale delle spese a suo carico. Errori procedurali nella convocazione dell’assemblea o nella procedura di approvazione delle delibere possono rendere queste ultime annullabili, offrendo così un’ulteriore base legale per non procedere con il pagamento. La mancata o errata comunicazione delle convocazioni assembleari può invalidare le decisioni prese, liberando i condomini dall’obbligo di pagamento.
È importante ricordare che esiste la possibilità di impugnare le decisioni assembleari entro un termine di 30 giorni dalla loro comunicazione, qualora si ritenga che queste siano illegittime o ingiuste. In casi eccezionali, l’assemblea può riconoscere situazioni di difficoltà economica temporanea e concedere un’esenzione o un rinvio nel pagamento delle spese. Infine, la mancanza di documentazione comprovante la legittimità delle spese o una gestione poco trasparente da parte dell’amministratore possono essere motivi validi per contestare il pagamento richiesto.
È fondamentale, tuttavia, consultare un legale per valutare la specificità di ogni caso e agire nel rispetto delle normative vigenti, poiché ogni situazione può presentare particolarità che necessitano di un’analisi dettagliata.