Tutti fanno questo pericolosissimo errore guidando la macchina: rischi la vita

La prudenza e la responsabilità non sono mai troppe quando si guida: ecco l’errore pericolosissimo che in tanti commettono al volante.

Avere la patente e guidare un’auto è sinonimo di libertà e autonomia ma tutti, giovani e meno giovani, dovremmo stare al volante con prudenza, attenti a noi ma anche agli altri. Infatti, tutti pensano che l’errore peggiore al volante sia distrarsi col telefono o correre troppo.

mani sul volante
Tutti fanno questo pericolosissimo errore guidando la macchina: rischi la vita – uspms.it

Ma c’è un gesto quotidiano, banalissimo e spesso fatto in buona fede, che moltiplica i rischi in auto. Un’abitudine sottovalutata che, se corretta, cambia le probabilità in modo sorprendente. Ecco cosa non fare più alla guida.

L’errore da non commettere alla guida

Fermiamoci un secondo: non stiamo parlando di piloti spericolati o di incidenti “impossibili”. Parliamo di cosa succede nelle nostre auto ogni giorno, quando siamo di fretta, con la spesa nel baule, i messaggi che lampeggiano e mille pensieri. Quell’attimo in cui dici “ci metto un attimo”, “abito qui vicino”, “è solo un giro”. Quante volte ti è capitato? Ecco il punto: l’errore pericolosissimo è proprio quello che non riconosci come tale, perché sembra innocuo.

cambiare marcia auto
L’errore da non commettere alla guida – uspms.it

E se fosse proprio lui a mettere a rischio te e chi ami? Sappiamo tutti che usare lo smartphone alla guida, superare i limiti o non rispettare la distanza di sicurezza è pericoloso. Sono i “soliti noti”, i nemici dichiarati della sicurezza stradale. Ma c’è un altro problema, molto più silenzioso. Non fa rumore, non scatta autovelox, non ti manda notifiche. È una scorciatoia di pochi secondi che molti prendono senza pensarci, convinti di fare comunque la cosa giusta.

L’errore più pericoloso alla guida, quello che nessuno vede, è l’uso scorretto o discontinuo dei seggiolini auto. Non basta “averlo”. Va scelto, montato e regolato bene, ogni singola volta. Gli “esperti del settore” lo ripetono da anni, e l’iniziativa di Chicco e Artsana lo sta portando nelle autoscuole, negli ospedali, nei negozi specializzati, con corsi pratici e Crash Test Lab dedicati anche agli istruttori. Perché? Perché le statistiche urlano: se tutti usassimo i sistemi di ritenuta correttamente, quell’enorme -70% diventerebbe un pezzo di realtà, non solo un numero.

Magari ti riconosci in una di queste scene. Imbraghi il bimbo con il giubbotto invernale “perché fa freddo”: le cinture, però, restano lente e in caso di urto scorrono, riducendo l’efficacia della ritenuta. Monti il seggiolino con la cintura, ma senza tirarla fino in fondo: all’impatto, il seggiolino oscilla troppo. Metti il piccolo fronte marcia “perché così non piange”, anche se il suo modello consente ancora la posizione contromarcia, più protettiva per collo e testa. Lo sposti davanti “per tenerlo d’occhio”, dimenticando che il passeggero anteriore è esposto a rischi maggiori e che con un sistema contromarcia devi disattivare l’airbag. Sono dettagli? No, sono differenze che cambiano gli esiti di un incidente.

Il rischio di ignorare il problema è doppio. Da un lato c’è la salute: in caso di impatto anche a 30–40 km/h, un’imbracatura lenta o un’installazione sbagliata può trasformare un urto “minore” in un trauma serio. Dall’altro c’è il fronte legale ed economico: il Codice della Strada impone l’uso di sistemi di ritenuta omologati e adatti a età, peso o altezza fino a 150 cm; per i minori di 4 anni è obbligatorio il dispositivo antiabbandono. Trascurare questi aspetti significa sanzioni, responsabilità in caso di sinistro e, soprattutto, esporsi a conseguenze che pesano nel tempo su tutta la famiglia.

uomo che sistema seggiolino auto
Non commettere questo errore alla guida – uspms.it

Come si risolve, concretamente, e senza giri di parole? Si parte dalla scelta corretta: privilegia seggiolini omologati secondo lo standard i-Size (R129), che segue l’altezza del bambino e favorisce il viaggio contromarcia il più a lungo possibile, come raccomandato da pediatri e società scientifiche. Controlla che l’installazione sia a prova di errore: sistema ISOFIX ben bloccato o cintura tesa al massimo, nessun gioco laterale o frontale; il seggiolino non dovrebbe muoversi più di un paio di centimetri.

Regola l’imbracatura a contatto: niente piumini o imbottiture ingombranti, spallacci all’altezza corretta delle spalle, fibbia centrale allineata allo sterno, cinghie tese senza laschi. Se proprio serve il sedile anteriore, disattiva l’airbag quando il sistema è contromarcia e arretra il sedile al massimo; meglio comunque il posto posteriore. Evita accessori non omologati: riduttori, cuscini, clips e “aggiunte” che non fanno parte del sistema testato possono alterarne il comportamento in crash. E poi una routine ferrea: aggancio sempre, ogni tratta, anche per “solo due minuti”. La continuità è la tua assicurazione invisibile.

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