Se ti arriva un messaggio con questo numero non rispondere e non lo richiamare, rischi di rimanere davvero senza credito.
Capita a molti, in questi giorni, di ricevere sul telefono un messaggio o una chiamata lampo da un numero sconosciuto. Spesso compare un invito a “richiamare urgentemente”, magari per ascoltare un presunto messaggio vocale, per sbloccare una consegna o per “verificare un’attività sospetta” sul proprio conto.

La tentazione di rispondere o di comporre quel numero è forte: dopotutto potrebbe trattarsi di qualcosa di importante. E invece no. Se arrivano chiamate da determinati numeri è meglio non rispondere e soprattutto non richiamare: il rischio concreto è quello di ritrovarsi in pochi minuti con il credito prosciugato o con addebiti anomali in bolletta.
Il fenomeno non è nuovo, ma nelle ultime settimane ha assunto tratti più insidiosi, complice la raffinata capacità dei truffatori di imitare notifiche familiari (corrieri, banche, servizi di messaggistica). Comparsi dapprima in forma di semplici “squilli” che non fanno in tempo a essere presi, questi contatti vengono poi seguiti da SMS che indicano un numero da richiamare. Il messaggio è breve, informale, calibrato per alimentare l’urgenza: “Ti ho cercato”, “Hai un messaggio in segreteria”, “Il tuo pacco è in giacenza”. E il numero c’è, bene in evidenza.
In questa prima fase è fondamentale un principio di autodifesa: non farsi guidare dalla fretta. Un numero sconosciuto, soprattutto se internazionale o con prefissi poco usuali, non merita confidenza immediata. Lasciare decantare, verificare, cercare riscontri ufficiali sui canali del presunto mittente è sempre la scelta migliore. Vale anche per le chiamate perse: se non riconosci il numero, non richiamare. E no, non è paranoia digitale: ci sono precisi meccanismi tecnici e tariffari che spiegano perché un semplice richiamo può trasformarsi in una perdita economica concreta.
Cosa succede quando richiami quel numero (e perché resti senza credito)
Il cuore della truffa si regge su due leve: numerazioni a tariffazione speciale e tecniche di addebito automatico. In pratica, il numero indicato nell’SMS o quello che ti ha fatto uno “squillo” fugace non è una linea qualunque: è associato a instradamenti o servizi che prevedono costi molto elevati, spesso al minuto. Quando richiami, vieni collegato a una risposta automatica che prova a trattenerti il più possibile: rumori di sottofondo realistici, voci preregistrate che dicono “resti in attesa”, finti call center che ti chiedono di non riagganciare. Ogni secondo al telefono si traduce in addebiti; se hai una SIM prepagata, il credito scende a vista d’occhio, se hai un abbonamento, l’extra verrà conteggiato in fattura.

In altri casi la porta d’ingresso è l’SMS stesso: contiene un link che, se toccato, avvia meccanismi di “carrier billing” o attiva inconsapevolmente servizi a valore aggiunto (VAS). Basta un tap distratto per ritrovarsi iscritti a suonerie, oroscopi, giochi o pseudo-abbonamenti informativi, con canoni giornalieri o settimanali addebitati direttamente sul credito telefonico. A complicare le cose c’è l’abilità con cui i criminali mascherano mittente e testo, riciclando brand noti e assecondando abitudini consolidate (la febbre per i pacchi acquistati online, le notifiche di account, la segreteria telefonica). Il risultato è una trappola ordinaria, progettata per sembrare routine.
Cosa fare in pratica:
- Non richiamare numeri sconosciuti, soprattutto se l’anomalia è stata una sola chiamata persa.
- Non cliccare link dentro SMS non attesi; per i corrieri, vai dall’app o dal sito ufficiale digitando l’indirizzo a mano.
- Attiva presso il tuo operatore il blocco dei servizi VAS e, se disponibile, il barring delle chiamate verso numerazioni a sovrapprezzo e internazionali non necessarie.
- Usa le funzioni di filtro anti-spam di Android e iOS e segnala i numeri sospetti.
- Se hai perso credito, contatta subito l’assistenza del tuo operatore per chiedere la disattivazione e, se possibile, il rimborso degli addebiti non richiesti.
- Inoltra segnalazione alla Polizia Postale tramite il portale dedicato o recati in un commissariato: le segnalazioni aiutano a individuare le campagne attive.
La regola d’oro resta sempre la stessa: quando un messaggio ti chiede di fare in fretta, fermati. Dietro l’urgenza c’è spesso un trucco pensato per farti saltare i passaggi di verifica. Un controllo in più oggi vale più del credito perso domani.





