Ti chiamano e non risponde nessuno? Attacca subito: stai rischiando grosso

Le telefonate senza nessuno che risponde non sono solo una scocciatura ma stai rischiando grosso: come difendersi senza farsi prendere dal panico.

Capita a tutti: lo smartphone vibra, appare un numero sconosciuto, rispondiamo per riflesso. Dall’altra parte, silenzio. Qualche secondo sospeso, un fruscio appena percettibile, poi la linea cade. Di solito archiviamo l’episodio come un errore di centrale o l’ennesimo call center. Eppure, proprio in quei momenti, stiamo aprendo uno spiraglio a un rischio reale.

Donna al telefono
Ti chiamano e non risponde nessuno? Attacca subito: stai rischiando grosso – uspms.it

La nuova ondata di truffe telefoniche sfrutta quei secondi di “vuoto” esponendoci ad un rischio davvero grosso. Ecco come si sostanzia questa nuova truffa, perché nessuno risponde e perché, soprattutto, dovresti attaccare subito.

Ti chiamano e nessuno risponde? La nuova truffa che sta facendo tante vittime

Ti chiamano ma nessuno risponde? Lo stanno facendo per verificare che il numero sia attivo e, in molti casi, per catturare anche soltanto un frammento della nostra voce: un “pronto?”, un colpo di tosse, un mormorio. Quanto basta per alimentare sistemi di clonazione vocale sempre più sofisticati. La tecnologia consente oggi a chiunque disponga degli strumenti giusti di fabbricare un clone vocale in grado di replicare timbro, ritmo e inflessioni con una fedeltà che disorienta anche familiari e colleghi.

Secondo uno studio del 2023 della società di cybersecurity McAfee, sono sufficienti tre secondi di registrazione per ottenere una somiglianza dell’85%, percentuale che può salire al 95% con qualche campione in più. Tradotto: pochi istanti di audio possono diventare la chiave per impersonare una persona di fiducia e chiedere denaro, codici o informazioni sensibili con una naturalezza apparente.

La pratica è la stessa che ha reso celebre il phishing via email, ma qui prende il nome di spear phishing vocale: attacchi mirati, cuciti su misura con dettagli raccolti dai social, da vecchie email, da profili pubblici. I criminali sanno come rendere plausibile una richiesta: citano un viaggio appena fatto, menzionano un collega vero, aggiungono urgenza e pressione emotiva.

donna al telefono
Ti chiamano e nessuno risponde? La nuova truffa che sta facendo tante vittime – uspms.it

Con il clone pronto, arriva la seconda fase: una telefonata “credibile” al parente anziano, al collega in amministrazione, al cliente che da poco ha avuto un problema con la banca. La voce chiede aiuto urgente, magari “spiega” che il telefono è guasto e serve un bonifico istantaneo, oppure sollecita la conferma di codici temporanei. Il risultato, se manca un controllo incrociato, può essere devastante: soldi trasferiti, account violati, identità compromesse.

Perché caschiamo ancora in questa trappola? Rispondiamo a riflesso, non ci aspettiamo che un silenzio sia un’esca. Eppure, gli indizi non mancano: micro-ritardi tra il nostro “pronto” e l’eventuale innesco della conversazione, rumori di fondo generici, prefissi insoliti o numeri che cambiano di continuo, richieste immediate di azioni “fuori procedura” (codici, bonifici, cambi password).

Anche quando la chiamata è “muta”, il semplice fatto di essere stati contattati da un numero non riconosciuto merita prudenza. Le regole pratiche per proteggersi sono:

  • non rispondere a numeri sconosciuti. Se è importante, chi chiama lascerà un messaggio o invierà un SMS/WhatsApp identificabile
  • se si risponde per errore, non pronunciare il proprio nome, non dire “sì”, non proferire parole: resta in silenzio e riaggancia subito
  • attivare su smartphone il blocco delle chiamate da numeri sconosciuti e i filtri anti-spam offerti dal sistema operativo o dall’operatore
  • non condividere dati personali o codici al telefono, nemmeno se la voce suona familiare. In caso di dubbio, chiudere e richiamare il numero ufficiale dell’ente o della persona salvato in rubrica
  • limitare la pubblicazione di audio e video pubblici sui social e impostare i profili come privati quando possibile
  • concordare in famiglia o in azienda una parola d’ordine per le vere emergenze e una procedura di verifica incrociata (ad esempio, un messaggio su un canale separato)
  • disattivare o limitare l’uso di sistemi di autenticazione basati solo sulla voce, privilegiando metodi multifattore non vocali.

Se pensate di essere stati colpiti o di aver fornito informazioni a una voce sospetta, intervenite subito: contattate la banca per bloccare transazioni e carte, cambiate le password degli account interessati, attivate l’autenticazione a due fattori, segnalate l’episodio alla Polizia Postale e al vostro operatore telefonico, che può applicare ulteriori filtri.

Gestione cookie