Truffa bonifici istantanei: fondamentale controllare che il codice BIC non sia falso, è facile

C’è una nuova trappola nei bonifici istantanei e ruota attorno a un codice che di solito ignoriamo: il BIC. Ti basta un controllo in più, semplicissimo, per non regalare soldi ai truffatori. Ecco cosa fare.

Ti hanno mai svegliato con un SMS allarmante tipo “attenzione: bonifico istantaneo in partenza, conferma subito con questo BIC”? È la classica scena in cui il panico batte il buon senso. E proprio lì scatta la trappola. I criminali lo sanno: se ti mettono fretta, clicchi.

scambio di dati tra smartphone
Truffa bonifici istantanei: fondamentale controllare che il codice BIC non sia falso, è facile – uspms.it

Ma perché dovresti farti rubare i risparmi da un link sospetto quando hai strumenti semplici per difenderti? Infatti, capire se quel codice BIC è autentico o meno, è fondamentale, prima di tocca “conferma” e farsi truffare. Ecco come capirlo.

Come non cadere nella truffa dei bonifici istantanei

Da ottobre 2025 è esplosa la truffa dei bonifici istantanei con falso codice BIC: arriva un SMS (smishing) che sembra della tua banca, ti chiede una “verifica urgente” e ti porta su un sito clone. Lì inserisci dati, autorizzi “per sicurezza” o digiti un BIC “di conferma”. Risultato? Il denaro finisce su conti controllati dai truffatori, con la vittima convinta di disinnescare un problema.

uomo preoccupato al telefono
Come non cadere nella truffa dei bonifici istantanei – uspms.it

Un dettaglio cruciale: i bonifici istantanei non si annullano. Una volta confermati, viaggiano in pochi secondi e sono definitivi. Ecco perché i truffatori li adorano. Come si presenta la trappola nella vita reale? L’SMS va a incastrarsi nella chat ufficiale della tua banca, grazie allo spoofing del mittente. Il tono è urgente, le frasi suonano tecniche, c’è magari il riferimento a un IBAN “strano” o a un BIC che “non coincide”, e l’invito a “mettere al sicuro” subito.

Se clicchi, finisci su un sito con logo perfetto, ma dominio sospetto. A volte ti chiamano pure, con voce “da filiale”, e la ciliegina è l’uso di intelligenza artificiale per imitare accenti, termini, persino rumori d’ufficio. Sembra vero, ma non lo è. Nel frattempo sono entrate in vigore nuove regole: dal 9 ottobre 2025 le banche devono verificare la corrispondenza tra nome e IBAN del beneficiario e avvisarti subito se qualcosa non torna. È un’arma potente contro i raggiri.

Attenzione però: questa protezione funziona quando stai pagando davvero qualcuno. Se invece vieni dirottato su un sito falso o indotto ad approvare un bonifico “di sicurezza”, la trappola scavalca tutto. Ecco perché la prima barriera sei tu. Se sottovaluti il problema, i rischi sono tutt’altro che teorici. Puoi vedere svuotarsi il conto in pochi minuti e ritrovarti in un labirinto di reclami, chat con l’assistenza e denunce.

Il codice BIC (o SWIFT) non è un “PIN di sicurezza”, né qualcosa che la banca ti chiede via SMS per bloccare operazioni. È un identificativo della banca del beneficiario e te lo compila il sistema quando fai un bonifico dal canale ufficiale. Se qualcuno pretende che tu inserisca un “BIC di conferma” su un sito arrivato via link, sei davanti a un tentativo di frode. La verifica vera si fa dentro l’app della banca o sul suo sito ufficiale: lì vedi subito se esistono bonifici in partenza, ricevi le notifiche push legittime e, in caso di mismatch nome-IBAN, vieni avvisato prima di confermare.

Gli esperti di sicurezza bancaria e la Polizia Postale lo ripetono da anni: non interagire mai con link ricevuti per SMS o chat, e chiama tu la banca al numero sul retro della carta. Se il messaggio ti chiede di “cliccare qui”, di “agire entro 5 minuti” o di “inserire un BIC di verifica”, fermati. Apri tu l’app, vai nella sezione movimenti: se non vedi nulla di strano, è una messinscena. Se qualcosa appare, non autorizzare e contatta subito l’assistenza dall’app. E ricorda: le banche non ti chiedono credenziali complete, codici OTP o “BIC” per telefono/SMS. Mai.

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