E se fosse possibile guadagnare 120 € in più sullo stipendio di novembre? È una possibilità concreta: basta verificare la voce superminimo.
Chi l’avrebbe mai detto che nel prossimo mese ci potesse essere la possibilità concreta di avere un bell’aumento nello stipendio? Già, perché nel cedolino di novembre si nasconde una voce spesso sottovalutata che, se trattata nel modo giusto, può trasformarsi in un aumento mensile a tre cifre.

Il segreto? Far dialogare minimi del CCNL e “superminimo”, perché un dettaglio burocratico può valere circa 120 euro. Ecco allora come verificare la voce superminimo e guadagnare 120 € in più.
Come guadagnare 120 € in più nello stipendio di novembre
Se pensi che la busta paga sia un labirinto indecifrabile, sappi che proprio lì potresti aver lasciato sul tavolo soldi veri. E non spicci: parliamo di circa 120 euro al mese. La domanda è semplice: hai già controllato la voce “superminimo” nel tuo cedolino di novembre? Perché tra aumenti contrattuali e clausole “assorbibili” o “non assorbibili”, basta un check fatto bene per capire se stai incassando il dovuto, oppure se un tecnicismo sta cancellando il tuo aumento.

Il punto di partenza è concreto: con i rinnovi dei CCNL a partire da novembre 2025, diversi settori hanno aggiornato i minimi tabellari. Tradotto: per alcune categorie e livelli, la paga base sale e, per molti, l’effetto si aggira proprio attorno a quei 120 euro mensili. Ma qui entra in scena il protagonista che fa davvero la differenza: il superminimo, cioè un importo aggiuntivo alla retribuzione rispetto al minimo del contratto. Può essere assorbibile (si riduce o si azzera quando cresce il minimo) o non assorbibile (resta fisso anche dopo gli aumenti). Capire in quale dei due casi ti trovi è la chiave.
Come si presenta di solito il problema? Apri il cedolino e vedi due righe sorelle: paga base/minimo tabellare e superminimo. Se il tuo superminimo è stato pattuito come assorbibile, l’aumento del minimo può mangiarselo in tutto o in parte. Risultato: il tuo lordo totale resta uguale o cresce meno del previsto. Se invece è non assorbibile, il minimo deve salire e il superminimo restare lì, immobile.
Molti lavoratori si accorgono tardi che quel “più 120” annunciato non compare per davvero perché l’aumento si è perso per strada tra le voci di paga. E c’è di più. La natura dell’aumento varia da contratto a contratto: in molti CCNL l’incremento è strutturale sui tabellari, in altri è prevista anche una una tantum di copertura.
Trascurare il controllo ora è rischioso. Ogni mese che passa, se c’è un errore, ti sfugge liquidità preziosa. E non è solo questione di entrate: in genere il superminimo rientra nella retribuzione fissa e incide su istituti come tredicesima, quattordicesima, TFR e ratei, salvo pattuizioni diverse. Se è applicato male, ti trovi uno stipendio più magro oggi e basi di calcolo più basse domani. Inoltre, gli arretrati si possono chiedere, ma non all’infinito: la prescrizione in materia retributiva è di norma quinquennale; meglio muoversi subito e, in caso di dubbi, farsi guidare da un consulente del lavoro o dal sindacato.
Per verificare il superminimo, prendi l’ultimo cedolino, quello di novembre. Individua la paga base/minimo tabellare e la voce superminimo. Poi scarica le tabelle retributive aggiornate del tuo CCNL (siti ufficiali di sindacati e associazioni datoriali sono perfetti) e trova l’importo del tuo livello. Se il minimo riportato in busta non coincide con quello aggiornato, c’è già un campanello d’allarme. Se coincide ma il totale non riflette l’aumento annunciato, verifica se il superminimo è stato assorbito.
Questo lo capisci dalla tua lettera di assunzione o da eventuali accordi individuali/aziendali: se si legge “assorbibile”, è normale che l’aumento lo eroda; se si legge “non assorbibile”, l’importo deve restare identico anche dopo l’aumento del minimo. Infine, occhio alla voce una tantum: se il tuo CCNL la prevede per la copertura del periodo pre-rinnovo, deve comparire chiaramente in busta nei mesi indicati dalle circolari. Non confonderla con un aumento strutturale: una è una somma eccezionale, l’altro ti resta ogni mese.





