È in arrivo una novità che piacerà molto ai genitori: un nuovo voucher da 1500 euro per la scuola. Ecco come funziona e come non perdere questa opportunità.
Pagare la retta di una scuola paritaria può pesare più di una rata del mutuo. Il risultato? Sacrifici, conti tirati, dubbi fino all’ultimo minuto. E se esistesse un modo per non farti trovare impreparato quando arriverà la novità? La domanda giusta è: vuoi davvero rischiare di perderti un aiuto potenzialmente decisivo per una svista o per un documento preparato tardi?

È in arrivo una novità che piacerà a tanti: un voucher da 1500 euro per la scuola. Ecco i requisiti per beneficiare e come farne richiesta per non perdere l’occasione.
Il nuovo voucher da 1500 euro per la scuola
La politica sta tornando a discutere di voucher per le scuole paritarie nella Legge di Bilancio 2026, un’ipotesi già comparsa l’anno scorso come emendamento e rilanciata ora in chiave aggiornata. L’idea al centro del confronto è chiara: un voucher fino a 1.500 euro l’anno, dedicato alle famiglie che iscrivono i figli in paritaria e con ISEE non superiore a 40.000 euro.

La misura, se approvata, potrebbe essere erogata direttamente alle famiglie oppure come sconto applicato dalle scuole, con un rimborso successivo da parte dello Stato. L’obiettivo dichiarato è rafforzare la libertà di scelta educativa, in un sistema in cui circa il 10% degli studenti (quasi 800.000 nell’a.s. 2024/2025, dati Ministero dell’Istruzione e del Merito) frequenta una paritaria integrata nel sistema pubblico ai sensi della legge 62/2000. Ad oggi, però, va detto forte e chiaro: non c’è alcuna conferma ufficiale che il voucher sia già nella bozza finale.
È un dossier caldo, spinto dall’area centrista della maggioranza, ma ancora in discussione. Il problema, a casa, si presenta sempre allo stesso modo: a gennaio arrivano iscrizioni e acconti, la retta si somma a mensa, trasporto, libri e attività e il budget mensile va in apnea. Soprattutto se aspetti un aiuto “che forse arriva”, rischi di rimanere bloccato nel limbo.
La mossa vincente è giocare d’anticipo, anche se la norma nazionale è ancora in cantiere. Intanto, tieni d’occhio le fonti ufficiali: il Ministero dell’Istruzione e del Merito, la Gazzetta Ufficiale e i portali regionali delle politiche educative. Quando il Parlamento chiude una misura nella Legge di Bilancio 2026, servono poi i decreti attuativi e le istruzioni tecniche: chi arriva preparato, si muove subito; chi aspetta “che lo chiamino”, di solito arriva tardi.
Il “trucco” pratico è iniziare dalle basi. Prepara un ISEE aggiornato appena possibile, perché il requisito ipotizzato è proprio quello: ISEE entro 40.000 euro. Conserva e digitalizza tutte le ricevute della retta in modo ordinato e paga solo con strumenti tracciabili. Parla con la segreteria della tua scuola paritaria e chiedi se, nel caso lo Stato preveda lo sconto diretto in fattura, la scuola sia pronta ad applicarlo: alcune strutture si organizzano già ora per poter allineare gli sconti ai futuri rimborsi.
Non è solo un dettaglio tecnico: nella pratica può fare la differenza tra anticipare soldi o vederli scalati subito. E se stai decidendo tra più istituti, includi questo elemento nel confronto insieme a qualità didattica, logistica e servizi.





