La decisione di vietare l’uso del cellulare e di rendere decisivo il voto in condotta per gli alunni può essere una trappola per genitori e figli. Ecco perché.
Sta per iniziare la scuola in tutta Italia e questo nuovo anno scolastico sarà interessato da due importanti novità: il divieto di usare il cellulare in classe e l’importanza del voto in condotta, che diventerà decisivo. In questo nuovo assetto non solo gli studenti potrebbero trovarsi sconvolti ma anche i genitori.

Infatti il divieto di utilizzo del cellulare a scuola e l’importanza del voto in condotta possono rappresentare una “trappola” per i genitori. Questi si ritroveranno a dover gestire un ruolo duplice, quello di educatori e mediatori, con responsabilità che spesso superano le loro competenze e risorse quotidiane. Ecco le difficoltà con cui dovranno imparare a convivere.
Le trappole dei genitori e dei figli con le nuove regole della scuola
In questo nuovo anno scolastico genitori e figli potrebbero trovare delle trappole: il divieto di utilizzo del cellulare a scuola e l’importanza del voto in condotta. Convivere con questo nuovo assetto può essere difficile ed occorre capire le difficoltà a cui possono andare incontro.

Prima di tutto il controllo: la sorveglianza effettiva sull’uso del cellulare è affidata agli insegnanti, ma i genitori si sentono chiamati a monitorare anche a casa. Questa situazione può generare conflitti e mettere sotto pressione il dialogo all’interno della famiglia. Non solo ma se il comportamento degli studenti influisce sulla promozione o bocciatura, i genitori sono costretti ad intervenire anche su aspetti disciplinari che esulano dalla didattica e spesso non dispongono degli strumenti adeguati o del supporto necessario per farlo.
Un altro problema riguarda lo stress e le tensioni familiari. La necessità di far rispettare le regole scolastiche può aumentare le discussioni in casa, soprattutto se il figlio resiste. Questo crea stress sia nei genitori che negli studenti. C’è poi il rischio di colpevolizzazione dei genitori. Se lo studente ha problemi di comportamento e viene bocciato, la responsabilità morale o percepita ricade pesantemente sui genitori. Questo accade anche quando situazioni complesse richiederebbero un aiuto scolastico o psicologico.
Infine, i ragazzi possono sentirsi esclusi o limitati nelle relazioni con i coetanei durante la scuola. I genitori si trovano in una posizione ambigua tra il dovere di appoggiare le regole e la necessità di difendere il benessere emotivo del figlio. Questa situazione richiede un equilibrio delicato. I genitori devono mediare tra l’autorità scolastica, le esigenze educative e il clima familiare, senza sempre avere un ruolo chiaro o ricevere un supporto sufficiente.