I ladri hanno una nuova tecnica per mettere a punto i loro furti, quella del magnete: in 30 secondi aprono tutte le porte.
Allarmi silenzosi, raid lampo e un repertorio di astuzie in continua evoluzione: la criminalità predatoria si muove sempre più in fretta e più in profondità nelle nostre abitudini quotidiane. Alle tradizionali effrazioni con scasso o alle incursioni dalle finestre si affiancano metodi che promettono ai ladri colpi rapidi, puliti e quasi impercettibili.

Le forze dell’ordine, in diverse città europee, registrano da mesi una crescita di tecniche “a bassa visibilità” che puntano sull’effetto sorpresa e su vulnerabilità poco note al grande pubblico: bastano pochi secondi, spesso una trentina, per neutralizzare l’ostacolo d’ingresso e muoversi all’interno di condomìni e abitazioni senza destare sospetti. La tecnica del magnete si inserisce in questa scia: ed ecco in cosa consiste.
La tecnica del magnete che usano i ladri: in cosa consiste
Il caso più discusso in queste settimane è la cosiddetta “tecnica del magnete”, segnalata inizialmente nell’area di Lione e ormai in diffusione anche altrove. Secondo poliziotti e gendarmi, si tratta di un espediente che prende di mira portoni condominiali e accessi principali dotati di chiusure automatiche o sistemi elettromagnetici come citofoni con digicode.

Il trucco, semplice e rapido, consiste nel rendere temporaneamente inaffidabile il punto di blocco, così che l’ingresso possa essere aperto senza sforzo e senza rumore in circa 30 secondi. Un varco che consente ai malintenzionati di “visitare” gli appartamenti, testare porte secondarie e approfittare di finestre basculanti o terrazzi, con un margine d’azione che spesso precede la reale percezione del rischio da parte dei residenti.
La novità, sottolineano gli investigatori, non elimina ma integra l’arsenale già noto: dal furto per “scalata” con appigli di fortuna al forzamento di serrature datate, fino al “bumping” su cilindri non certificati. A cambiare è l’orizzonte temporale: la finestra di intrusione si accorcia, si riduce l’esposizione al rumore, cresce la capacità di passare inosservati anche in orari di rientro serale, quando l’attenzione cala e i portoni vengono attraversati da flussi continui di condomini e corrieri.
Non va trascurata la dimensione psicologica. Alcuni ladri tentano l’accesso anche mentre gli occupanti sono in casa, scommettendo su porte interne lasciate accostate o giardini con cancelli non bloccati. Altri ricorrono alla frode in presenza: si presentano come tecnici del gas, addetti della luce, volontari di associazioni o falsi corrieri, con l’obiettivo di ottenere fiducia e varcare la soglia per sottrarre oggetti piccoli e liquidi come gioielli, contanti, smartphone e strumenti di pagamento.
Le persone anziane, in particolare, sono bersagli privilegiati: l’insistenza, l’uso di uniformi credibili e la pressione del “qui e ora” sono le leve classiche di questo copione. La prevenzione, ricordano le forze dell’ordine, nasce da gesti semplici e coordinati:
- nei condomìni è utile verificare che i portoni si richiudano davvero e che i sistemi di accesso funzionino senza anomalie
- segnalare presenze sospette nei pressi dell’ingresso e oggetti non pertinenti collocati vicino ai meccanismi di chiusura
- evitare di tenere la porta spalancata per comodità
- in casa, chiudere sempre porte e finestre anche per brevi assenze
- illuminare adeguatamente cortili e retro
- utilizzare cilindri certificati con protezioni anti-manomissione e dispositivi di controllo accessi che registrino entrate e uscite
- se ci si imbatte in intrusi, la raccomandazione è chiara: non affrontarli, osservare a distanza eventuali segni distintivi e chiamare immediatamente il 112.
Capitolo social network: i delinquenti scrutano la rete alla ricerca di finestre temporali. Annunciare partenze, orari abituali o assenze prolungate equivale a regalare una mappa dei momenti vuoti. Meglio condividere i ricordi a rientro avvenuto e calibrare le impostazioni di privacy. La velocità è l’arma dei nuovi furti, ma anche la vigilanza può esserlo: un vicino attento, una segnalazione tempestiva, una manutenzione accurata del portone. In un contesto in cui trenta secondi possono fare la differenza, la somma di piccoli accorgimenti resta il miglior deterrente.